Pmi, oppresse dalle tasse

 Il Garante delle Pmi, nella sua Relazione annuale al presidente del Consiglio ha indicato priorità d’intervento che vanno dalle tasse alla semplificazione burocratica, dal credito alla promozione del Made in Italy, all’innovazione. «In cima alla lista nell’agenda delle priorità per il 2014 si pone il tema del fisco.

Pressione fiscale alle stelle nel 2013

 La pressione fiscale nello scorso  2013 ha toccato il valore del 44,3% del Pil. Lo spiega in una nota il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo la divulgazione della stima della pressione fiscale effettiva contenuta nel Rapporto promosso da Cna Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Anche Yahoo, fugge dall’Italia

 Yahoo! Va via dall’Italia e si trasferisce a Dublino. Il colosso del web che ha determinato di riordinare le proprie attività europee dice che le troppe tasse però non c’entrano.

Gli investitori fuggono dall’Italia

 Befera dice,”L’attuale sistema fiscale italiano non contribuisce ad essere un terreno appetibile per gli investitori esteri”. Ma ripone “grande fiducia nelle misure previste dal piano del governo ‘Destinazione Italia’ che può contribuire ad attrarre investimenti esteri”.

Per Confcommercio nel 2013 pressione fiscale da record al 44,3%

 Qualche giorno fa, i dati Istat e quelli del Ministero dell’Economia mostravano l’aumento nel 2013 della pressione fiscale. Oggi, il Centro Studi di Confcommercio ha mostrato uno studio, basato sulla rielaborazione di quei dati, che specifica come e di quanto sia aumentata.

 

► Confcommercio giudica insostenibile il peso del fisco

 

Secondo il Centro Studi di Confcommercio, l’aumento del prelievo fiscale attraverso imposte e contributi è  quantificabile nel 2013 in circa 1,6 miliardi di euro in un anno. Sempre nel rapporto 2012-2013, il Pil nominale è in ribasso per oltre 8,7 miliardi di euro. Il rapporto esprime quindi un’aumento della pressione fiscale nel 2013 dello 0,3%, dal 44% del 2012 al 44,3% dello scorso anno.

 

► Per Confcommercio c’è “allarme tasse”

 

Questo studio risponde alle notizie di una riduzione delle tasse uscite qualche giorno fa e parla invece di aumento del carico fiscale in proporzione al Pil.

Niente riduzione delle tasse, quindi, ma record della pressione fiscale. Per gli economisti del Centro Studi di Confcommercio “Non c’e’ stato affatto l’avvio di un percorso di riduzione della fiscale e si è assistito, invece, a parziali effetti redistributivi che modificano il mix del gettito tra le diverse categorie di contribuenti”.

Per Confcommercio una pressione fiscale così alta ostacola la crescita economica. L’associazione dei commercianti propone maggiore coraggio e decisioni più incisive volte a tagliare la spesa pubblica. Si chiede una politica fiscale diversa basata sulla riduzione degli oneri fiscali che influenzano la produzione. Il primo punto riguarda le tasse sul lavoro da abbassare per permettere una crescita economica seria.

Per Confcommercio, il governo dovrebbe avere come obiettivo principale quello della riduzione delle tasse per rilanciare le orze produttive del Paese.

Ancora in salita la pressione fiscale in Italia

 La pressione fiscale è giunta al 44% del Pil nazionale, in aumento rispetto al 42,5% del 2012. Questo porta l’Italia al quarto posto in Eurolandia, cioè nella classifica che raggruppa i Paesi che hanno adottato l’euro.

Pressione fiscale troppo elevata in Italia

 In Italia continua ad aumentare la pressione con l’inevitabile stagnazione dell’economia che non riesce a ripartire. Dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia emerge che le tasse sono aumentate nel 2013 rispetto al 2012.

Sangalli: “l’attuale carico fiscale non porta ripresa”

 Carlo Sangalli, presidente dei commercianti, fa notare che con la legge di Stabilità “non c’è stata una grande operazione meno spesa meno tasse, ma si prosegue facendo quadrare i conti attraverso la leva fiscale. “Stando così le cose” – aggiunge il presidente dei commercianti- “ il 2014 non sarà l’anno della ripresa, con il rischio che la crisi economica si trasformi in crisi sociale”.