Ecco come sono i nuovi imprenditori italiani

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 Il Centro Studi di Unioncamere ha studiato le 384 mila nuove imprese nate in Italia nel 2012 e ha ricostruito l’immagine dell’imprenditore italiano della nuova generazione: giovani e diplomati, hanno pochi soldi a disposizione per aprire la loro azienda che si configura, nella maggior parte dei casi, come unica soluzione alla mancanza di lavoro.

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Sulle 384mila imprese che sono state iscritte nei Registri delle Camere di commercio nel 2012, secondo lo studio di Unioncamere, sono 172mila le “vere” nuove imprese attive, ossia le imprese che nascono indipendenti e non come costole imprese già esistenti. Gli imprenditori che hanno deciso di affrontare questa sfida sono per la maggior parte uomini (74% del totale) e italiani (87% del totale degli imprenditori, ai quali si affianca l’8% di imprenditori extracomunitari e il 4% di comunitari) e hanno a disposizione una quota compresa tra i 5 e i 10 mila euro per dare vita alla loro nuova attività.

Non sono pochi, quindi, gli italiani che decidono di darsi all’imprenditoria individuale, ma di fronte a loro, nonostante lo spirito di iniziativa, si prospetta una situazione molto difficile. Per la maggior parte di loro, infatti, la crisi economica è un ostacolo alla crescita della loro idea, poi ci sono, come ostacoli alla realizzazione dell’impresa, la difficoltà di inserimento nel mercato individuato e la concorrenza.

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Difficile, poi, il rapporto con le istituzioni: la burocrazia, infatti, viene indicata come una delle più grandi criticità dal 25% degli intervistati.

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