Sgravi per gli apprendisti

 La Legge di Stabilità 2012 prevede una serie di incentivi per le aziende che assumo gli apprendisti. La nuova legge sull’apprendistato e la definizione della natura delle agevolazioni è stata ben spiegata in una circolare dell’INPS, la numero 128.

In pratica, le piccole imprese che decidono di avvalersi della prestazione professionale degli apprendisti nell’arco di tempo che va dal 2012 al 2016, saranno esonerate dal pagamento dei contributi. Sono stati definiti dalla legge tre tipi di apprendistato: quello per qualifica professionale, quello professionalizzante chiamato anche contratto di mestiere e quello di alta formazione e ricerca.

Gli apprendisti per contratto, sono tutelati dalle assicurazioni IVS, malattia, maternità, assegno per il nucleo famigliare e assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Sullo sgravio contributivo alle aziende che assumono apprendisti, legifera l’articolo 8 della circolare INPS che spiega le intenzioni del legislatore – promuovere l’occupazione giovanile. Poi spiega che lo sgravio per le aziende che occupano un numero di addetti inferiore a nove, è totale dei contributi a loro carico, per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di apprendistato. Per gli anni successivi al terzo, invece, resta un’aliquota “scontata” del 10 per cento, estesa fino alla scadenza del contratto di apprendistato.

I contratti di apprendistato siglati con lavoratori iscritti alle liste di mobilità, hanno un altro tipo di norme da rispettare.

Comprare casa online, qualche regola utile

 Quando si cerca di comprare o vendere una casa, spesso, ci si affida alle agenzie immobiliari, ma Altroconsumo, in un’inchiesta pubblica di recente, ha dimostrato che l’intermediazione è insoddisfacente per la maggior parte degli intervistati.

Gli intervistati di Altroconsumo, nel 25% dei casi circa, hanno dichiarato che se un domani si trovassero a comprare o vendere di nuovo una casa, non farebbero assolutamente ricorso ad un’agenzia, vista la scarsa qualità e gli alti prezzi dell’intermediazione.

E come si vende casa senza usare l’agenzia? Oggi, sempre più persone, sfruttano il canale digitale e inseriscono online il loro annuncio. Chi compra casa d’altra parte, ha tre possibilità: o sbircia il sito delle agenzie immobiliari che sono una vetrina di annunci, gli spessi disponibili nella sede.

In secondo luogo sfruttano i canali tematici dei siti generici come eBay o Secondamano, ma qualche informazione si può trovare soprattutto sui siti di annunci immobiliari. Altroconsumo che ha già redatto un vademecum per chi compra casa tramite gli agenti immobiliari, ha deciso di elencare anche le precauzioni da avere quando si compra casa online.

Il primo consiglio è quello di consultare da quanto tempo l’annuncio è online, poi si consiglia di vedere se ci sono altri annunci simili in rete e si suggerisce anche di mettersi subito in contatto con il venditore così da avere anche delle foto dell’immobile qualora non fossero già state pubblicate.

Vademecum della contrattazione immobiliare

 Il mercato immobiliare è molto complesso e non sempre gli attori che ne definiscono le caratteristiche si possono considerare del tutto onesti. Una recente inchiesta di Altroconsumo, per esempio, ha rivelato tutti i vizi delle agenzie immobiliari.

L’Associazione di consumatori ha così deciso di offrire ai suoi lettori un utile vademecum per sapere sempre come comportarsi davanti ad intermediario immobiliare.

In primo luogo Altroconsumo evidenzia l’insoddisfazione di chi ha comprato o venduto casa con un’agenzia sulla base del prezzo corrisposto per l’intermediazione. In secondo luogo nell’inchiesta si parla della scarsa professionalità delle agenzie, del fatto che non erogano una regolare fattura per il servizio e si sottolinea l’importanza della contrattazione sul prezzo dell’intermediazione. 

Il vademecum, parte da queste considerazioni per invitare tutti coloro che si rivolgono ad un’agenzia a non dare l’esclusiva a nessuno, in modo da tutelarsi sul cattivo servizio erogato. In più consiglia di accertarsi che l’intermediazione preveda un’assistenza fino al rogito con l’obbligo di ottenere per tempo tutta la documentazione necessaria per la buona riuscita della pratica.

Un altro accorgimento è quello di non firmare proposte d’acquisto che vincolano soltanto l’acquirente e l’agenzia ma preferire un contratto preliminare, magari visionato da un notaio di fiducia. Interessante anche il consiglio di tenere d’occhio il valore della caparra versata e di accorciare molto i tempi di accettazione della proposta.

Agenzie: comportamento, nero e contrattazione

 In una recente inchiesta di Altroconsumo è stato evidenziato che 7 cittadini su 10 che hanno comprato o venduto casa con un’agenzia immobiliare, si sono dichiarati insoddisfatti del servizio e in primo luogo della commissione corrisposta agli intermediari.

Ma non è solo quel che è dato in mano a chi ha facilitato l’incontro di domanda e offerta nel mercato immobiliare a infastidire gli intervistati. Quel che dà fastidio sono tre aspetti, ben esplicitati nel report di Altroconsumo.

Per prima cosa la richiesta di non fatturare la commissione corrisposta all’Agenzia. Il 21 per cento degli intervistati che ha comprato o venduto casa negli ultimi cinque anni, ha dichiarato di aver pagato in nero l’intermediazione senza ottenere una specifica fattura per il servizio erogato.

Un altro 12% degli intervistati dichiara di aver ottenuto la fattura dall’Agenzia ma soltanto per una parte dell’importo versato. Adesso però, la normativa è diventata più stringente: al momento del rogito, infatti, è il notaio stesso a dichiarare se il venditore e l’acquirente sono stati agevolati da un’agenzia e quanto hanno speso.

Il 25% degli intervistati ha dichiarato poi di non essere stato assistito fino al rogito e quindi di aver subito un comportamento scorretto da parte degli intermediari che hanno dimostrato una scarsa professionalità.

Altroconsumo ha chiesto agli intervistati se comunque hanno provato a contrattare il prezzo dell’intermediazione. Sembra che ci abbia provato soltanto il 62% delle persone e soltanto il 26% ha ottenuto un reale beneficio dall’intermediazione.

Il rimborso dell’assicurazione del mutuo

 Chi ha acceso un mutuo ed è stato invitato a sottoscrivere un’assicurazione multirischi a premio unico collegata al finanziamento, oppure una polizza vita per la stessa finalità, ha avuto qualche problema nel chiederne il rimborso. Almeno fino a quando i consumatori non hanno fatto sentire la loro voce.

Il caso è quello dei mutuatari che dopo il dicembre 2010 hanno estinto, surrogato o accollato un mutuo collegato alla polizza e si sono sentiti rispondere dalla banca che a fronte dell’estinzione del mutuo dovevano comunque tenersi la polizza.

Un anno fa è stata fatta chiarezza su questa procedura stabilendo che i consumatori hanno diritto a recedere dalla polizza e hanno diritto anche ad ottenere il rimborso del premio.

A livello normativo, dopo il dicembre del 2010, tutti coloro che estingono un mutuo prima del tempo possono ottenere la disdetta della polizza e il rimborso del premio non goduto, ma prima della data indicata le cose non erano proprio così facili.

I vecchi contratti assicurativi, infatti, non contemplavano la possibilità di disdire la polizza e ottenere il rimborso del premio. Tutto è cambiato con il regolamento n. 35 dell’Isvap, siglato il 26 maggio del 2010, con cui si è data la possibilità al mutuato-consumatore di ottenere il rimborso della polizza e di poterla estinguere una volta estinto anche il mutuo.

Mutuatari bravi e fortunati: chi sono?

 Accendere un mutuo vuol dire non soltanto farsi aiutare da un istituto di credito a comprare una casa, ma investire in un prodotto finanziario. E questa affermazione è tanto più valida se si sceglie di accendere un mutuo a tasso variabile.

Un interessante articolo pubblicato su uno dei blog del Sole 24 Ore, parla della cosiddetta generazione di mutuatari fortunati e nel descrivere questa “categoria” si fa una specie si excursus sulla variazione dei tassi dei mutui. Nel nostro paese, coloro che hanno saputo approfittare della crisi sono circa 2 milioni di mutuatari.

Sono quelle persone che, mentre tutti puntavano sul fisso per paura della crisi, hanno saputo cogliere la convenienza dei prodotti variabili e poi hanno beneficiato della caduta verticale dell’Euribor. Per rendersi conto di quanto stiano risparmiando è sufficiente considerare che l‘Euribor a un mese è mediamente fermo intono allo 0,1% e che gli spread mediamente imposti dalle banche prima che scoppiasse la crisi viaggiavano tra l’1,3 e l’1,5 per cento.

Se poi l’accensione del mutuo non è soltanto avvenuta prima della crisi ma si è scelto di comprare casa tra il 2004 e il 2007, allora è sicuro che si paga ancora meno, visto che gli spread non superavano l’1%.

Il 2008 è stato l’anno peggiore per chi sceglieva il variabile, mai al di sotto dei 5,3 punti percentuali. Oggi, che i tassi possono soltanto salire, la generazione dei fortunati si chiede se sia il caso di passare al fisso nel momento in cui la banca tiri fuori dal cilindro un prodotto competitivo.

I consulenti invitano tutti alla ponderazione del “nuovo” investimento.

Gli sconti di ING Direct sul mutuo

 ING Direct, la banca olandese che sta aprendo numerose filiali anche nel nostro paese trasformandosi da banca esclusivamente online anche in banca “tradizionale”, conserva delle offerte per i nuovi clienti che accendono un mutuo con l’istituto di credito in questione ma aprono anche un conto corrente.

Mutuo Arancio Variabile è un mutuo a tasso variabile pensato per i privati che risiedono in Italia da almeno tre anni e lo sconto della banca è riservato a chi scegli di addebitare le rate del mutuo con un Conto Corrente ING DIrect.

In alternativa, al normale tasso variabile occorre aggiungere uno 0,30% in più sul tasso calcolato. Nel Taeg, comunque, non confluiscono le spese d’istruttoria e di perizia che sono gratuite e carico della banca.

Il prodotto presenta dei vincoli:Mutuo Arancio Variabile finanzia almeno 50.000 euro e non si può andare oltre l’80 per cento del valore dell’immobile. Molto ampio lo spettro dei piani d’ammortamento che variano dai 10 ai 30 anni.

Il tasso variabile si calcola come somma tra l’Euribor a tre mesi/base 365 e uno spread che cambia in base all’importo richiesto come segue:

  • chi ha chiesto fino a 100.00 euro pagherà per le prime due rate uno spread del 3,50% che cala al 3,20% per il resto del piano d’ammortamento;
  • chi ha chiesto da 100.000 a 175.000 euro avrà uno spread al 3,30% per le prime due rate e poi il 3% per il resto del piano d’ammortamento;
  • chi chiede importi superiori a 175.000 euro avrà uno spread del 3,10% per le prime due rate che poi scende al 2,80% per il resto del piano d’ammortamento.

Chi fosse interessato invece ad un prestito di ING Direct può consultare la scheda di un altro prodotto. 

Quintocè di Fiditalia

 Molte finanziarie, negli ultimi anni, hanno trovato una soluzione per concedere piccoli prestiti anche ai pensionati, attraverso la cosiddetta cessione di un quinto dell’assegno percepito. In realtà, oggi, la cessione del quinto è uno strumento comune a lavoratori dipendenti e pensionati.

La cessione del quinto di Fiditalia, che prende il nome di Quintocè, si rivolge a lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato; lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato, ma in quel caso la durata del prestito non può superare la durata del contratto; pensionati che abbiano un’età massima di 90 anni.

La durata del rimborso può variare da 24 a 120 mesi e il Tan non supera il 14 per cento. Il Taeg, invece, varia sulla base dell’importo erogato: non supera il 18,45% per prestiti fino a 5000 euro, non supera il 18,35% per importi superiori a 5000 euro, è al 17% per deleghe di pagamento.

Il Taeg comprende spese d’istruttoria pari a 350 euro, l’imposta di bollo sul contratto che è di 14,62 euro. Non sono previste invece spese per l’incasso della rada con addebito ul conto corrente o con bollettini postali e non sono previste spese per l’invio del rendiconto finanziario.

In abbinamento al prestito Fiditalia propone una copertura assicurativa che rimborsa il capitale erogato in caso di decesso del richiedente.

Con Findomestic compri il computer

 Findomestic è una delle finanziarie più conosciute del nostro paese perché offre prodotti vantaggiosi ed è convenzionata con numerosi punti vendita. Dopo aver preso in esame il prodotto di BBVA Finanzia per l’acquisto dell’auto usata, vi proponiamo una disamina del finanziamento Findomestic per l’acquisto del computer, del tablet o degli accessori necessari al buon funzionamento del PC.

La promozione ben evidente sul sito di Findomestic parla di prestiti fino a 3000 euro con una rata base al mese di 98,50 euro, per un piano di rimborso scandito in 36 rate. Il Tan fisso è dell’11,19 per cento e il Taeg dell’11,79%. Il consumatore, alla fine dei giochi, chiede 3000 euro e deve restituirne 3546.

Una spiegazione molto chiara e trasparente che segna un punto a favore di questo prodotto che ha anche altri vantaggi: non ci sono costri accessori, si può decidere liberamente dove acquistare il prodotto, senza attendere di trovarne uno convenzionato, si può aumentare o ridurre la rata ogni mese a partire dal settimo rimborso e si può anche attivare un’altra opzione gratuita che consente di saltare la rata o spostarla alla fine del finanziamento per ben tre volte.

Possono richiedere un prestito Findomestic tutti i cittadini di età compresa tra 18 e 75 anni, che possono dimostrare un reddito e che hanno una residenza stabilita nel territorio italiano.

BBVA Finanzia per le auto usate

 Dovete comprare un’auto usata e non sapete come fare? Un prestito di BBVA Finanzia è la soluzione nei momenti di difficoltà. Si tratta di un finanziamento pensato proprio per concretizzare l’acquisto di un mezzo di trasporto non nuovo.

BBVA Finanzia propone un prestito personale per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, ma il prodotto che vi presentiamo oggi è anche per i lavoratori autonomi, per i liberi professionisti e per i pensionati. In genere l’importo che si può chiedere varia dai 3.000 ai 25.000 euro.

Il capitale ottenuto può essere rimborsato in un periodo che varia dai 24 ai 72 mesi nel caso di finanziamenti fino a 5.000 euro, oppure può essere rimborsato con un piano d’ammortamento che varia dai 30 ai 72 mesi per importi fino a 17.500 euro, oppure ancora può essere rimborsato in 60 rate fino ad un massimo di 72 rate mensili per importi superiori ai 17.500 euro.

In tasso nominale annuo di questo prodotto è del 9,50% ma il contraente deve pagare anche altre spese: l’istruttoria della pratica, l’imposta di bollo e le spese mensilli.

L’istruttoria della pratica ha un prezzo variabile da 100 a 300 euro in base all’importo richiesto; l’imposta di bollo è di 14,62 euro ed è addebitata sulla prima rata di rimborso; le spese mensili sono pari a 1 euro per gli importi fino a 5000 euro e 2,5 per importi superiori.

Sono pari a zero, invece le spese annuali e quelle assicurative. Per conoscere i documenti richiesti dalla finanziaria e i dettagli del prestito, potete consultare questa scheda informativa.