Pochi falsi malati, l’Inps taglia le visite fiscali

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 Lo scopo delle visite fiscali è quello di scovare i dipendi pubblici e privati che mandano certificati di malattia all’azienda pur non essendo malati. Ma sembra che in Italia, a dispetto di quanto si dice, i malati immaginari sono molto pochi: lo scorso anno le solo il 9% delle visite fiscali disposte ed effettuate dall’Inps hanno portato ad una riduzione della prognosi.
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Percentuale doppia di ‘successo’ per le visite richieste dalle aziende private, ma comunque sempre troppo bassa per giustificare i 50 milioni di euro del costo di questa prassi.

Così l’Inps, anche per effetto della spending review che impone all’Istituto di Previdenza di tagliare le spese di gestione, ha deciso che nel 2013 si effettueranno solo le visite richieste dalle aziende che non si fidano del certificato inviato dai loro dipendenti, e saranno le aziende a doverle pagare. Si stima, così, che non saranno più di 100 mila.

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Le visite fiscali dell’Inps, inasprite sopratutto nel settore pubbliche da Brunetta, hanno evidenziato che le ore perse ogni mese causa malattia sono state costanti dopo lo shock iniziale della nuova normativa: i giorni persi sono scesi dagli 1,32 di ottobre 2007 agli 0,91 di ottobre 2010, dato rimasto costante fino a ottobre 2012.

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