“La scelta per l’aumento di 80 euro in busta paga resta quella annunciata da Renzi, ovvero un intervento sull’Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente. Le ipotesi che circolano sono ricostruzioni dei giornali sulla possibilità di dare risposta ai problemi di equità che esistono, nel senso che un intervento diretto nelle buste paga consentirebbe di dedicarsi esattamente a quello ‘stock’ di persone ipotizzato. Ma al momento nel governo non c’è una discussione diversa rispetto ai primi annunci di Renzi”.Questo sostiene il ministro del Lavoro Poletti.
Per le norme già in vigore con il Jobs Act, Poletti spiega che ora “le imprese non avranno più la scusa come negli ultimi anni di trovarsi di fronte a norme pesanti e lunghe nelle procedure dal punto di vista burocratico.
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E scompaiono le possibilità di ricorso al giudice del lavoro. Con le norme precedenti di fronte a questi rischi le imprese prendevano una via traversa, il contratto veniva interrotto sistematicamente dopo meno di un anno e si sostituiva una persona con un’altra. L’impresa, se sarà contenta, stabilizzerà il lavoratore. “.
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“Concretamente abbiamo un problema manca all’incirca 1 miliardo di copertura per la cassa integrazione in deroga”. Ha detto Poletti nell’audizione alla Camera sulle linee programmatiche del dicastero. Ma è un “problema che abbiamo presente e che è già stato posto all’attenzione del governo”, ha assicurato. “Teniamo conto che si corre un rischio, il rischio è che la cig in deroga diventi un rifugio ultimo di tutto ciò che non trova copertura bisognerà mettere mano rapidamente a questa materia”, ha concluso “senza garanzie di copertura rischiamo problemi sociali”.