Arriva il downgrade di Standard & Poor’s nei confronti del rublo. Una riduzione che era nell’aria e pare quasiย sia fattaย apposta perย tradurre anche sotto forma di rating il buio in cui sono precipitati i rapporti tra Russia e Nato, e tra Russia e Unione Europea.
L’agenzia americana, come aveva lasciato presagireย durante le ultime settimane, ha diminuitoย da BBB- a BB+ il livello dell’affidabilitร del debito sovrano russo.
Non un semplice passo indietro, come quello decretato nei giorni scorsi dalle altre due grandi agenzie di rating, Fitch e Moody’s. S&P’s รจ la prima delle โbig threeโ a far precipitare la Russia al livello โjunkโ, spazzatura, il gradino a partire dal quale gli investimenti in un Paese vengono considerati speculazione. Con un outlook negativo:โla Russia รจ il primo tra i Paesi emergenti Brics a perdere lo status di โinvestment gradeโ. Una decisione che ha riportato la moneta russa sui minimi del mese scorso, piรน di 67 rubli contro un dollaro, mentre il costo per assicurare il debito russo dalla possibilitร di default รจ salito di 113 punti base a 589, per diventare il quinto piรน elevato al mondo. E questo avviene proprio nel momento in cui i Paesi europei e gli Stati Uniti tornano a minacciare un irrigidimento delle sanzioni, a causa del ritorno della guerra in Ucraina. Un terribile circolo vizioso in cui le sanzioni – unite al calo dei prezzi del petrolio – iniziano a incidere sull’economia reale, aggravando l’isolamento del Paese e dando alle agenzie di rating la ragione principale per dubitare della capacitร delle finanze pubbliche russe di resistere nel tempo a una situazione in cui le entrate si assottigliano mentre – con impegni per 100 miliardi di dollari in scadenza nel 2015 – banche e imprese di Stato non possono piรน finanziarsi sui mercati internazionali.