Squinzi appoggia i tagli proposti dal governo

 Parole di approvazione sulle riforme proposte dal governo Renzi arrivano da Confindustria. L’associazione degli industriali è in attesa di vedere i fatti rispetto a quanto proposto, ma si ritrova sulla direzione presa dal governo che si basa sul taglio del cuneo fiscale e delle tasse per le imprese. Quindi c’è l’approvazione del piano che il governo ha proposto me si attendee di vedere come saranno messi in atto.

Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha affermato: “Per ora abbiamo visto un’elencazione di intenzioni, che sembrano andare nellla direzione giusta. Renzi ha detto che sta organizzando da un lato il reperimento di fondi e dall’altro una tempisttica ma ho già sentito uno slittamento sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione al giorno di San Matteo a settembre”.
Squindi ha poi aggiunto: “Renzi è una persona molto energica, giovane. Sembra un motore di Formula 1. Il probleema è adesso scaricare la potenza per terra”.

 

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Il problema dell’economia italiana e delle imprese, che nel nostro Paese sono soprattutto piccole e medie imprese, è comunque la domanda a parte la pressione fiscale esistente. In altre parole, le imprese italiane hanno anche bisogno di innovazione e di nuove strategie per guadagnare competitività nel mercato globale. Il problema riguarda soprattutto le imprese che operano nel mercato interno, per le quali l’aumento delle bustae paga dei lavoratori e il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione potrebbero essere delle buone notizie per potere ripartire.

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 L’esponente di Confindustria manifesta la sua delusione per la manovra che “non è sufficiente per far ripartire il Paese”. E a Letta replica: “Noi non abbiamo chiesto di sfasciare i conti”

Per Squinzi è necessario detassare il costo del lavoro

 Mentre il nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta si prepara, nel corso di questa settimana, a sciogliere, almeno in via preliminare, il problema rappresentato dalla sospensione dell’ IMU, il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sposta l’ attenzione su un’ altra grave emergenza del Paese:  quella dell’ eccessivo costo del lavoro.

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Per il Presidente dell’ Unione degli industriali italiani, infatti, sarebbe decisamente più importante intervenire per detassare il costo del lavoro piuttosto che quello della casa, dal momento che in questo momento la vera priorità per il Paese è quella di dare nuova linfa al mercato del lavoro e far ripartire la crescita.

Le priorità per il nuovo governo secondo Squinzi

A proposito di questo tema, dunque, Giorgio Squinzi ha ricordato, dal Politecnico di Milano, dove era ospite in occasione del 50enario del conferimento del Premio Nobel a Giulio Natta, che Confindustria ha in passato avanzato la proposta di detassare del 9% il costo del lavoro attraverso la neutralizzazione dello stesso dal calcolo degli imponibili Irap. Per il Presidente questo è quindi un provvedimento che deve essere adottato e che avrebbe sicuri risultati positivi in questa direzione.

Squinzi ha poi dedicato anche un commento all’ ipotesi, spesso suggerita in questi giorni, della cosiddetta decrescita felice: a suo avviso si tratta di una soluzione impossibile, che andrebbe a distruggere lavoro e occupazione.

Le priorità per il nuovo governo secondo Squinzi

 In una intervista tenuta ai microfoni di Radio Uno Rai il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha segnalato al mondo politico quali dovrebbero essere le priorità per il governo che dovrà nascere a breve.

Come Squinzi si è trovato più volte a ribadire anche nelle settimane passate, uno dei primi impegni della nascente coalizione politica dovrebbe essere a suo giudizio rappresentato dalla risoluzione definitiva del problema dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni, una questione di primaria importanza per l’economia italiana che tuttavia non ha ancora trovato soluzione.

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Il secondo punto all’ordine del giorno, invece, dovrebbe essere rappresentato dalla riduzione del costo del lavoro e all’interno di questo tema specifico, dalla necessaria abolizione dell’ IRAP, una tassa ingiusta che al giorno d’oggi grava sulle spalle già provate delle imprese.

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Secondo il Presidente di Confindustria, dunque, questi provvedimenti potrebbero agevolare entro la fine dell’anno almeno una debole ripresa economica, ripresa che appare possibile, però, a patto che il mondo della politica e quello dell’economia cooperino per riportare l’intero universo degli scambi e dei profitti sui binari dell‘economia reale.

Il presidente di Confindustria, inoltre, intravede in Napolitano la giusta figura istituzionale in grado di agevolare questo processo, anche se ritiene indispensabile in questa situazione estrema disponibilità alla concertazione da parte di tutte le rappresentanze e le parti in causa.