Con Intesa Sanpaolo si vola in Messico

 Non è l’ultima trovata pubblicitaria di una banca che ha deciso d’investire nel settore aeroportuale, anzi, Intesa Sanpaolo si dedica ai prodotti finanziari e non intende tornare sui suoi passi.

Di fatto però i prodotti finanziari venduti possono ampliare l’orizzonte dei clienti e così si scopre che la banca in questione fa da sponda alle piccole e medie imprese italiane che decidono d’investire nel mercato emergente messicano.

Illustrare il funzionamento di questo “passaggio” è sufficiente per capire le prospettive di crescita del titolo azionario.

Intesa Sanpaolo, insieme ad altre banche ha sostenuto la realizzazione del progetto Etileno XXI portato avanti dalla Braskem Idesa, una join venture brasiliano-messicana. L’obiettivo del progetto Etileno XXI è quello di trasformare lo stato di Veracruz in un impianto petrolchimico di riferimento per tutto il continente.

In quest’opera, grazie alla presenza di Intesa Sanpaolo, sono state coinvolte anche 25 aziende italiane che hanno ottenuto ben 40 contratti finalizzati all’esportazione per lavori di progettazione e per la fornitura dei macchinari.

Nell’impianto petrolchimico di Veracruz ci sarà un cracker per la trasformazione di etano in etilene ed è prevista la realizzazione di un secondo polo con tre unità dedicate alla produzione di polietilene. In termini di denaro l’investimento previsto supera i 13 miliardi di dollari. L’impianto inizierà a funzionare nel 2015.

edere sei filiali europee alla GM al fine di ripagare un mutuo al proprio azionista. Opel deve  rimborsare 2,5 miliardi di euro entro la fine del 2014.

L’Imu ruba le tredicesime

 Domani 17 dicembre è l’ultimo giorno utile per il pagamento della terza e ultima rata dell’Imu, almeno per quest’anno. Nelle casse pubbliche arriveranno i 14/15 miliardi previsti, che andranno in parte ai Comuni e in parte allo Stato.

Diverse le stime del gettito complessivo che finirà all’Erario: la Cgia di Mestre e la Uil hanno stimato circa 21 miliardi complessivi, mentre per la Confcommercio il gettito totale sarà di 28 miliardi. Comunque sia per gli italiani l’Imu è stata un vero e proprio salasso che si ripeterà anche nel 2013 e nel 21014.

Una tassa indigesta che ha reso il Natale più povero. Infatti, dopo la prima rata pagata dagli italiani secondo l’aliquota minima dello 0,4% (si parla sempre di Imu sulla prima casa) più di un quarto dei Comuni ha alzato la tariffa. Il 3,2% delle amministrazioni locali ha deciso di imporre l’aliquota massima prevista per la prima casa, mentre l’aliquota massima sulla seconda casa è stata la scelta del 56% dei Comuni.

Una tassa, l’Imu, che si è fatta beffa delle tredicesime degli italiani. Quasi la metà, infatti, è stata utilizzata per pagare l’imposta sugli immobili, andando ad erodere ciò che rimane per l’utilizzo tradizionale di questo doppio stripendio, ossia i regali di Natale e il tipico cenone, per i quali gli italiani, secondo la Uil, spenderanno il 5% in meno dello scorso anno.

Mutuo Domus Fisso: approfittane fino al 31/12

 Come nella migliore delle tradizioni “di concorrenza”, torna la sfida tra i prodotti BNL e quelli d’Intesa Sanpaolo, basta dare uno sguardo, nelle recensioni su MutuiSupermarket, alle migliori offerte di mutui a tasso fisso.

Per i variabili abbiamo visto già le offerte dei due istituti di credito, il mutuo BNL e la proposta d’Intesa Sanpaolo, da attivare rispettivamente entro il 18 gennaio 2013 ed entro il 31 dicembre 2012. Passando alle promozioni sui tassi fissi, troviamo sempre le stesse scadenze e sempre le stesse banche.

Siccome abbiamo illustrato già il Mutuo Spensierato BNL, passiamo all’esame del Mutuo Domus Fisso d’Intesa Sanpaolo.

Il TAEG proposto è del 6,64% che comprende sia il costo degli interessi, sia le spese iniziali, sia quelle ricorrenti, nonché l’imposta sostitutiva.

Per le spese iniziali bisogna considerare 600 euro per l’istruttoria della pratica, 250 euro per la perizia dell’immobile e poi anche 1062.60 euro per l’assicurazione scoppio e incendio. Le spese ricorrenti invece sono 561 euro in tutto e comprendono sia quelle amministrative per rata, sia quelle per anno.

L’imposta sostitutiva varia con l’importo erogato. Di base si considerano 350 euro. Il prezzo scontato proposto nella descrizione si può ottenere attivando un mutuo entro il 31 dicembre 2012 e tra gli altri vantaggi di cui approfittare ci saranno anche le opzioni aggiuntive a condizioni promozionali.

Il mutuo può essere erogato per l’acquisto delle prima o della seconda casa.

Variabile d’Intesa Sanpaolo in offerta fino al 31/12

 MutuiSupermarket, uno dei più noti portali di mutui d’Italia, ha reso un gran servizio a tutti i cittadini che intendono stipulare un mutuo conveniente a tassi variabili entro un paio di mesi.

Nell’elenco dei migliori prodotti in circolazione, censiti e recensiti dal portale, sono messi in evidenza quelli le cui promozioni scadono a breve. Abbiamo già parlato, per i variabili, del prodotto BNL, adesso passiamo alla presentazione del Mutuo Domus Variabile di Intesa Sanpaolo.

Partiamo dalla rata che, per un finanziamento tipo, è pari a 694,13 euro, con la possibilità di visualizzare sul portale anche il piano d’ammortamento e una simulazione illustrativa dell’andamento della rata variabile negli anni.

Il TAEG che descrive i costi del mutuo, dagli interessi, all’istruttoria, fino alle spese ricorrenti e alle spese sostitutive, è del 3,72 per cento e se si analizzano per bene i costi scopriamo che: le spese iniziali sono 600 euro per l’istruttoria, 250 euro per la perizia e 885,50 euro per l’assicurazione scoppio e incendio.

Ci sono poi da sostenere le spese ricorrenti, circa 480 euro tra spese amministrative per rata e per anno. 350 euro è l’imposta sostitutiva di base che cresce in base all’importo richiesto.

I vantaggi del prodotto sono nelle condizioni promozionali e nell’erogazione del mutuo all’atto del rogito. Il prezzo scontato è riservato a chi si reca in filiale e avvia la pratica entro il 31 dicembre 2012.

Flash Visa payWave d’Intesa Sanpaolo

 Qual è la caratteristica della Flash Visa payWave di Intesa Sanpaolo? Il fatto di essere facile da usare e veloce da ottenere. Si tratta di una carta prepagata nominativa e ricaricabile che si può usare sia negli esercizi commerciali per gli acquisti tradizionali, sia su internet.

Interessante il fatto che Intesa Sanpaolo non richiede l’apertura contestuale di un conto corrente da collegare a questa carta prepagata. Sono chiari invece i destinatari del prodotto: chi non è maggiorenne ma ha bisogno di tenere sotto controllo le spese periodiche; i giovani che decidono di andare in vacanza all’estero o di recarsi in un altro paese per motivi di studio; tutti coloro che vogliono uno strumento snello e sicuro per operare sul web.

La carta  Flash Visa payWave non è collegata all’apertura di un Conto Corrente ma consente l’accesso al Servizio Pagamenti sicuri internet predisposto dalla banca. In più con questa carta è possibile anche ricaricare il cellulare, ricaricare altre prepagate ed ottenere una lista dei movimenti e il saldo della carta.

Gli acquisti effettuati in Italia e all’estero nei negozi che aderiscono al circuito della Carta, possono essere pagati con questo strumento ma non devono eccedere i 25 euro.

Per quanto riguarda i costi di ricarica ed emissione della carta, si può consultare la scheda del prodotto sul sito di Intesa Sanpaolo. 

Carta pensione per chi ha 60 compiuti

 La Carta Pensione è una carta prepagata ricaricabile emessa da Intesa Sanpaolo e pensata prevalentemente per le persone che hanno bisogno di una carta semplice da usare, sulla quale accreditare la propria pensione o altri trattamenti previdenziali.

La Carta Pensione  può essere finalizzata anche alla ricezione di bonifici, alla ricarica dei cellulari, per fare acquisti o soltanto per prelevare contanti. Ha un costo, ma il canone annuo è gratuito nel momento in cui si compiono 60 anni. Insomma un ottimo prodotto per i giovani pensionati.

La Carta Pensione, potendo essere usata per l’accredito dei bonifici e per la ricezione dei versamenti, sembra essere lo strumento ideale per sostituire i classici conti correnti o libretti di deposito. E’ ideale anche per coloro che vogliono effettuare piccole operazioni finanziarie direttamente da casa.

Cosa si può fare, infatti, con la Carta Pensione? Si può ottenere l’accredito della pensione o delle prestazioni temporanee degli altri Enti previdenziali; si possono inviare e ricevere bonifici; si possono domiciliare utenze e altri pagamenti; si possono ricaricare i cellulari; prelevare contanti dagli sportelli; controllare saldi e movimenti; pagare acquisti sia nei negozi, sia su internet; aderire al programma Bonus Intesa Sanpaolo che premia per gli acquisti fatti tramite la Carta Pensione.

In collegamento con la carta anche la O-Key per i proprio acquisti online più sicuri.

Trattative decisive in Pirelli

 

 Momento di trattative per Marco Tronchetti Provera che deve risolvere alcune questioni di capitale importanza all’interno della Pirelli. A discutere con lui sulle dinamiche della nuova organizzazione societaria Andrea Bonomi del il fondo InvestindustrialClaudio Sposito del fondo Clessidra.L’obiettivo è quello di accorciare la catena societaria interna alla Pirelli e fare in modo che tutti gli azionisti della Camfin possano avere accesso diretto ai titoli societari. Si tratterebbe di un accordo di esclusiva tra i  due private equity e Tronchetti Provera, che poi porterà a delle trattative dirette con la famiglia Malacalza, una sorta di segno di pace, dopo la rottura che si è avuta in ottobre.

Lo scopo principale dell’intervento di Bonomi nella trattativa è di dare ai Malacalza un interlocutore istituzionale che dovrebbe riuscire a risolvere la questione nell’interesse di tutti gli azionisti della Pirelli e far mettere da parte gli interessi dei singoli soci.

Ma non solo, perché in questo momento il numero uno della Pirelli ha anche deciso di sottoscrivere un aumento di capitale per Gpi, che dovrebbe arrivare entro la fine di quest’anno. Il finanziamento per Tronchetti Provera dovrebbe arrivare da Banca Intesa, per una cifra di circa 45 milioni di euro.

 

 

 

Per le aziende c’è il mutuo BIIS

 I mutui ipotecari sono quelli più diffusi e sono sostanzialmente rivolti ai cittadini, alle famiglie che per garantire la propria capacità di credito mettono un’ipoteca sull’immobile e poi rimborsano il finanziamento ottenuto nel periodo più adatto alla loro esigenze.

Il mercato dei mutui, però, è un territorio necessario anche alle imprese, soprattutto quelle che si occupano della costruzione delle infrastrutture e delle opere di carattere pubblico.

A loro ci ha pensato la Banca Infrastrutture, Innovazione e Sviluppo che si rivolge dunque ai soggetti pubblici e ai soggetti privati impegnati nella costruzione di opere pubbliche, infrastrutture, oppure desiderosi di attivarsi nei campi della sanità, della ricerca scientifica, dell’urbanistica e dello sviluppo economico del territorio.

La BIIS è un istituto di credito nuovo che ha visto la luce soltanto nel 2008 e oggi propone un team di 300 persone specializzate che sono in grado di operare con le aziende in Italia e all’estero.

Definita la finalità dei mutui erogati dalla Banca Infrastrutture, Innovazione e Sviluppo, è necessario approfondire le caratteristiche del finanziamento. In genere si tratta di mutui di durata compresa tra i 5 e i 30 anni, con tasso fisso, variabile o misto, con rate semestrali.

Il credito è erogato dopo che l’azienda ha dimostrato le spese sostenute o il piano economico dei lavori.

Piazza Affari trainata dai bancari

 Chi investe in opzioni binarie ha sicuramente drizzato le orecchie dopo la pubblicazione dei dati trimestrali di Unicredit ed Intesa Sanpaolo, perché le buone notizie contenute nei documenti diffusi dai bancari, hanno immediatamente trainato le borse verso l’alto.

La borsa di Milano e quella di Madrid sono state le migliori nella giornata di ieri e i guadagni di Piazza Affari sono stati spinti verso l’alto dalle informazioni diffuse da Intesa Sanpaolo e Unicredit, entrambe con utili netti superiori alle attese. Per un effetto a catena che spesso coinvolge tutte le borse, ha subito una virata verso terreni positivi anche Wall Street, nonostante gran parte della borsa americana sia ancora immobilizzata dall’incertezza sul fiscal cliff.

Da notare anche i titoli che hanno un po’ zavorrato i listini del Vecchio Continente, tra cui troviamo in prima posizione la Vodafone che, in seguito alla nota sui conti dell’azienda con un calo dei ricavi e dei servizi e una serie di svalutazioni in Spagna e in Italia, ha perso circa 4,6 punti percentuali.

Per quanto riguarda lo spread, oggetto di numerose “scommesse” finanziarie, si nota una discesa fino a quota 360 legta probabilmente alla diffusione dei dati relativi all’ultima asta, con un collocamento buono dei Bot e un conseguente calo dei rendimenti. Lo spread spagnolo è a quota 463 punti con un tasso del 5,95%.

Intesa e Unicredit: trimestrali inattesi

 In questo periodo non soltanto le imprese che si occupano di tecnologia devono pubblicare i dati trimestrali sulla loro economia, ma tutte la aziende che sono quotate in borsa. Oggi è stata la volta dei bancari e, inaspettatamente, si sono dimostrati al di sopra delle aspettatitive i titoli di Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Iniziamo da Unicredit che ha messo al sicuro un utile netto di 335 milioni di euro per il terzo trimestre del 2012, di cui 39,5 milioni sono arrivati dal riacquisto di ABS. Rispetto al secondo trimestre dell’anno c’è stato un miglioramento, visto che per il periodo precedente si parlava soltanto di 169 milioni di euro.

Fino a settembre 2012, dunque, Unciredit ha chiuso con un utile netto pari a 1,4 miliardi di euro che rappresentano una crescita netta rispetto agli 847 milioni dei primi nove mesi del 2011. Crescita anche per i ricavi che salgono del 2 per cento.

Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, invee, l’utile netto con cui è stato archiviato il terzo trimestre dell’anno è pari a 414 milioni di euro e stavolta non c’è niente da rallegrarsi visto che il dato è in calo dell’11,9% rispetto al secondo trimestre e, rispetto allo stesso periodo del 2011, la differenza è ancora più marcata: -113 milioni di euro. Gli analisti si dicono comunque soddisfatti perché l’utile netto supera le attese.