Russia, la Banca nazionale taglia i tassi

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La Banca di Russia ha dato un taglio ai tassi di 50 punti base all’11,50% dal 12,50% per la quarta volta nel 2015, portando a 550 punti base la diminuzione complessiva dall’allentamento della stretta monetaria, avviato il 30 gennaio scorso.

Ulteriori tagli dei tassi, secondo il governatore Elvira Nabiullina, saranno possibili nei prossimi mesi, ma dipenderanno dall’andamento dell’inflazione.

Quest’ultima è scesa durante lo scorso mese al 15,8% dall’apice del 16,9% annuo toccato a maggio, il livello più alto degli ultimi 13 anni. L’istituto ha un obiettivo a medio termine del 4% per la crescita dei prezzi, cosa che limiterà fortemente nei prossimi mesi una decisa riduzione dei tassi, anche in presenza di un calo drastico atteso per il pil nel secondo trimestre, che dopo il -1,9% registrato nei primi 3 mesi dell’anno, dovrebbe cedere un buon 4%.

Malgrado ciò, la banca centrale si mostra cautamente ottimista, quando afferma che “in assenza di ulteriori shock”, l’economia russa dovrebbe iniziare a riprendersi già alla fine di quest’anno.

Quanto ai tassi, gli analisti si attendevano un pò tutti il taglio, anche se c’era profonda divisione sull’entità. L’allentamento della stretta monetaria è stato reso possibile dal rally del rublo, che approfittando del rimbalzo delle quotazioni del petrolio, ha registrato un apprezzamento del 10% dall’inizio dell’anno, dopo che nel 2014 aveva perso il 46%.

La valuta russa si era portata a maggio a un cambio intorno a 49 contro il dollaro, considerato troppo forte dalla Banca di Russia, che il 13 maggio scorso è tornata dopo oltre un anno sul mercato dei cambi per acquistare valuta straniera, ufficialmente per ricostituire le riserve e portarle al target di 500 miliardi di dollari, nei fatti si è trattato di una mossa per segnalare agli investitori l’intenzione di affievolire il cambio.

 

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