Private banking: i cambiamenti del settore

Home > News > Italia > Private banking: i cambiamenti del settore

Il rientro dei capitali, complici tutti i ritardi e le difficoltà di applicazione delle normative, ha mobiliato nuovi protagonisti e nuove realtà.

Si tratta di strutture molto piccole: spesso si parla di studi notarili o commerciali che hanno pensato di adibire una sezione specifica. Sono questi i dati forniti dallo Studio Magstat di Bologna, che ogni anno realizza una fotografia dettagliata del settore “Il Private banking in Italia”, dove i family office costituiscono un segmento particolare, quello caratterizzato dalla tutela dei patrimoni personali degli ultra-ricchi.

A differenza di banche e società di gestione finanziaria i family non si occupano della intermediazione finanziaria, ma solo ed esclusivamente di servizi di consulenza che spaziano da quella finanziaria fino agli estremi della gestione delle flotte di yacht o della migliore scuola per i figli. I pionieri in questo settore sono state le grandi dinastie imprenditoriali, che hanno creato in casa i propri family office: la famiglia Zambon, degli industriali chimico-farmaceutici vicentini, i Pallavicini, blasonata famiglia romana, i Tosetti di Torino, i Branca, proprietari del famoso Fernet Branca, i Manuli, acciaierie, i Boroli-Drago, proprietari della De Agostini, ora anche azionisti di Generali. Per non parlare degli Agnelli, e di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica: tutti hanno un family office che custodisce beni e segreti di casa.

A queste storiche strutture, create per tutelare i patrimoni di generazione in generazione, si sono affiancate negli anni strutture miste, create ad hoc da specialisti per offrire servizi a più nuclei imprenditoriali. In particolare, qualche anno fa, sotto la spinta della crisi, questa tendenza si è accentuata. “Ad animare il mercato, nella fase critica sono stati un plotone di esperti che hanno deciso di saltare il fossato e mettere a frutto il know-how acquisito per dare vita a società indipendenti”, racconta Mazzoni. E’ il caso di Four partners advisory Sim, oggi uno dei principali player, costituito nel 2007 da quattro bankers provenienti da JpMorgan: Guido Tognoli, Simone Rondelli, Alberto Manzonetti e Domenico Romeo. Oppure Gwa Sim, creata da Tito Staderini e Renzo Moretti, ex private banker di Banca Esperia.

Lascia un commento