Aumento delle tasse, chi ci salverà dalla stangata estiva?

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 La situazione è molto preoccupante. L’incertezza politica post elezioni sta portando l’Italia sull’orlo del baratro, con i cittadini che, se non si riuscirà a creare un governo in breve tempo, potrebbero veder funestate le loro vacanze estive da una pioggia di aumenti delle tasse.

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L’appuntamento è per il prossimo giugno: momento in cui i cittadini italiani saranno chiamati a pagare Imu -che si aspetta molto più cara rispetto a quest’anno- Irpef e Tares -molto più alta della precedente imposta sui rifiuti in quanto comprende anche altri servizi comunali.

Nello specifico, secondo quanto riportato dall’Osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, l’aumento delle tasse, trainato soprattutto dall’aumento dell’Irpef, potrebbe arrivare fino ad una maggiorazione di 171 medi a contribuente.

La CGIA di Mestre ha fatto lo stesso calcolo per lavoratori autonomi e piccoli imprenditori che, dato che dovranno pagare versamenti Inps, la tassa annuale di iscrizione alla Camera di commercio, la prima rata dell’Imu e della Tares, più l’autoliquidazione Irpef (saldo 2012 e l’acconto 2013), saranno chiamati a versare al Fisco 25.700 euro circa.

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Una bella stangata, tanto per i lavoratori quanto per le imprese, che potrebbe essere evitata solo se il nuovo governo riuscirà a formarsi e, come promesso ai tempi della campagna elettorale, avrà cura di prendere provvedimenti mirati per dare respiro ai contribuenti.

 

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