Della Valle non conquista Bernabè

 Ieri pomeriggio alle 18 si è tenuto l’atteso cda di Telecom Italia per decidere con chi trattare, tra gli imprenditori che si sono proposti, la cessione di La7.

► Oggi il cda di Telecom per decidere sull’offerta di Della Valle

Le proposte in tavola erano quella dell’editore Urbano Cairo, quella del fondo Clessidra di Claudio Sposito e, ultima arrivata, quella di Diego Della Valle, patron di Tod’s. Secondo le indiscrezioni arrivate prima dell’inizio del cda, molti dei consiglieri sarebbero stati favorevoli  a posticipare tutte le decisioni al dopo elezione, anche per dare a Della Valle il tempo di organizzare al meglio la sua offerta.

Invece, è accaduto il contrario di quanto ci si aspettava e il cda di Telecom Italia ha deciso che la cessione di La7 sarà trattata in esclusiva con Cairo Editore.

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Il voto non è stato unanime e a pesare sulla scelta soprattutto il ritardo della proposta di Della Valle, già contattato a giugno scorso come gli altri imprenditori. Quindi, favorirlo non sarebbe stato giusto ma a Della Valle rimane sempre la possibilità di un accordo con Cairo.

Ora Urbano Cairo ha a disposizione due settimane per definire i termini dell’acquisto dell’emittente, che saranno discussi al prossimo cda previsto per il 4 marzo. Se l’offerta di Urbano Cairo soddisferà i consiglieri, si potrà dare il via all’acquisizione.

Oggi il cda di Telecom per decidere sull’offerta di Della Valle

 Diego Della Valle ha scombinato le carte in tavola con la lettera che ha inviato negli scorsi al presidente di Telecom Italia Franco Bernabè. Nella missiva una proposta di cordata di imprenditori italiani disposti a fare un’offerta per l’acquisizione di La7.

► Diego Della Valle prepara l’offerta per La7

Una sorta di fulmine a ciel sereno che sarà discussa nel cda di telecom Italian previsto per oggi pomeriggio alle 18. Ordine del giorno, oltre alla lettera del patron di Tod’s, la valutazione delle offerte presentate dall’imprenditore Urbano Cairo, concessionario per la pubblicità di La 7 fino al 2019, e dal fondo Clessidra di Claudio Sposito.

Si prevede già una spaccatura del cda, tra chi vorrà decidere entro oggi cosa fare e che, invece, vorrà rimandare il tutto al dopo elezioni, posizione, questa, che, oltre ad essere spalleggiata da larga parte del mondo politico, sembra essere tra le preferenze anche di una buona parte dei consiglieri, non soddisfatti di quanto proposto finora, nonostante gli offerenti originari abbiano rivisto al rialzo le loro offerte.

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Che anche chi sostiene che Della Valle potrebbe allearsi con Cairo, anche se la notizia non è stata confermata da nessuna delle parti in gioco. I due offertni, a differenza di Clessidra, sono però interessati solamente all’acquisizione della emittente e non alla gestione dei multiplex, come invece previsto dall’offerta di Sposito.

 

Diego Della Valle prepara l’offerta per La7

 Diego Della Valle sta preparando la sua scalata ai vertici di La7. Ha in mente un progetto da realizzare in cordata con altri imprenditori italiani e intende coinvolgere anche i volti più famosi dell’emittente controllata da Ti Media.

► Moody’s declassa Telecom

 

La lettera con la sua offerta dovrebbe arrivare entro oggi al presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e a tutti i consiglieri. Il fondatore di Tod’s ha già firmato l’impegno di riservatezza per accedere alle carte della società e ha chiamato a collaborare con lui una banca internazionale che lo assisterà in tutto il percorso.

Si sa ancora poco di questo progetto di scalata, Diego Della Valle si è riservato qualche settimana di tempo per mettere in piedi un’offerta davvero concorrenziale insieme ad altri cinque o sette imprenditori italiani. La novità del suo progetto è quella di voler coinvolgere anche Enrico Mentana e Michele Santoro.

Come già fatto da Cairo Communication, anche l’offerta di Della Valle cercherà di ottenere il controllo della tv -solo La7, senza MTV- e lasciare a Telecom Italia la gestione di infrastrutture e multiplex. Della Valle sembra disposto anche a  lasciare alla Telecom una quota di minoranza della società.

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Lunedì mattina il cda di Ti Media in cui si discuteranno le offerte di Clessidra e Cairo. Si prospettano discussioni e probabili lungaggini prima dell’arrivo della decisione definitiva, dato che il cda è ugualmente suddiviso per zone di interesse. Della Valle, forte dell’appoggio di Mediobanca che attende offerte migliori rispetto a quelle depositate.

Moody’s declassa Telecom

 La motivazione che l’agenzia di rating Moody’s ha dato al declassamento di Telecom deriva dalle cedole recentemente emesse dalla società di telecomunicazioni.

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Secondo l’agenzia, infatti, la riduzione della cedola e il piano di emissione di bond ibridi fino a 3 miliardi di euro non sembrano essere sufficienti a compensare le possibili perdite previste dal rallentamento del mercato interno. Quindi il rating di Telecom passa da Baa2 a Baa3 con outlook negativo, il quale riflette il contesto critico dell’economia italiana.

Il rischio legato al rallentamento del mercato interno, secondo Moody’s, è molto alto per la società italiana:

Anche se Telecom Italia ha parzialmente mitigato l’effetto di un mercato molto difficile, i risultati di fine anno rivelano un deterioramento di fatturato ed Ebitda domestici e il mancato raggiungimento dell’obiettivo di una posizione finanziaria netta a 27,5 miliardi.

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L’obiettivo che dovrebbe raggiungere Telecom con questa strategia sul debito è una posizione finanziaria netta a 27 miliardi per fine 2013, ma le pressioni interne ed esterne sull’azienda sono tropo alte. A dimostrare queste difficoltà anche il mercato: dopo l’annuncio del taglio del rating il titolo Telecom ha perso il 3,5%.

Migliori investimenti 2013 per Kepler Capital Markets

 Kepler Capital Markets è una delle principali società di brokeraggio a livello internazionale e da qualche tempo, all’inizio di ogni anno, propone la lista dei migliori investimenti. Quella che ha proposto per il 2012 ha avuto delle performance ottime, eccedendo le stime sul mercato del 10%, grazie soprattutto ai rendimenti di Gemina, Lottomatica e Intesa Sanpaolo.

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Anche per quest’anno la Kepler Capital Markets propone la lista dei titoli per l’asset location ottimale, anche tenendo conto che in Italia stiamo vivendo un periodo di particolare incertezza che si risolverà, almeno in parte, dopo le elezioni previste per febbraio.

Nella lista della migliore asset location per il 2013, a parte i titoli di Stato che saranno sostenuti dalle politiche di austerity che il paese dovrà portare avanti indipendentemente dalla compagine politica che siederà al timone di comando, ci sono otto aziende. Le prime tre provengono dalla lista dello scorso anno e sono: Intesa Sanpaolo (target price 1,44 euro), Telecom Italia (target price 0,76 euro), ed Enel Green Power (target price a 1,50 euro).

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Per il resto sono delle new entry: Generali (target price 14,51 euro), ERG (target price 7,49 euro), Brembo (target price 9,85 euro), EI Towers (target price 21,9 euro) ed Engineering (target price 26,74 euro).

Network Unico Compagnie Telefoniche Europee

Questa mattina il Titolo Telecom ha conquistato Piazza Affari, facendo registrare un buon rialzo. L’effetto Telecom ha una spiegazione ben precisa.

Nelle scorse ore, il Financial Times ha pubblicato la notizia di una trattativa abbastanza ben avviata tra i top manager delle principali compagnie telefoniche europee che starebbero pensando alla creazione di un Network unico per consolidare la loro presenza nel mercato e combattere la sempre più impellente crisi di settore.

L’incontro sarebbe avvenuto a Bruxelles alla presenza del Commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, il quale avrebbe ovviamente fatto da mediatore tra i ‘capi’ dei vari colossi.

L’esigenza di creare un’unica rete europea per le diverse piattaforme telefoniche è stata letta come un’occasione per darsi man forte in un momento così difficile.

Quasi come se le varie compagnie top volessero innalzare un unico muro per difendersi dai ‘competitor’.

In questo momento, infatti, la frustrazione per l’andamento economico è molto alta.

Creare un network unico significherebbe evitare la frammentazione dei singoli mercati e indebolire gli agenti esterni che utilizzano le reti messe a disposizione dai grandi operatori.

Telecom vola a Piazza Affari

 Piazza Affari è un mercato molto sensibile alle notizie diffuse sul mercato che interessano la politica, l’economia, o il destino di una singola società, molto importante per il tessuto economico del paese.

L’accordo Basilea III recentemente siglato ha messo il turbo ai titoli bancari e a guadagnarci, almeno in Italia, sono state soprattutto le azioni del Monte dei Paschi e di Unicredit. Ma delle banche in crescita dopo Basilea III, abbiamo già parlato.

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Adesso si tratta di approfondire un altro exploit, quello del titolo Telecom. Si è diffusa infatti la notizia riguardante la volontà di costruzione una rete telefonica paneuropea e questo particolare ha entusiasmato gli investitori che hanno immaginato un ruolo importante per la nostra compagnia telefonica di bandiera.

Il titolo Telecom Italia è quindi cresciuto del 7 per cento e si è candidato come miglior titolo di giornata. A dare conferma della volontà di unificare la rete telefonica sotto il vessillo UE, ci ha pensato il Financial Times parlando di un incontro riservato cui hanno partecipato Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia e Telefonica, insime al commissario UE per la concorrenza, Joaquin Almunia.

In quella sede si è parlato di consolidare l’unità del settore telefonico andando oltre la fragmentazione delle reti nazionali, in modo da competere ad armi pari con Cina e Stati Uniti.

Buy su Telecom Italia: il titolo piace

 Tra ieri ed oggi sono passate all’attenzione degli investitori almeno tre titoli italiani: Enel, Mediaset e Telecom Italia. Le prime due hanno visto incrementare il valore delle azioni mantenendosi sulla scia positiva tracciata dal Ftse Mib, mentre per Telecom Italia i guadagni sono anche più consistenti.

Tutto parte dalla considerazione delle borse europee dei dati positivi giunti da Wall Street. Una scia positiva che ha visto poi divergere i risultati dei due mercati, quello americano che ha chiuso in rosso, e quello europeo che al contrario ha visto un aumento debole, ma comunque aumento, di tutti i titoli maggiori.

Passiamo quindi alla considerazione di quel che è successo a Telecom Italia. Si sono scatenati gli acquisti su questi titoli. L’avvio della giornata di contrattazioni di oggi, tutto sommato, può essere considerato debole ma in pochissimo tempo sono arrivati i guadagni.

Il titolo è giunto ai massimi livelli intraday, è aumentato dell’1,93% e si sono registrati scambi per circa 16 milioni di azioni. La tensione sul titolo Telecom Italia è tenuta alta dall’appuntamento di giovedì prossimo, giorno in cui si riunirà il Cda per discutere dello scorporo della rete.

In pratica Telecom ha in mente il lancio di nuovi servizi tutti legati alla banda larga e questa opportunità piace anche agli investitori. 

 

Telecom e Sawiris, si deciderà il 6 dicembre

 Il magnate egiziano Sawiris vuole una parte delle quote della Telecom. In una intervista al Financial Times, pur non riferendosi direttamente all’azienda di Bernabè, ribadisce il suo interesse ad entrare in Telecom:

Quando hai sempre fatto affari nelle tlc è difficile lasciarle. Weather II (il veicolo presieduto da Sawiris), intende allocare parte del suo capitale in questa direzione quando le condizioni sono favorevoli. Per la prima volta in vita mia ho zero debiti personali e zero debiti delle mie società. In questo contesto è una posizione salutare.

Quello che succederà lo si saprà solo il 6 dicembre, dopo il cda Telecop al quale parteciperanno sia il presidente Franco Bernabè che l’ad Marco Patuano, il quale si trova in una posizione difficile, dal momento che la sua entrata in Telecom avrebbe dovuto risollevare le sorti della telefonia mobile, cosa che non è avvenuta.

Patuano non sembra essere d’accordo con l’entrata di Sawiris nella società, anche se questo porterebbe un consistente aumento di capitale da sfruttare per allargare il giro di affari in America Latina. Si prospetta un cda difficile, dal quale potrebbe anche nascere una rottura definitiva tra i quadri aziendali, che porterebbe all’estromissione di uno dei due.

Telecom: migliorano gli utili nel terzo semestre

I primi 9 mesi del 2012 sono positivi per Telecom, che li ha chiusi con un utile netto di 1.926 milioni di euro, e con un monte ricavi per 22.061 milioni. L’azienda conferma, dunque, i buoni risultati del 2011.

Inoltre, scende a 29,485 mld l’indebitamento finanziario netto rettificato, in linea con i risultati del 2011, sceso a 29,485 mld, calando di 929 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011.

DATI ULTIMO TRIMESTRE

Telecom conferma dunque gli obiettivi per il 2012. Il terzo trimestre, tuttavia, fa registrare una frenata. Gli analisti se lo aspettavano. Ecco i dati:

– Utilizzo del periodo: – 13,4%;

– Ricavi: 7,26 miliardi (- 3,3%);

– Margine operativo lordo:  3 miliardi (-5,7%);

– Risultato operativo: 1,69 miliardi (-9,5%);

DATI GENNAIO – OTTOBRE

– Margine operativo lordo: 8,86 miliardi (-3%);

– Risultato operativo di 4,9 miliardi(-0,6%).

Il presidente  Franco Bernabé, successivamente all’approvazione dei conti conferma gli obiettivi per il 2012:

“Telecom prosegue il percorso di difesa della redditività e riduzione dell’indebitamento che insieme allo sviluppo dei ricavi consolidati sono le priorità nel piano industriale di gruppo. La buona generazione di cassa ha più che compensato il fabbisogno per il pagamento dei dividendi e delle imposte e ci consente di confermare gli obiettivi”.

E sull’anno in corso afferma:

“Il 2012  è condizionato dall’aggravarsi della recessione che caratterizza l’economia italiana in questa fase e dal rallentamento dell’economia nei paesi latinoamericani. Nonostante questo per Telecom la redditività si conferma solida e tra le migliori del comparto, grazie al continuo miglioramento dell’efficienza operativa che consente di sostenere lo sviluppo delle reti di nuova generazione”.