L’inflazione della Gran Bretagna influenza la moneta

 Notizie dalla Gran Bretagna e dal mercato britannico. Notizie che evidenziano l’attuale situazione britannica, una situazione che ha sottolineato dati non molto rassicuranti inerente a quella che è la stessa inflazione, dati che hanno pesato sulla sterlina, sterlina che ne ha decisamente risentito.

I market mover di oggi

 Cosa succede oggi di così importante per il mercato valutario? Ci sono le elezioni americane che porteranno alla definizione del nuovo presidenti degli States. Il mercato è in fibrillazione e gli investitori non sanno ancora scegliere se per l’economia americana sia meglio Obama oppure Romney.

Il calendario economico di oggi è denso d’appuntamenti che possono influire sulle oscillazioni delle quotazioni del dollaro australiano, dell’euro, della sterlina e della moneta usata in Nuova Zelanda.

Per quanto riguarda il dollaro americano è fondamentale la decisione sui tassi d’interesse che dovrà prendere la banca centrale australiana. Gli analisti scommettono su un taglio dei tassi di almeno 0,25 punti che porterebbero il board da 3,25 al 3 per cento.

La sterlina, invece, sarà condizionata dalla diffusione dei dati sulla produzione del settore manifatturiero. L’equivalente inglese dell’Istat pubblicherà il solito rapporto mensile sulla produzione manifatturiera che nel paese rappresenta l’80 per cento della produzione industriale. Gli analisti si aspettano un miglioramento, lieve ma positivo, dell’indice.

Per quanto riguarda invece la Nuova Zelanda, si prende atto del fatto che entro questa sera la Reserve Bank of New Zealand rilascierà un rapporto sulla stabilità finanziaria. Un documento rilasciato semestralmente che approfondisce alcuni aspetti dell’economia del paese, per esempio crescita, inflazione e condizioni economiche.