Una giornata ricca di dati sul fronte macroeconomico

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Non solo Brexit! La giornata di oggi (giovedì 23 giugno) è ricca di appuntamenti macroeconomici di rilievo (l’agenda dei mercati). A Francoforte si tiene il consiglio generale della Bce. Gli indicatori di Markit segnalano un forte balzo a maggio del Pmi manifatturiero della Germania, con un rialzo oltre le attese a 54,4 punti (sopra 50 punti c’è espansione economica).

Appare invece debole l’indicazione proveniente dall’industria francese, con il Pmi in contrazione a 49,9 punti. Calano anche i servizi. A livello di Eurozona, l’indice Pmi manifatturiero sale nettamente a 52,6 punti, al di sopra della stima di consenso degli analisti (51,3). Dall’Italia, l’Istat segnala un andamento positivo per fatturato e ordini dell’industria ad aprile, mentre dagli Stati Uniti si aspettano le vendite di nuove case a maggio, il superindice di maggio e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione

Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio è in rialzo: sui mercati i future sul Light crude Wti sale di 31 cent a 49,44 dollari e queli sul Brent crescono di 58 cent a 50,17 dollari. L’oro è in lieve calo a 1.265 dollari l’oncia segnando una flessione dello 0,10%. L’euro passa di mano a 1,1335 dollari e 118,80 yen. Lo spread tra Btp e Bund è in calo a 135 punti base dai 137 punti della chiusura di ieri: il rendimento del decennale del Tesoro è all’1,41%.

In mattinata, la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo. L’indice Nikkei è salito dell’1,07% a 16.238,35 punti. Deboli gli scambi e in ribasso lo yen. Ieri sera, laBorsa americana ha mostrato tutto il suo nervosismo in attesa del risultato del referendum inglese: l’indice Dow Jones è arretrato dello 0,27% a 17.780 punti, lo Standard & Poor’s 500 dello 0,17% a 2.085 punti e il Nasdaq dello 0,22% a quota 4.833. A pesare sugli indici sono stati i settori energetico e tecnologico, il primo danneggiato da cali nel prezzo del greggio per una flessione minore del previsto nelle scorte statunitensi e il secondo da previsioni di bilancio deludenti di Adobe e Hp.

 

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