Tiriamo le somme sugli esodati: il primo decreto

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 La tutela per i lavoratori esodati è diventata legge con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del terzo ed ultimo decreto di salvaguardia. Una vasta platea di lavoratori che si sono trovati senza lavoro e senza pensione – avevano firmato accordi per mobilità e si sono trovati fuori dai requisiti Inps per la pensione quando questi sono stati innalzati dalla Riforma Fornero – che finalmente, può tirare un respiro di sollievo.

Ma la questione non sembra essere finita qui perché se da un lato questi tre decreti hanno salvaguardato i lavoratori che si sono trovati adesso in questa situazione, entro il 2017 si genererà un nuovo esercito di esodati composto da circa 200 mila persone, che oggi hanno più o meno 60 anni, che si troveranno nelle stesse condizioni.

Ci dovrà pensare il ministro Giovannini, che sta già elaborando delle proposte per abbassare il requisito anagrafico necessario per andare in pensione.

Ma si parla di futuro. Per adesso tiriamo le somme sui tre decreti esodati, cercando di capire chi è fuori e chi è dentro alla salvaguardia.

Con il primo decreto esodati sono stati salvaguardati circa 62.000 esodati, che hanno già concluso le pratiche per la domanda di salvaguardia e hanno ricevuto risposta dall’Inps, nello specifico sono:

26.181 lavoratori in mobilità ordinaria

2.565 lavoratori in mobilità lunga

17.143 titolari di prestazione straordinaria

7.960 prosecutori volontari del versamento dei contributi

1.226 lavoratori pubblici esonerati dal servizio

87 lavoratori in congedo per assistere figli disabili gravi

3.888 lavoratori cessati in base ad accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo

Tiriamo le somme sugli esodati

Il primo decreto

Il secondo e il terzo decreto

 

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