Adeguamenti all’inflazione bocciati, cosa succede alle pensioni?

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La Corte Costituzionale ha emanato una sentenza sulle pensioni che adesso fa interrogare tutti sugli scenari futuri. In pratica è stato bocciato il blocco degli adeguamenti all’inflazione per il 2012-2013. Il Ministro dell’Economia e il Governo stanno temporeggiando. Cosa succederebbe ai pensionati?

All’epoca, per ragioni di austerity, fu bloccato l’adeguamento all’inflazione degli assegni pensionistici con la Legge Fornero. Accadeva per il 2012-2013. La nuova sentenza della Corte Costituzionale ha bocciato questa iniziativa e adesso si teme un terremoto economico. Per questo il governo e in particolare il Ministero dell’Economia, stanno temporeggiando spiegando di dover leggere ancora bene le carte della Corte Suprema che emana comunque delle sentenze inappellabili.

Da dove arrivano gli 1,6 miliardi di euro di cui parla Renzi?

Stando alle voci di alcuni membri del governo, già a giugno è probabile che l’Esecutivo trovi i soldi per la manovra correttiva. Si parla di una somma che varia da 5 a 10 miliardi di euro. A livello operativo, il famoso tesoretto di 1,5 miliardi di euro, è molto probabile che finisca in questo calderone ma non basta. Sicuramente dovranno essere controllate le spese sanitarie, quelle per la scuola e quelle effettuate dal ministro della Difesa. Non si potranno invece fare i conti con i capitali legati alla lotta all’evasione fiscale.

Nella pratica il governo prima di ridare i soldi ai pensionati dovrà varare un decreto che spiega come saranno corrisposte le cifre dovute a chi ne ha diritto. Il che vuol dire che c’è ancora parecchio tempo da aspettare e prima dell’estate non ci saranno modifiche alla situazione attuale. Il ministro dell’Economia è chiamato anche a spiegare se i soldi saranno restituiti in un’unica soluzione o a rate. 

La situazione compromette seriamente anche i conti dell’Istituto di previdenza sociale. A livello esclusivamente teorico si stima che una parte dei soldi dovuti, i pensionati l’otterranno in autunno ma poi dovranno aspettare almeno altri 6 mesi per le rate, facendo così slittare il saldo al 2016. Non sono esclusi ulteriori tagli e un aumento delle tasse per far fronte alla  nuova emergenza.

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