rublo

Arriva il downgrade di Standard & Poor’s nei confronti del rublo. Una riduzione che era nell’aria e pare quasi sia fatta apposta per tradurre anche sotto forma di rating il buio in cui sono precipitati i rapporti tra Russia e Nato, e tra Russia e Unione Europea.

Il rublo continua ad essere in crisi. Il periodo buio della valuta russa non accenna a finire. A comunicarlo sono stati in giornata gli analisti di Danske Bank.

Quali sono gli effetti della crisi del rublo sull’Europa?

La Russia è un Paese in crisi. Le tensioni geo-politiche, la guerra per il controllo del petrolio, le manovre monetarie, e soprattutto la crescente crisi del Rublo stanno mettendo in difficoltà uno Stato intero e influenzano il resto della comunità.

Dopo un buon rally durante le ultime sei sedute, con i guadagni più alti da tre anni a questa parte in brevissimo tempo, il rublo si è fermato nuovamente.

Sono passati circa sette giorni dalla variazione della policy. In questo tempo, la Banca di Russia si è concentrata sulla totale liberalizzazione del tasso di cambio tra rublo e divise estere.

Il crollo del rublo sembra non arrestarsi. Prova ne è che due giorni fa la Banca di Russia ha dovuto effettuare il quarto intervento di ottobre per frenare la caduta libera della moneta, versando 442 milioni di euro e portando a 1,85 miliardi la spesa del mese. A ciò occorre aggiungere i 40 miliardi già spesi dalla primavera ad oggi.