Ricongiunzione gratuita: chi può farla?

 La riforma delle pensioni del Ministro Fornero, oltre a prevedere un aumento graduale dell’età pensionistica, ha corretto anche i termini per la ricongiunzione contributiva. Questa, da sempre gratuita, un paio di anni con la riforma voluta dall’ex ministro del Welfare Maurizio Sacconi è diventata onerosa e, in alcuni casi eclatanti, la richiesta dell’Inps era di centinaia di migliaia di euro.

Ora tutto torna come prima, o quasi.

La riforma, che entrerà in vigore a partire dal 2013, prevede che i lavoratori possano ricongiungere i contributi versate nelle casse previdenziali pubbliche e privata, ma solo se soddisfano determinate condizioni. Potranno usufruire della ricongiunzione gratuita tutti gli ex-dipendenti statali che sono passati dall’Inpdap (o da altri  fondi speciali) all’Inps prima del 31 luglio 2010 (giorno di entrata in vigore della legge n. 122 di Sacconi).

Oltre a loro a godere della rettifica saranno gli ex dipendenti statali che sono passati all’Inpdap all’Inps dopo il 31 luglio 2010 solo nel caso in cui abbiamo maturato i requisiti contributivi per la pensione di anzianità (66 anni e tre mesi di età per gli uomini e tra i 63 e i 66 anni per  le donne).

Gli ex statali che hanno effettuato il passaggio dopo il luglio del 2010 che hanno raggiunto i requisti per la pensione anticipata (la pensione che si ottine solo in base agli anni di contribuzione) se vogliono ricongiungere dovranno pagare quanto richiesto dall’Inps.

Approvati emendamenti su ricongiunzione previdenziale non onerosa

 Dal Parlamento arrivano le prime soluzioni per tutti quei lavoratori che sono passati (anche solo sul piano formale) dal lavoro pubblico a quello privato. Sono i primi effetti della legge di stabilità e dei vari emendamenti che sono stati proposti in questi ultimi giorni.

Si tratta comunque di intervento ancora parziale sul quale restano ancora molti nodi da sciogliere. Per il momento, comunque, si sta ponendo rimedio alla norma del precedente esecutivo che ha reso onerosa la ricongiunzione contributiva per chi ha fatto il passaggio dal pubblico al privato. Molti di questi lavoratori si sono sentiti chiedere delle cifre altissime, anche di centinaia di migliaia di euro, il che metteva una barriera insormontabile alla riscossione della pensione anche se i requisti necessari erano stati raggiunti.

Con l’emendamento voluto dal governo e dai relatori della legge di stabilità, questi lavoratori avranno diritto ad una ricongiunzione on onerosa solo, però, se il passaggio è avvenuto prima del 30 luglio 2010.

Per tutti gli altri c’è la possibilità di cumulare i diversi periodi previdenziali se hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia in base alle norme della riforma Fornero.

 

Ricongiunzioni pensioni gratis

 Un problema grande quello del ricongiungimento pensionistico: dopo la legge 122, molti statali, infatti, all’atto della domanda di ricongiungere i contributi versati all’Inpdap con quelli dell’Inps, si sono sentiti chiedere dall’Inps delle cifre esorbitanti che hanno reso di fatto impossibile accedere all’erogazione della pensione.

C’è anche chi, presentando domanda, si è sentito rispondere che il ricongiungimento previdenziale gli sarebbe costato circa 600 mila euro. Per questo il premier Monti, il Ministro Fornero e il Ministro Passera, stanno lavorando ad una circolare dell’Inps o ad un atto amministrativo di interpretazione della legge che dovrebbe equiparare la condizione degli statali a quella degli ex lavoratori del fondi speciali (circolare 97 dell’ottobre 2011), che hanno il ricongiugimento gratuito indipendentemente dal momento in cui si presenta la domanda.

In questo modo si risolve la questione di chi è passato al pubblico impiego prima dell’entrata in vigore della legge 122, ma non risolve il problema di chi lo ha fatto dopo. Per quasta categoria di lavoratori è necessaria un’integrazione alla legge che dovrebbe prevedere, in base alla proposta di Marialuisa Gnecchi (Pd) e di Giuliano Cazzola (Pdl), il cumulo dei contributi versati ai diversi enti (a titolo gratuito) con il calcolo delle quote di pensione, una cifra che poi sarà erogata nell’assegno pensionistico.

La decisione potrebbe arrivare mercoledì.