Crollo mercato auto dell’Ue: si scende ai livelli del 1993

 Il mercato dell’automobile in Europa è in crisi. I dati sulle vendite non lasciano spazio a dubbi. I dati sono stati pubblicati dall’associazione dei produttori Acea. Nel 2012 le vendite sono state poche e si è registrato il livello più basso dal 1995. In particolare, la diminuzione di vendite in Europa è stata dell’8,2%, il dato peggiore dal 1993.

Da cosa può dipendere la crisi dell’auto?

Tra i Paesi europei, in Italia il calo è stato del 19%, il dato più alto in tutta Europa, in Francia del 13,9% e in Spagna del 13,4%. Tiene la Gran Bretagna, in cui si registra un aumento del 5,3%, e diminuisce di poco la Germania con il 2,9%.

Auto, Cina pronta a sorpassare l’Europa nel 2013

Per quanto riguarda le immatricolazioni, a dicembre in Europa c’è stata una diminuzione del 16,3%. In Italia il dato è più alto con il calo del 22,5%. In Spagna la diminuzione delle immatricolazioni è stato del 23%, in Francia del 14,6% e in Germania del 16,4%. Le immatricolazioni sono aumentate in Gran Bretagna del 3,7%.

Fiat molto bene a dicembre negli Stati Uniti

Tra le case automobilistiche, la Volkswagen è prima, seguita da Peugeot Citroen e Renault. La Fiat è al settimo posto a poca distanza dalla Bmw che è sesta. La quota di mercato è del 6,4% per tutti e due.

Due anni di CIG per la Fiat di Melfi

 Per Sergio Marchionne, ad di Fiat, la richiesta di due anni di cassa integrazione per i dipendenti della Fiat di Melfi è prassi normale e non c’è alcuna intenzione di chiudere gli impianti, anzi.

Questi due anni sono il periodo di tempo necessario per adeguare gli stabilimenti alla produzione dei nuovi modelli annunciati dalla casa produttrice lo scorso 30 ottobre. Si tratta di modifiche necessarie per la produzione dei due nuovi SUV (uno Fiat e l’altro Chrysler) che riguardano i reparti e le linee di produzione.

Fusione fiat – Chrysler

Marchionne assicura, inoltre, che non si prevede un blocco totale degli impianti, ma periodi in cui si continuerà a lavorare per la produzione della Grande Punto e periodi in cui, causa lavori, la fabbrica sarà ferma.

Dati cassa integrazione 2007-2012

In questi momenti ai lavoratori sarà data la possibilità di usufruire della cassa integrazione, che sarà equamente distribuita tra tutti i dipendenti. L’ad di Fiat ha inoltre confermato che in Italia non verranno chiusi altri stabilimenti di produzione, che sono stati salvati con la chiusura di quelli al di fuori del territorio italiano.

Fiat Auto Poland taglia 1500 posti di lavoro

Soddisfatti anche i vari sindacati. Luigi Angeletti (UIL), Roberto Di Maulo (Fismic) e Antonio D’Anolfo (UGL) concordano nell’affermare che questa cassa integrazione, per quanto dolorosa, deve essere accolta in modo positivo perché finalizzata al rilancio della produzione.

Come fare profitti adesso sul mercato

 Per monetizzare gli investimenti è necessario rivedere il proprio portafoglio combinando le considerazioni generali sulla borsa con quelle specifiche relative ai maggiori titoli del FTSE Mib. Con l’aiuto di un parere autorevole, abbiamo tentato di fare un quadro della situazione.

In primo luogo, secondo gli analisti, è necessario non affidarsi soltanto al FTSE Mib per l’analisi, visto che questo indice sintetico, sul medio e lungo periodo, tende sicuramente al rialzo, anche se poi ci sono altri segnali che contraddicono il trend individuato.

Per esempio l’euro. Le oscillazioni della moneta unica, infatti, fanno pensare che siamo in prossimità di una nuova fase calante del mercato che potrebbe anche essere fisiologica e considerata conseguente ai rialzi esplosivi di inizio anno.

Un po’ di calma nel mercato valutario

Sui titoli azionari, in generale, si rileva una situazione di ipercomprato ma non è possibile estrapolare dati tecnici più precisi. Possiamo al massimo pensare, anche qui, ad una preparazione del mercato ad un’altra fase di rallentamento.

Guardando nello specifico tre titoli chiave del mercato italiano, proviamo ad immaginare un close long per ognuno.

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Group

Il primo titolo in esame è il titolo FIAT che è dato in area 3,60 con un rialzo del 19,78%. Tutto dipende dalla rottura della resistenza statica a 4,15 che ha poi avviato un’accelerazione rialzista sul titolo. È stato spinto verso l’alto anche il titolo TELECOM dopo il break out a 0,72 punti. Il close long del titolo telefonico è segnato in area 0,714 con un rialzo del 5,32%.

L’IPO su Chrysler potrebbe essere accelerata dal fondo Veba

 L’azionista di minoranza della Chrysler detiene il 41,5% delle azioni ed è il fondo Veba che in questo periodo sta spingendo affinché si arrivi alla quotazione in borsa della società che risulta controllata dal colosso torinese dell’automotive.

► Sempre più vicini alla fusione tra FIAT e Chrysler

Il fondo Veba si occupa dell’assistenza sanitaria per i pensionati della Chrysler ed è gestito dal sindacato Uaw. È stato quest’ultimo a chiedere all’azienda americana di procedere con il primo passo verso Wall Street, vale a dire con la registrazione alla Securities and Exchange Commission della sua quota. All’orizzonte è sempre più nitida la borsa americana.

► Perde quota il settore auto

La Fiat, nella serata di ieri, intanto, ha diramato un comunicato spiegando che rispetterà gli obblighi sulla base dello Shareholders Agreement del giugno del 2009 e dell’Operating Agreement. Intanto il management dell’azienda automolistica italiana ha precisato che non se la sente di assicurare un registation statement presso la SEC e non se la sente di assicurare che ci sia effettivamente un’offerta.

Quest’ultima sarà possibile soltanto attraverso la pubblicazione di un prospetto chiaro delle condizioni. Gli accordi del 2009 cui si fa riferimento sono quelli stipulati al momento dell’ingresso della FIAT e dei sindacati stessi nell’azionariato Chrysler, quando per quest’ultima azienda era stata prevista l’uscita dalla bancarotta controllata.

Sempre più vicini alla fusione tra Fiat e Chrysler

Il crollo del mercato delle automobili verificatosi nel 2012 ha scosso la Fiat, che prontamente cerca tutte le strade possibili per evitare il tracollo e per contrastare l’ascesa della Cina nel medesimo settore.

Sergio Marchionne, manager del gruppo torinese, ha ben chiaro qual è il cammino del Lingotto: la parola d’ordine è internazionalizzazione. Un primo step è stato già compiuto mediante la fusione avvenuta tra Fiat e Case New Hollande.

Il secondo grande progetto, in cantiere da tempo, è quello della fusione con Chrysler, per certi versi già avvenuta.

La prima mossa è quella di aver annunciato l’intenzione di acquistare una nuova quota partecipativa del capitale Chrysler tramite Veba. Si tratta di una seconda tranche di azioni, pari a circa il 3,3%. Totale in euro dell’investimento prossimo: 198 miliardi.

La strategia di Marchionne spianerà il cammino per la definitiva simbiosi tra Fiat e il colosso americano. Una fusione, quella con Chrysler, in grado di apportare notevoli benefici in termini finanziari e fiscali per l’azienda torinese.

Fiat, dunque, inizia l’anno facendo i conti, notando lo strapotere cinese e ponendo soluzioni per sopperire al crollo del settore automobili, mai così in basso dal 1979 ad oggi.

Senza ombra di dubbio, l’acquisto del 3,3% di capitale Crhysler è il primo segnale. Con tale acquisto, Fiat salirà quindi al 65,17% della quota partecipativa di Chrysler posseduta.

 

Fiat molto bene a dicembre negli Stati Uniti

 Ottimo successo della Fiat negli Stati Uniti nel 2012. A segnare questo successo è soprattutto la Fiat 500. Le vendite sono andate molto bene con 43.772 Fiat 500 vendute negli Stati Uniti. L’aumento delle vendite è del 121%.

In generale, a dicembre la Fiat ha aumentato le sue vendite negli Stati Uniti del 59%. Dieci mesi di vendite a livello record che dimostrano l’importanza della partnership con Chrysler. Il Chrysler Group ha comunicato questi dati ed emerge anche come la Fiat ha venduto più di 50 mila auto negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Una parte del mercato dove ora la Fiat è presente.

Negli Stati Uniti aumentano anche le vendite di Dodge del 26% a dicembre. La casa automobilistica continua a crescere come auto vendute e da cinque anni non aveva un dicembre con questi risultati. In crescita anche il marchio Ram Truck con il 16%.

Il marchio Chrysler ha avuto una crescita generale del 6% ed cresce da 18 mesi consecutivi. Nel 2012 il marchio è cresciuto del 39% rispetto all’anno precedente.

Nel mese di dicembre sono in diminuzione invece le vendite di Jeep del 9%. Rispetto all’anno precedente Jeep è comunque in crescita del 13% dopo anni in cui questo non avveniva.

Immatricolazioni in calo a novembre

 Il mercato dell’auto è ancora in una fase discendente, anche nel mese di novembre, almeno per quel che riguarda il settore europeo. A dirlo sono le statistiche costruite sulle performance dei 27 paesi che fanno parte dell’EFTA.

I numeri parlano chiaro: sono state immatricolate soltanto 966 mila vetture circa e questo vuol dire che rispetto allo stesso mese dell’anno scorso c’è stato un calo del 10,1 per cento, visto nel nel novembre del 2011 si era saliti anche sopra il milione di macchine immatricolate.

Se invece andiamo a pescare il numero delle registrazioni, ci accorgiamo che nei primi 11 mesi del 2012 c’è stato un calo del 7,2 per cento. Se non siete interessati ad una panoramica sull’Europa ma siete sensibili al mercato interno, allora faremo bene a parlare di quel che accade nel nostro paese.

In particolare nel mercato italiano il calo delle immatricolazioni è stato ancora più pesante visto che si è assestato sul -20,1 per cento. La performance in questione è stata condizionata molto da quel che è accaduto alla FIAT che ha novembre ha immatricolato ben 59 mila auto che rappresentano il 7,2 per cento del mercato.

In generale, da gennaio a novembre del 2012 le registrazioni sono state circa 748 mila che sono il 6,4 per cento del totale. Peccato che sia stato archiviato il 14esimo mese con saldo negativo.

GE vuole Avio

 La General Electric avrebbe le mani su Avio, che in Italia e nel mondo è considerato un colosso dell’aeronautica. In pratica un’azienda nata da una costola della FIAT che operava in Piemonte e poi è passata sotto il controllo del private equity inglese Cinven che in minoranza è anche partecipato da Finmeccanica.

Tutti i grandi dell’industria dunque, sono coinvolti in quest’affare. Ma finora non c’è stato alcun annuncio ufficiale ci si aspetta la vera svolta in settimana.

I fatti. Civen aveva il desiderio di tirarsi indietro e di non investire più denaro in Avio e per questo negli ultimi mesi è andata alla ricerca di un acquirente. All’inizio aveva provato a fare fortuna in Borsa ma il mercato, diciamo così, non è stato all’altezza delle mire di questa società.

Alla fine sembra che si sia fatta avanti la General Electric che ha concluso in modo positivo il primo passo verso l’acquisto, la fase di cosiddetta diligence. Ora manca soltanto il via libera dell’Antitrust che vigila in Europa tanto che tutto il lavoro, in questo periodo, è sulle spalle dei consulenti legati delle società coinvolte.

Secondo il resoconto del Sole 24 Ore ci sarebbero gli advisor di Cinven, Rothschild e JP Morgan e poi sono stati coinvolti anche i banker di Merrill Lynch e Credit Suisse.

Fiat Auto Poland taglia 1.500 posti di lavoro

 Lo stabilimento polacco di Tychy taglierà 1.500 posti di lavoro. La riduzione del personale è stata comunicata ieri ai sindacati dai quadri dell’azienda, che hanno anche espresso la volontà di trovare una soluzione per una ottimale gestione degli esuberi.

1.500 dipendenti vuol dire un terzo del personale in forze allo stabilimento. Lo stabilimento di Tychy è sempre stato preso a modello di efficienza per gli stabilimenti italiani ma l’andamento dei mercati e le previsioni negative stanno determinando delle forti difficoltà in Fiat Auto Poland che vede ridotta la sua produzione a fronte di una domanda minore, nonostante

Fiat 500 continui ad essere una delle vetture più apprezzate nel suo segmento e che continui nello stabilimento la produzione della Lancia Ypsilon e della Ford Ka, sarà necessario modificare l’organizzazione dello stabilimento passando da tre a due turni lavorativi, e rivedere la struttura commerciale che sarà adattata allo scenario attuale

Il problema è la produzione della Panda: le vendite sono aumentata, ma il modello nuovo è prodotto in Italia, a Pomigliano, nello stabilimento polacco si produrrà solo il vecchio fino a fine dicembre, per dare modo agli stabilimenti italiani di assumere i lavoratori campani, e non solo, che in questo momento sono in cassa integrazione (1.400 i lavoratori ancora in cassa integrazione a Pomigliano, che dovrebbero essere assunti entro il luglio del 2013, i 2mila assunti alla Fip, più i dipendenti di Melfi e Cassino).

 

 

Passera preoccupato per Fiat e Ilva

Nel corso di un dibattito al Maxxi di Roma Corrado Passera, Ministro dello sviluppo economico, ha dichiarato:

“Sono molto preoccupato per la Fiat, visto che non vedo la determinazione a superare la crisi con gli investimenti e la volontà nel campo dell’auto”.

Questa dichiarazione si configura come risposta alla domanda sul futuro dell’Ilva e della Fiat. Passera ha esordito così:

“Per l’Ilva scommetto sul fatto che avrà fatto o sarà stata costretta a fare gli investimenti necessari per far andare d’accordo salute e lavoro. Molto più difficile è la previsione sulla Fiat e sono molto più preoccupato perchè già essere una sottomarca della Chrysler sarebbe un buon risultato, se fatto bene”.

Il Ministro parla poi del presente:

“Oggi siamo in una situazione di non chiarezza degli investimenti e di perdita di peso del marchio Fiat in Europa, a cui mi immagino si risponderà con concretezza. Ma la determinazione a superare la crisi con gli investimenti nel campo dell’auto non la vedo. Dal Lingotto il governo aspetta i fatti. Noi ci stiamo impegnando per fare la nostra parte, dove è possibile”.

E per quanto riguarda un suo futuro politico alla fine del Mandato Monti, Passera ha chiosato:

“Se ci potrà essere qualcosa che continui e allarghi il lavoro di adesso non mi tirerò indietro ma solo dopo aver terminato il lavoro attuale. Voglio restare fedele a ciò che ho detto in altre occasioni. Stiamo completando il lavoro con grande impegno. Credo che il prossimo governo dovrà essere fortemente politico perchè il lavoro dei prossimi cinque anni consisterà nel ridisegnare e rilanciare il nostro Paese che ha bisogno dell’appoggio della gente”.