Pressione fiscale troppo elevata in Italia

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 In Italia continua ad aumentare la pressione con l’inevitabile stagnazione dell’economia che non riesce a ripartire. Dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia emerge che le tasse sono aumentate nel 2013 rispetto al 2012.

La pressione fiscale è giunta al 44% del Pil nazionale, in aumento rispetto al 42,5% del 2012. Questo porta l’Italia al quarto posto in tra tutti i paesi membri della Comunità Europea, e pertanto anche nella classifica che raggruppa i Paesi che hanno adottato la moneta unica europea. La media nell’ area euro è pari al 41,6% e l’Italia ne è al di sopra.

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Nell’area  dell’ Unione Europea, cioè quella ricompresa nei confini politici, la media della pressione fiscale è leggermente più bassa (40,5%). Il Rapporto debito tra il  pubblico/Pil nel 2012 è aumentato a dismisura arrivando al 127% del Pil. In ogni caso  chi è a capo del record del mondo (in negativo), riferito al  rapporto debito pubblico/pil è del Giappone giunto al spaventoso tetto del  219%. Negli Stati Uniti d’America invece dopo lo shutdown c’è stato qualche problema di bilancio. Comunque la situazione ora è abbastanza sotto controllo, con un rapporto che si attesta al 102%.

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La riduzione del carico fiscale dovrebbe essere la fonte di maggior impegno per il governo. Il rientro del debito pubblico è diventato un imperativo e qualunque politica di riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, di finanziamento degli ammortizzatori sociali e di alleggerimento fiscale ne dovrà tenere conto.

 

 

 

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