In arrivo le multe Low Cost

 Potrebbe arrivare ben presto una decisione in grado di far tirare un sospiro di sollievo ai contribuenti italiani, a seguito dell’aumento delle multe stradali che ha toccato quasi il 6%.

L’idea, rimasta al momento tale, era stata già presentata e approvata dalla commissione Trasporti della Camera nel 2012. Si parla delle multe low cost.

Michele Meta del Partito Democratico, presidente della commissione Trasporti, ha esposto nuovamente una proposta di legge che consentirebbe uno sconto del 20% sulle multe pagate entro 5 giorni dai trasgressori.

Appurato che la proposta potrebbe accogliere il favore bipartisan, le multe low cost potrebbero arrivare già a da questa estate. L’entusiasmo è condiviso sia dai cittadini che dai parlamentari. I motivi sono essenzialmente due. Le multe low cost potrebbero configurarsi come un ausilio per i cittadini e come un incentivo al pagamento a vantaggio delle finanze statali.

Ci sono poi altre novità. Qualora la proposta di Meta fosse accettata ci sarebbero altre due importanti novità. La prima è la possibilità di dotare i vigili di pos per permettere il pagamento immediato delle multe con il bancomat. La seconda consiste nella notifica del verbale via email, al fine di semplificare, nonché risparmiare, sulle procedure ed evitare perdite di tempo.

 

 

Italia a rischio multe dall’Unione Europea per le discariche abusive

 Non è ancora ufficiale che l’Europa decida di chiudere la procedura di infrazione contro l’Italia per deficit eccessivo che arriva la notizia che ci sono, sempre in sede europea, ben altre 98 procedure aperte contro l’Italia che potrebbero costare ai cittadini oltre 100 milioni di euro.

Le procedure in questione, delle quali ha dato notizia ministro per gli Affari europei Moavero, riguardano il mancato rispetto dell’Italia delle direttive europee riguardanti le discariche che si suddividono in ambiente (31), fiscalità (11), lavoro e affari sociali (7), appalti (7) e trasporti (5).

Se l’UE decidesse di provvedere come da legislazione, all’Italia potrebbe arrivare una multa da parte della Corte di Giustizia di 61,5 milioni e una penalità semestrale, in caso di ritardo nell’adempimento della messa in opera dei controlli, di 46 milioni di euro. 100 milioni di euro circa che ricadrebbero sui cittadini.

La colpa di queste nuove procedure di infrazione è da far ricadere, secondo il Ministro, tra esecutivo e Parlamento:

L’esecutivo spesso ritarda le attuazioni, mentre il Parlamento ritarda il recepimento delle direttive. Le attuali infrazioni riguardano per lo più il settore ambiente: sono 31 delle quali 28 ricadono sotto la competenza specifica del ministro. Le difficoltà di adempimento chiamano in causa anche regioni ed enti locali” visto che una ventina di infrazioni riguardano queste realtà.

I ministeri sui quali ricadrebbero la maggior parte delle responsabilità sono quello dell’Ambiente, dell’Economia, dello Sviluppo, dei Trasporti, del Lavoro e della Salute.

Equitalia fuori da 6 mila comuni italiani

 A partire da lunedì prossimo, 20 Maggio, il sistema di riscossione dei tributi di 6 mila Comuni italiani subirà una modifica fondamentale: la riscossione coattiva delle multe e delle diverse sanzioni non sarà più affidata ad Equitalia S.p.a., la società di recupero crediti che in questi ultimi anni ha gestito e cercato di risolvere i contenziosi e le morosità relative al pagamento dei tributi italiani.

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Ma da lunedì prossimo, probabilmente con grande gioia di tutti i riottosi nei pagamenti e con grave perdita per l’erario, questo non si verificherà più. La società ha infatti inviato una lettera a tutti i Comuni italiani interessati, che ammontano ad un totale di 6 mila su 8 mila, in cui si dice che a partire dalla data del 1 luglio del 2013 cesseranno tutte le attività di riscossione da parte dell’ azienda, così come previsto, del resto, ormai da due anni a questa parte, dal decreto Sviluppo varato dal Governo Berlusconi nel giugno del 2011. Decreto che ovviamente ormai in pochi ricordano, ma che sarà presto operativo.

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I Comuni sono quindi invitati, a meno di non sostenere poi i relativi costi amministrativi senza trarne benefici, a non inviare più ad Equitalia le cartelle relative alle multe. Resta però il fatto che i sindaci non hanno alcuno strumento operativo per rimpiazzare il ruolo svolto dalla società di recupero crediti.

Come si contesta una multa

E’ notorio che la violazione del codice stradale implichi determinate sanzioni. Sanzioni disciplinari che, naturalmente, devono essere pagate. Alcune volte, tuttavia, le multe possono essere considerate ingiuste per via di alcuni vizi presenti all’interno della loro formulazione o per delle condizioni che non corrispondono perfettamente a fatti realmente accaduti.

In questo caso appare opportuno comprendere in che maniera è possibile contestare una multa. Ecco quali sono i passaggi da seguire per avviare una procedura di contestazione.

Una multa, il più delle volte, si configura come una “sorpresa” inaspettata che si trova nella propria buca delle lettere. Appena la si legge, si cerca di ricordare il momento esatto in cui si è commessa l’infrazione. Si prova a far mente locale per comprendere cosa si stava facendo, dove ci si trovava, perché ci si trovava lì. Molte volte capita che in realtà, la multa ricevuta non sia veritiera o non sia giusta.

Informazioni e dati riportati sulla multa

Le prime cose che vanno controllate quando si riceve questa spiacevole sanzione amministrativa, sono le informazioni e i dati riportati su di essa. Questi ultimi devono essere formalmente corretti e precisi, dal momento che un minimo errore potrebbe implicare l’effettivo annullamento della sanzione. Inoltre la multa non deve essere ricevuta oltre i novanta giorni a partre dal giorno della sua emissione, altrimenti anche questa sarebbe una causa lecita per formalizzare l’avvio del ricorso.

Avvio della procedura di ricorso

Quando si decide di avviare la procedura di ricorso, è possibile decidere se rivolgersi al Prefetto o al Giudice di Pace. Il ricorso può essere avviato entro i successivi sessanta giorni dal momento della ricezione della multa ed è opportuno tenere in considerazione questo termine massimo.

Documenti da presentare

Se si decide di operare il ricorso presso il Prefetto, bisognerà presentare la domanda in carta semplice, la copia del verbale di accertamento e tutta la documentazione utile. La documentazione può essere consegnata a mano oppure mediante una raccomandata con ricevuta di ritorno al Comando di Polizia Municipale o alla Prefettura del capoluogo di provincia d’interesse. Quando si inizia tale procedura, dal momento che passerà del tempo per sapere l’esito del ricorso, occorrà chiedere espressamente la sospensione del provvedimento. Se cosi non dovesse essere, le tempistiche delle scadenze per il pagamento non verranno sospese e si potrebbe incorrere in una multa più elevata.

Valutazione del ricorso da parte del prefetto

Nel momento in cui il Prefetto si troverà il ricorso dinanzi ai propri occhi e lo valuterà nei minimi dettagli, esso verrà respinto nel caso in cui sarà emessa un’ordinanza di pagamento che equivale al doppio della multa contestata.

Ricorso accettato: le condizoni

Il ricorso verrà accettato se entro i successivi 210 o 180 giorni non verrà emessa nessuna ordinanza di pagamento.

Avvio della procedura di ricorso presso il Giudice di Pace

Se si decide di operare il ricorso presso il Giudice di Pace ci si dovrà recare presso la Sede territoriale competente in base al luogo in cui è stata commessa la violazione del codice della strada. Anche in questo caso, così come avviene per il Prefetto, dovrà essere presentata la domanda, la copia del verbale e la documentazione attinente a mano, mediante una raccomandata oppure online nella sezione apposita del tribunale.

Diversamente dal Prefetto, qualora il ricorso non dovesse essere accettato, in questo caso potrà essere formulato un ulteriore appello ma sarà necessario rivolgersi ad un avvocato.

Inoltre il ricorso al Giudice di Pace provocherà il pagamento di trentasette euro e sarò richiesta la presenza della persona che presenta la domanda durante l’udienza decisiva per la contestazione della multa.