Ue chiede celerità sulle riforme e soluzioni sul nodo Pensioni

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La Commissione europea abbraccia il programma di riforme del governo italiano. Ma lo fa a una condizione.

La condizione è che venga avviato senza perdere tempo perché proprio la messa in opera entro il 2015 delle riforme annunciate è funzionale al fine di concedere in pieno quei margini di flessibilità sui conti pubblici che ci sono già stati riconosciuti e che vengono confermati.

Bruxelles dunque non allenta il pressing sull’Italia. Tuttavia si tratta di un pressing “amichevole”, che parte dalla condivisione del programma governativo. E’ questo il senso delle “raccomandazioni specifiche per Paese” che la Commissione dovrebbe approvare nella sua riunione di domani e che vengono indirizzate a tutti gli stati membri che non si trovino sotto programma di assistenza. Una volta che le raccomandazioni saranno avviate dal consiglio Ecofin, diventeranno vincolanti per i governi a cui sono indirizzate.

L’Italia fa rilevare anche una notevole apertura di credito per quanto riguarda la questione delle pensioni, sollevata dalla sentenza della Corte Costituzionale. Nelle premesse del testo che sarà sottoposto domani ai Commissari, Bruxelles dice di aspettare di conoscere come il governo intenda provvedere a soddisfare le disposizioni della Corte. L’esecutivo comunitario monitorerà che l’effetto permanente dello scongelamento venga compensato in modo da restare comunque con un margine di sicurezza sotto il tetto del 3%, ed impegnandosi a raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2017.

Se presa alla lettera, tale raccomandazione potrebbe offrire un ulteriore piccolo margine di manovra per far fronte all’onere delle pensioni. Tra il deficit al 2,6% previsto per quest’anno e il “margine di sicurezza” rispetto alla soglia del 3% richiesto dalla Commissione, infatti, ci sono almeno due decimi di punto che potrebbero consentire un ulteriore spazio di intervento al governo. Circa 3,5 miliardi per coprire il buco che si aggiungerebbero al “tesoretto” di 1,6.

 

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