Europa, la flessibilità non piace alla Germania

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 Dopo le parole della cancelliera tedesca Merkel, due accaniti sostenitori del rigore monetario come il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, e il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, frenano sulla possibilità di rendere più flessibili le regole di bilancio dell’Unione temendo che Paesi come l’Italia o la Francia possano ottenere regole meno rigide.

«Accumulare nuovo debito sarebbe la cosa peggiore da fare in questo momento, sarebbe il peggior errore che potremmo fare», dice Schaeuble in un’intervista alla radio pubblica tedesca. I paesi Ue, chiarisce Schaeuble riferendosi alla possibilità che alcuni Paesi possano ottenere più tempo per rimettere a posto i propri bilanci, dovrebbero «attenersi alle regole comuni, niente di più e niente di meno». Il ministro tedesco sostiene che la Germania «è la prova che una politica di bilancio assennata e una continua riduzione del deficit sono le pre-condizioni per una crescita sostenibile».

In Europa i dati mostrano ancora un rallentamento dell’economia

Weidmann sostiene che iniziative simili potrebbero «causare scosse enormi per la zona euro». «Non bisogna indebolire le regole di bilancio che invece vanno rafforzate. Nessuna crescita economica sostenibile più basarsi su una montagna di debito pubblico o privato», conclude.

Ma il pressing di Italia e Francia continua. Renzi consegna al Parlamento l’agenda del semestre italiano di presidenza e spiega che oggi l’Italia «ha la responsabilità di dire che rispettiamo le regole ma anche di dire che o l’Europa cambia marcia o non esiste la possibilità di crescita». «Se non aumenteranno i posti di lavoro non ci sarà nessuna stabilità. Non andiamo in Europa a chiedere una poltroncina o a battere i pugni sul tavolo, ma per fare politica». Anche il presidente francese Hollande chiede nuovamente una applicazione più flessibile delle regole di bilancio europee per favorire la crescita e l’occupazione.

 

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