Aumentano le accise sugli alcolici – Le conseguenze per i consumatori e i produttori

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 Con il Decreto Scuola (decreto legge n. 104 del 2013) il Governo ha cercato di aiutare la ripresa del settore della scuola, con un finanziamento di circa 470 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per l’assunzione dei precari del settore e per le borse di studio.

Per riuscire a recuperare questa cifra, come anche accaduto già con il Decreto Imu, il Governo ha dovuto aumentare altre imposte: con il Decreto Scuola aumenteranno le imposte di registro per le transazioni immobiliari e le accise sugli alcolici. Quindi, come al solito, sono i cittadini a dover pagare.

Le nuove imposte sugli immobili del 2014 – Esempi

Le nuove accise sugli alcolici

L’articolo 25 del Decreto 104/2013 modifica una serie di imposte su produzione e consumi di alcolici.

A partire dal 1° ottobre 2013 le nuove aliquote saliranno, con ulteriori scaglioni progressivi nel 2014 e nel 2015:

1. Birra: dal 10 ottobre a 2,66 euro per ettolitro, dall’1 gennaio 2014 2,7 euro, dal gennaio 2015 a 2,99 euro.

2. Alcolici intermedi: dal 10 ottobre 2013 a 77,53 euro per ettolitro, dal gennaio 2014 a 78,81 euro, dal gennaio 2015 a 87,28 euro per ettolitro.

3. Alcol etilico: dal 10 ottobre a 905,51 euro per ettolitro anidro, dal gennaio 2014 a 920,31 euro, dal gennaio 2015 a 1019,21 per ettolitro anidro.

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Secondo Assobirra, le nuove accise sulla birra provocheranno un sensibile aumento del costo di una serata in pizzeria, uno dei pochi lussi che ancora si possono concedere gli italiani. Un aumento che si aggiunge a quello dell’aliquota Iva che passa al 22% e che provocherà un calo dei consumi di alcolici di circa il 5/6% nei prossimi mesi:

Il rischio è quello di mettere in ginocchio un settore dove operano 500 aziende tra marchi storici e microbirrifici artigianali e dà lavoro direttamente a 4.700 persone (+4,4% rispetto al 2011), che salgono a circa 144.000 con l’indotto allargato.

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