I nuovi ricchi? Abiteranno a Singapore

Sarà Singapore il nuovo habitat naturale dei milionari di tutto il mondo. Durante i prossimi cinque anni il tasso di crescita dei ricchi batterà infatti quello di Hong Kong, nella graduatoria delle città dorate capaci di accogliere le persone con i patrimoni più gonfi del pianeta.

Paradisi fiscali, Singapore fuori dalla Black List

La bozza della Legge di Stabilità prevede l’esclusione di Singapore dalla lista nera dei Pasi aventi fiscalità privilegiata. Ad annunciarlo è il Governo, intervenendo per alimentare i provvedimenti nei confronti dello Stato già sanzionato in precedenza per determinate operazioni.

Questa la città dove la vita è più cara

 Nella classifica sulla città con il costo della vita più alto c’è una sorpresa. Il primato resta in Asia, ma passa da Tokyo a Singapore, la città caratterizzata in questi anni da una economia in grande crescita capace di attirare investitori e cervelli da tutto il mondo.

 

Per Singapore una bolla come quella dell’Islanda

 

Singapore ha superato 131 città a livello globale ed è diventata la città più cara del mondo in cui vivere nel 2014, secondo quanto afferma l’Economist intelligence unit (Eiu).

La moneta forte della città, combinata con l’elevato costo di gestione di una macchina e dall’impennata delle bollette sono gli elementi che hanno contribuito a portare Singapore in cima alla lista. Tra gli indicatori considerati in questo tipo di classifica questi sono quindi quelli che hanno fatto registrare le crescite più importanti della città asiatica. Inoltre, a Singapore si sono registrati i costi più alti per comprare i vestiti.

Singapore ha quindi preso il posto di Tokyo in testa alla classifica. La città giapponese è ora al sesto posto, mentre tra le prime cinque città più care del mondo ci sono Parigi, Oslo, Zurigo e Sydney.

La classifica di quest’anno vede tra i primi dieci soprattutto città asiatiche e dell’Australia. Le città europee ci sono, ma la loro presenza è meno visibile rispetto a quella delle città asiatiche  e australiane.

La maggior parte delle città asiatiche che si trovano in cima alla lista ci sono prevalentemente per i costi più elevati dei generi alimentari. Tokyo è ancora al primo posto per quanto riguarda i prodotti alimentari di uso quotidiano.
Tuttavia, non tutte le città asiatiche sono pesanti per il portafoglio. Le principali città indiane, tra cui Mumbai e New Delhi, sono risultati essere tra i meno costosi al mondo.

Per Singapore una bolla come quella dell’Islanda?

 In meno di una generazione, l’Islanda si è trasformata da isola con una economia basata sulla pesca tradizionale a una economia basata sul turismo, sulla finanza e sulle banche. Purtroppo, il boom economico dell’Islanda era un’illusione basata su una spericolata gestione del credito e del risparmio, una bolla che ha portato a una crisi finanziaria terribile nel 2008.

 

Esportazioni in calo con dato sorprendente

 

Sono passati cinque anni e soffiano di nuovo le previsioni, più o  meno realistiche, di bolle che possono scoppiare in Paesi forse ingenuamente considerati in situazione di boom economico. Il Sud-Est asiatico, in alcuni Paesi, rischia di somigliare alla piccola isola del Nord Atlantico. L’isola nazione di Singapore è attualmente uno degli esempi più eclatanti di queste possibili bolle post 2009, e mostra dei parallelismi con la bolla islandese che fanno credere che il suo boom economico possa finirà in modo simile.

La stabilità economica di Singapore e la sua vitalità si hanno in un periodo in cui la maggior parte delle economie occidentali stanno facendo i conti con la crescita debole, gli alti tassi di disoccupazione e la povertà.

Il mercato finanziario, l’economia reale e quella immobiliare stanno crescendo molto a Singapore e molti professionisti della finanza di tutto il mond vanno a lavorare lì per rifugiarsi dai settori finanziari duramente colpiti nei loro Paesi di origine.

Il tasso di disoccupazione di Singapore è dell’1,8%. I ricchi a Singapore stanno crescendo rapidamente grazie bolle speculative del Paese, che sta contribuendo ad alimentare un boom di consumi di lusso.

Il ruolo strategico di Singapore dipende anche dalla sua posizione nel sud est asiatico,  conosciuto come Asean (Association delle nazioni del sud est asiatico). Sembra che Singapore stia beneficiando di questa bolla agendo come centro finanziario dell’Asean.

Nei mercati emergenti la bolla ha cominciato a crescere nel 2009, quando la Cina ha lanciato un piano di stimolo per incrementare la sua economia di 586 miliardi dollari dopo che la crisi finanziaria globale ha minacciato la crescita economica del Paese.

Gli afflussi di denaro, combinati con le politiche delle banche centrali che consentono l’apprezzamento della valuta a temperare l’inflazione, hanno contribuito ad un aumento di circa il 22% del valore del dollaro di Singapore nei confronti del dollaro da quando è iniziata la crisi finanziaria.

Il nuovo paradiso fiscale è Singapore

 La geografia dei paradisi fiscali si sposta verso oriente. Dopo la Svizzera, infatti, il testimone del maggiore centro off – shore del pianeta passa a Singapore, che, a differenza della vecchia Europa, colpita da un generale inasprimento dell’ assetto legislativo, e dunque diventata meno appetibile, gode oggi di un sistema di leggi che “favorisce” l’ incremento della ricchezza.

Isole Cayman non più paradiso fiscale

A farsi portavoce di questo fenomeno e  di questi dati è una ricerca condotta a termine dalla WealthInsight, società britannica esperta in ricerche di mercato. Secondo questo studio, dunque, Singapore, con i suoi 550 milioni di dollari in costante aumento, è oggi il quarto centro off – shore del mondo, ovviamente dopo Caraibi, Regno Unito e Svizzera.

Lussemburgo pronto a rinunciare al segreto bancario

Quello di Singapore è dunque un mercato in rapida crescita, perché può contare ancora sull’ indipendenza degli istituti di credito e sulla esistenza del segreto bancario, istituto che invece in America e in Europa vacilla sotto i colpi della trasparenza e delle politiche fiscali. Quello che fa di Singapore un luogo privilegiato per gli investimenti è inoltre il particolare dettaglio della diffusione della lingua inglese.

Gli analisti stimano quindi che, alla luce di questa serie di fattori positivi, il patrimonio di Singapore potrebbe quadruplicare entro il 2016, anche grazie alle oscillazioni del mercato valutario.