Il Governo punta ad eliminare gli scontrini fiscali

Il Premier Matteo Renzi vuole che il Fisco cambi direzione. Il programma è stato già annunciato da Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate che prevede un cambio di passo sul digitale.

La possibile detrazione degli scontrini e delle fatture

 Il governo sta pensando ad aprire il cantiere del conflitto d’interessi fiscali: una misura sperimentata con successo e da tempo negli Stati Uniti che mira a toccare due obiettivi: contrastare l’evasione fiscale e permettere ai cittadini di detrarre scontrini e fatture diminuendo così il peso delle tasse da pagare.

Più controlli sugli scontrini

 Approvato il Ddl ‘Delega Fiscale’, sono numerosi gli strumenti aggiuntivi per la lotta all’evasione. Il Governo punta molto su questo per recuperare fondi utili da ridistribuire ai cittadini. Ci saranno, pertanto, più controlli e saranno più equi.

Emendamento “contrasto d’interessi”

 Come combattere l’evasione fiscale? Chi amministra la nostra politica si rivolge frequentemente la domanda e talvolta, con un serie di emendamenti, sono portate avanti delle idee interessanti. Una di queste è il contrasto d’interessi proposto dal PD.

L’emendamento del PD è stato presentato dal relatore del partito, Giuliano Barbolini che ha spiegato per bene cosa s’intende per contrasto d’interessi e come si potrebbe usare questo strumento per combattere l’evasione fiscale.

La proposta è quella di portare in detrazione sulle tasse anche gli scontrini delle spese sostenute. In questo modo le spese documentate con le opportune ricevuto, consentono di ottenere uno sconto e il contribuente sarà il primo a chiedere che gli sia fatto uno scontrino a fronte di una spesa sostenuta.

I cittadini si trasformano così in piccoli esattori ma ne ottengono un buon beneficio. Fino a questo momento, la richiesta della ricevuta non portava vantaggi reali al richiedente che così di accontentava anche di prezzi battuti inferiori o non richiedeva affatto lo scontrino.

Il nome “contrasto di interessi“, dunque, nasce dalla considerazione che da un lato ci sono gli interessi di commercianti ed erogatori di beni e servizi di evitare il pagamento di “troppe” tasse, dall’altro gli interessi dei contribuenti a ricevere uno sconto sulle imposte.