Troppi prestiti alla Grecia: le proteste della Bundesbank

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I ‘Falchi’ della Bundesbank, e in particolare il presidente Jens Weidmann, sono nuovamente in agguato.

 

Il numero uno della Banca centrale tedesca ha messo nel mirino l’attività della Banca centrale europea nei confronti delle banche greche: queste dipendono ormai per larga parte della liquidità che l’Eurotower ha attivato attraverso il canale Ela, un meccanismo di supporto in caso di estrema necessità la cui portata è stata recentemente alzata a 80 miliardi di euro.

“Considerato il divieto che ha la Bce (secondo il mandato, ndr) di finanziare direttamente gli Stati membri, non trovo affatto normale che sia consentito per delle banche, che non hanno accesso al mercato dei crediti, tramite il quale si finanzia il Paese, che a sua volta non ha più accesso al mercato”, dice il presidente della Bundesbank in un’intervista al quotidiano Handelsblatt. “Non si va molto lontano così. Sfortunatamente è stato concesso molto tempo al nuovo governo greco. La palla è, come di tutta evidenza, nel campo del governo greco”, aggiunge.

Le banche greche sono state private dell’accesso alle fonti di finanziamento classiche dopo la vittoria di Alexis Tspiras, da febbraio possono rifinanziarsi unicamente grazie a prestiti d’emergenza, più onerosi, in un quadro di assistenza chiamato Ela (Emergency liquidity assistance), approvato dalla Bce. Il plafond di questo meccanismo è rivalutato ogni settimana dal consiglio dei governatori che s’interrogano sull’opportunità di irrigidire ulteriormente i requisiti di garanzia richiesti alle banche greche per ottenere questi prestiti d’emergenza.

Inoltre, il leader della BuBa ha dichiarato:

C’è stata nel consiglio della Bce una discussione assolutamente necessaria sul livello di sicurezza garantito dalla banca di Grecia. Circa l’interesse a mantenere la Grecia nella zona euro, la nostra risposta è che questa decisione spetta ai politici e non ai banchieri centrali.

 

 

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