Usa, dati macroeconomici negativi

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Non arrivano buone notizie dagli Stati Uniti, soprattutto per quanto concerne i dati macroeconomici.

Il Ftse Mib ha concluso infatti la seduta con un -0,25% a 18.143 punti, penalizzato dalla debole prestazione delle borse americane (Dow Jones -0,77%, S&P -0,78%). I dati statunitensi pubblicati nel pomeriggio sono infatti stati inferiori alle aspettative. Nello specifico, l’indice Pmi servizi di dicembre definitivo si è attestato a 53,3 punti, in calo in confronto al dato preliminare di 53,6 punti, mentre l’indice Ism servizi di dicembre americano si è attestato a 56,2 punti, in diminuzione rispetto al dato di novembre posto a 59,3 punti e al consenso pari a 58 punti.

Il principale indice milanese è stato anche ieri molto volatile ed è arrivato a toccare massimi intraday a quota 18.523 punti e minimi intraday a 18.041 punti. Molti esperti contattati da MF-Dowjones ritengono che sul Ftse Mib la volatilità resterà molto elevata fino alla fine del mese, ovvero al meeting della Bce e alle elezioni in Grecia. Sostengono gli esperti:

I dati macroeconomici dell’Eurozona pubblicati questa mattina hanno continuato a mostrare una certa debolezza e rafforzano quindi la speranza di un QE sui titoli di Stato da parte dell’Eurotower già a gennaio. Il Pmi composito di dicembre, infatti, si è attestato a 51,4 punti, in rialzo dai 51,1 di novembre, ma in calo dai 51,7 della stima flash. Il dato sui servizi è sceso a 51,6 dai 51,9 punti del preliminare, contro i 51,1 di novembre. Per capire meglio quali saranno le intenzioni della Bce nel prossimo meeting, sarà quindi importante osservare il dato sull’inflazione preliminare di dicembre dell’Eurozona, che verrà pubblicato domani alle 11:00. A piazza Affari in luce Fca (+1,58% a 9,615 euro). Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo sull’azione, portandolo da 13 a 14 euro con la raccomandazione che resta confermata a overweight.

 

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