I timori economici della Russia sulla questione Crimea

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 Finora le azioni della Russia in Ucraina sono state valutate soprattutto in termini di relazioni internazionali. Da questo punto di vista, le azioni della Russia non sembrano molto razionali e i commentatori stranieri li hanno spiegati in termini di rabbia e sentimenti di umiliazione, dopo il rovesciamento del presidente ucraino Viktor Yanukovich.

L’aspetto economico è però molto importante. Le aspettative del governo russo di ripresa economica entro la fine dello scorso anno non sono state raggiunte. Secondo diversi esperti, l’economia russa è già in recessione con un calo degli investimenti, un rapido calo della domanda dei consumatori e una diminuzione in termini reali dei redditi.
L’economia ha già ridotto la sua crescita per due trimestri consecutivi. Il rublo si sta indebolendo causando aspettative di crescita dell’inflazione.

 

I giochi economici e politici tra Ucraina e Russia

 

Il ministero russo per lo sviluppo economico ha rivisto al ribasso le sue previsioni a breve termine e secondo le più recenti previsioni dall’Istituto Gaidar l’economia russa non crescerà più velocemente del 2% l’anno fino al 2016. Ora, con tutti gli eventi in via di sviluppo in Crimea, c’è il rischio che l’economia russia possa peggiorare e che anche questo scenario sia troppo ottimistico.

Il 3 marzo, soprannominata Black Monday per la Russia, l’indice del mercato azionario della Russia è crollato del 12% e il rublo è sceso dell’1,9% contro il dollaro, nonostante l’intervento massiccio da parte della Banca centrale della Russa. Il mercato azionario ha recuperato da allora le sue perdite, ma la decisione del parlamento della Crimea per unirsi alla Russia ha solo aggiunto più instabilità economica.

Il regime doveva fare qualcosa: migliorare l’economia anche indebolendo il proprio controllo o concentrarsi sull’immagine di un nemico esterno e consolidare la nazione attorno al leader. La Russia sembra aver fatto la sua scelta passando a un diverso modello di relazioni tra Stato e società, piuttosto che liberalizzare l’economia e migliorare il clima degli investimenti.

Di fronte alla prospettiva della recessione, Putin ora sembra tornare ai tempi del 1999-2000, quando una guerra vittoriosa in Cecenia ha portato a un forte aumento del suo indice di gradimento.

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