Il risparmiatore italiano preferisce investire in fondi comuni

 Le famiglie italiane sono più restie ad acquistare bot, btp, bond bancari e azioni e al contrario più fondi comuni, comparti di sicav, polizze vita e prodotti previdenziali. È questa l’immagine che viene fuori dal supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia che descrive dettagliatamente i flussi degli investimenti degli italiani.

Che cosa sono gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

 Quando si decide di aderire ad un programma di investimento o di sottoscrivere dei piani di accumulo del capitale o dei fondi comuni di investimento, può capitare di sentire parlare anche dei cosiddetti OICR, che, fuori dalla sinteticità dell’acronimo, devono essere considerati degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio.

Cresce la raccolta dei fondi di investimento dall’inizio dell’anno

 E’ Assogestioni a dare la notizia delle grandi performance che stanno ottenendo i fondi di investimento in questa prima parte di 2013.

► Marzo da record per l’industria del risparmio gestito

Solo nel primo trimestre del 2013, infatti, la raccolta netta dei fondi di investimento ha visto crescere il suo saldo di circa 6,9 miliardi di euro – arrivando così ad un totale di 20 miliardi, gli stessi livelli registrati nel 2010 – una raccolta che, anche se ha subito un leggere rallentamento nel mese di marzo, ha portato la raccolta totale, alla fine del mese di aprile, a circa 27 miliardi di euro.

Questo boom di raccolta fa sì che salga anche il patrimonio dei fondi che, a fine aprile, si è attestato a 1.256 miliardi di euro, una crescita notevole se si confronta il dato con quello i 1.230 miliardi di euro di fine marzo e i 967 miliardi di un anno fa.

Le migliori performance sono state ottenute dai fondi di investimento aperti, da sempre il prodotto preferito che ottiene i migliori risultati, che hanno totalizzato 5,4 miliardi di euro di afflussi.

► Com’è cambiato il portafogli degli italiani con la crisi?

Buoni risultati anche per le gestioni di portafoglio che hanno chiuso il saldo del primo trimestre 2013 con 1,5 miliardi di euro.

Com’è cambiato il portafogli degli italiani con la crisi?

 La Relazione Consob ci restituisce un quadro molto chiaro di come gli italiani hanno cambiato le loro abitudini di investimento dall’inizio della crisi. Per scattare questa fotografia la Consob ha preso in esame un campione di famiglie italiane che rappresentano gli investitori medi, analizzando le loro scelte di investimento dal 2007 al 2012.
► Gli italiani non vogliono più investire

Ciò che emerge con forza da questa analisi è che la crisi, generata in parte dalla bolla dei subprime, ha portato gli italiani a prediligere per i loro investimenti depositi e attività a basso rischio, anche se meno fruttuose, al posto di azioni e fondi comuni.

Nello specifico, gli investimenti in strumenti finanziari rischiosi sono diminuiti del 10% rispetto al 2007, con solo il 25% delle famiglie che investe in azioniobbligazionirisparmio gestito e polizze vita. Un calo sensibile si è registrato proprio sul fronte delle polizze vita, dei fondi pensione e dei prodotti di risparmio gestito.

Per quanto riguarda i portafogli di investimento delle famiglie, la Consob evidenzia come quasi la metà del totale del campione analizzato (49%) scelga di investire il capitale in depositi e risparmio postale. Ma anche i titoli di Stato sembrano avere un ruolo importante: le famiglie che scelgono questo tipo di investimento sono passate dal 14,2 al 17,1% in un solo anno (dal 2011 al 2012) e superiori ai livelli pre-crisi.

Le azioni, invece, non piacciono più: è dimezzato il numero delle famiglie che fa questa scelta, passando dal 10% del 2007 all’attuale 5,3%.

► Il peso del fisco sul risparmio

Altro dato registrato dalla Consob è l’aumento generale del livello di indebitamento delle famiglie: dal 1999 alla fine del 2011 sono raddoppiate le passività finanziarie in percentuale del reddito disponibile.

Marzo da record per l’industria del risparmio gestito

 Assogestioni ha diramato questa mattina i dati relativi alle performance dell’industria del risparmio gestito in Italia. I numeri che sono arrivati sembrano mostrare una rinnovata fiducia degli italiani nell’investimento: la raccolta netta per il mese di marzo, infatti, si è attestata a 7,3 miliardi di euro.

► Come si sottoscrive un fondo di investimento on line?

Un dato più che positivo che fa rientrare la paura del settore, avuta alla fine dello scorso anno, che gli italiani avessero intenzione di abbandonare questa forma di investimento.

Nello specifico una larga parte di questo successo è da attribuire ai fondi aperti, sia italiani che esteri,  che  per il mese di marzo 2013 hanno totalizzato 5,3 miliardi: mezzo miliardo di euro deriva dai prodotti tricolore mentre i prodotti di diritto estero attraggono 4,8 miliardi.

Altri 1,9 miliardi arrivano dalla gestione del portafoglio. Grazie a queste cifre l’industria del risparmio gestito italiana può segnare un altro record nel suo palma res: è il quinto mese consecutivo, infatti, l’industria batte il record di patrimonio con asset che superano quota 1.225 miliardi di euro.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Questo rinnovato interesse degli italiani per l’investimento si può spiegare con la ricerca, da parte dei risparmiatori, di  soluzioni semplici e trasparenti e con la ripresa del collocamento dei prodotti del risparmio gestito da parte delle banche.

Come si sottoscrive un fondo di investimento on line?

 Prima del 200, anno in cui Bankitalia, Consob e Ufficio Italiano Cambi hanno dato la possibilità alle società di gestione del risparmio di far sottoscrivere i contratti anche attraverso Internet, l’unico modo per sottoscrivere un fondo di investimento era di andare alla sede della società di gestione, o in una sua filiale, farsi consegnare il modulo, compilarlo e corredarlo di tutta  la documentazione richiesta e poi spedirlo al mittente.

► Quali vantaggi dal risparmio gestito on line?

Adesso la situazione è cambiata e chiunque voglia sottoscrivere un fondo di investimento può farlo direttamente da casa propria e in qualsiasi ora del giorno preferisce.

La pratica è anche molto semplice: una volta che si è scelta la società di gestione alla quale affidare i propri risparmi dal sito della stessa è possibile compilare il form di adesione che dà accesso al contratto. Poi si scarica il contratto e lo si stampa, si procede alla sua compilazione e alla sua firma.

Il contratto va poi spedito alla società di gestione di riferimento che, una volta ricevuto anche il bonifico bancario che costituisce il vostro capitale da investire, invierà una password di identificazione cliente con la quale si potrà accedere a tutti i servizi offerti dalla società di gestione direttamente on line.

► Come scegliere un fondo di investimento in base alla performance

Il fatto che tutta questa operazione venga svolta tramite internet è un chiaro vantaggio per entrambe le parti: meno burocrazia, tempi più brevi e costi abbattuti, senza contare che il cliente avrà accesso alle informazioni sulla sua situazione in qualunque momento della giornata.

Aspetti generali dei fondi comuni di investimento mobiliare aperti

 La legislazione di riferimento per i fondi di investimento comune mobiliari aperti in Italia è il D. Lgs. n. 58/98 che all’art. 1, comma 1, lett. j) li definisce come patrimonio autonomo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti gestito in monte.

► Tipologie e caratteristiche dei fondi di investimento aperti

Cosa vuol dire questa definizione?

Sono diversi gli aspetti che definiscono un fondo comune di investimento mobiliare aperto e che lo distinguono dalle altre tipologie di fondo. Nello specifico un  fondo comune di investimento mobiliare aperto è a capitale variabile, questo vuol dire che il patrimonio gestito varia continuamente, tanto nel suo ammontare che nella sua composizione, perché chi lo gestisce può variare le strategie di investimento in base all’andamento dei mercati di riferimento.

La suddivisione in quote propria del fondo comune di investimento mobiliare aperto fa sì che anche queste possano avere un valore variabile che si determina in base al rapporto tra il totale delle attività nette del fondo e il numero delle quote in circolazione.

I partecipanti del fondo hanno diritto a chiedere il rimborso delle quote in qualsiasi momento, ma sempre secondo i criteri stabiliti dalla specifico fondo al quale partecipano.

In sostanza, un  fondo comune di investimento mobiliare aperto si definisce come un patrimonio ottenuto dai risparmi che i partecipanti vi hanno versato, destinato ad essere investito. Per avere una maggiore cognizione di ciò a cui ci stiamo riferendo, vediamo nel dettaglio cosa significano le parole che lo definiscono.

Perché è comune?

E’ comune perché e definito dalla somma dei capitali versati da ogni singolo investitore che diviene parte integrante del capitale totale.

Perché di investimento?

Un fondo comune mobiliare aperto è di investimento perché il capitale totale è utilizzato per l’investimento, appunto, che deve portare alla crescita del patrimonio iniziale investito da ogni singolo risparmiatore.

Perché mobiliare?

I fondi in questione vengono definiti mobiliari perché il patrimonio è impiegato solo nella trattazione di strumenti e prodotti finanziari.

► Fondi Comuni di investimento chiusi

Perché aperto?

I fondi di questo genere sono definiti aperti perché i sottoscrittori non hanno vincoli né in entrata né in uscita.

Qual è la convenienza della sottoscrizione di fondo comune di investimento mobiliare aperto?

La convenienza della sottoscrizione sta nel fatto che il singolo investitore può beneficiare, in primo luogo, di una gestione professionale del proprio capitale e, inoltre, può accedere ad una maggiore diversificazione dell’investimento, sia perché la gestione professionale permette di accedere ad informazioni altrimenti inaccessibili per chi non si occupa di questioni finanziarie sia perché il capitale a disposizione è molto più cospicuo.

 

A febbraio raccolta da record per il risparmio gestito

 Le sottoscrizioni di fondi di investimento a febbraio hanno raggiunto un nuovo record. Con 5,25 miliardi di euro di nuove sottoscrizioni, che si aggiungono ai sei miliardi ottenuti a gennaio, il risparmio gestito è riuscito a compensare il deflusso che ha caratterizzato il 2012.

► Tipologie e caratteristiche dei fondi di investimento aperti

A spingere in alto le sottoscrizioni di fondi di investimento sono stati i fondi aperti, che hanno raggiunto, da soli, una raccolta pari a 4,5 miliardi di euro, seguiti dai fondi obbligazionari (2,5 miliardi) e dai fondi flessibili (1,87 miliardi).

I dati sono stati raccolti da Assogestioni e mostrano, nello specifico, come l’ottimo risultato raggiunto sia stato, in larga misura, ottenuto grazie ai grandi afflussi di capitale che è riuscita ad attirare Aletti Gestielle, sgr del gruppo Banco Popolare, per un totale di 876,3 milioni di euro.

► Profili distintivi dei fondi comuni di diritto italiano

Per quanto riguarda l’industria del risparmio gestito, le gestioni collettive mostrano una tendenza piuttosto spiccata a preferire prodotti istituiti fuori dal nostro paese, in circa il 70% dei casi, con sottoscrizioni per 3,32 miliardi di euro. Bene anche i fondi bilanciati, che raccolgono 713 milioni di euro, il doppio di quanto fatto a gennaio, mentre i fondi azionari hanno subito un calo piuttosto sostanzioso: 138 milioni di euro, contro i 204 di gennaio.

Profili distintivi dei fondi comuni di diritto italiano

 I criteri di classificazione dei fondi comuni di diritto italiano sono quattro e ognuno di essi racchiude un particolare aspetto del fondo in questione. Vediamoli nel dettaglio.

Classificazione in base al grado di diversificazione del portafoglio

In base a questo criterio i fondi comuni di diritto italiano saranno:

– diversificati: quando si è in presenza di investimenti in settori economici diversi e/o a Paesi diversi;

specializzati: che si possono dividere ulteriormente in fondi con specializzazione economica (titoli di società di un solo settore; e fondi con specializzazione geografica.

Classificazione in base alla natura dell’investimento

Le principali tipologie di fondi che si possono avere secondo questa classificazione sono:

– fondi comuni azionari: il cui investimento prevalente è in titoli azionari che permettono di avere una rendita patrimoniale veloce, ma hanno un alto grado di rischio;

– fondi comuni bilanciati: dividono l’investimento in titoli a reddito fisso e a rendimento variabile, con presenza sia di titoli azionari che obbligazionari, in misura diversa in base alle scelte del gestore;

– fondi comuni obbligazionari: diversamente dai fondi a prevalenza azionaria, hanno un orizzonte temporale a lungo termine e un grado di rischio minore;

– fondi monetari e di liquidità: sono fondi che si sviluppano nel breve termine (titoli pubblici a breve scadenza, pronti contro termine, certificati di deposito) e hanno u grado di rischio quasi nullo;

– fondi flessibili: la loro caratteristica principale è quella di non avere nessun vincolo per quanto riguarda l’asset location sia sulla scelta dei titoli che la loro collocazione.

Classificazione in base alla modalità di sottoscrizione

In base alla modalità di sottoscrizione i fondi comuni di diritto italiano si suddividono in fondi con:

versamento in unica soluzione, con possibilità di integrazione con versamenti successivi;

piano d’accumulo: in questa tipologia di fondi l’investitore, inizialmente, partecipa con una quota molto bassa alla quale si aggiungono versamenti ulteriori che possono avere sia un importo fisso che variabile. E’ un tipo di investimento molto flessibile che permette di iniziare ad accumulare capitale pur avendo un minimo grado di risparmio, allo stesso tempo, però, anche i loro rendimenti sono commisurati a questa loro peculiare natura.

Classificazione in base alla modalità di impiego dei proventi

Quando si tratta di fondi di investimento aperti, le modalità di impiego dei proventi possono essere:

– a distribuzione periodica dei proventi, sia totale che parziale. Quindi gli investitori riceveranno i rendimenti a scadenze e importi prefissati alla sottoscrizione del contratto;

– ad accumulazione: in questo caso i proventi degli investimenti sono immediatamente riutilizzati per ulteriori investimenti, incrementando, così, il valore delle quote di ogni sottoscrittore.