Alberghi e ristoranti alla prova dell’effetto Parigi

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L’effetto Parigi potrebbe portare ad una carrellata di cancellazioni delle prenotazioni di alberghi e ristoranti nelle città d’Italia che sono state indicate come obiettivi sensibili dei terroristi. In primis Roma e Milano. Ecco cosa ha detto il presidente di Federalberghi. 

“Siamo molto preoccupati per i possibili effetti economici che possono colpire il settore della ristorazione italiana ma è ancora presto per parlare di contraccolpo sull’attività di bar, ristoranti, locali pubblici” dice Lino Enrico Stoppani, a proposito dell’allarme terrorismo – “Se la situazione di insicurezza permane ci potrebbero essere effetti devastanti per tutti i settori del commercio che vanno dal turismo agli acquisti, perché questo clima andrebbe a incidere sulla fiducia degli italiani. Occorrerebbe – secondo il presidente di Fipe – trovare un equilibrio tra l’esigenza di informare e l’allarme che si crea”.

Poi entra nel merito della situazione di Roma che ospiterà anche il Giubileo e Milano che sta uscendo fuori dall’esperienza dell’EXPO, molto positiva in termini di sicurezza.

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A Milano, per ora, non si registrano contraccolpi sulle cancellazioni delle prenotazioni. “Abbiamo avuto una fiera importante che è iniziata il 12 novembre e non ci sono state disdette, l’occupazione delle camere resta elevata”, spiega Naro all’Adnkronos. Ma c’è da dire, aggiunge, che “passata Expo ora si torna alla quotidianità e, Milano rispetto a Roma, è slegata da certi circuiti che magari comprendono Parigi e altre capitali europee”.

Federalberghi Roma però intende rilevare le cancellazioni con precisione, per questo ha istituito un osservatorio che monitorerà la situazione presso le strutture a 3, 4 e 5 stelle alle quali verranno chiesto le entità delle disdette, da quali Paesi, il trend delle prenotazioni e se ci sono modifiche.

In realtà l’osservatorio era già partito per il Giubileo, prima dei tragici eventi di Parigi e, dai primi riscontri, si è visto che per il ponte dell’Immacolata “l’occupazione delle camere nella capitale è del 51%, un dato non estremamente confortante. Dobbiamo infondere fiducia nell’immaginario collettivo”, conclude Roscioli.

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