Austerity, la Francia contro i tagli imposti dall’Ue

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Guerra aperta tra Parigi e Bruxelles. Il governo francese non ci sta e rifiuta di prendere in considerazione le nuove misure sull’Austerity previste dall’Unione europea. Il rientro nei parametri, dunque, avverrร  gradualmente. Nello specifico, il deficit annuale del Paese si attesterร  quest’anno al 4,4% del Pil secondo quanto stabilito nella legge di bilancio 2015. Durante il prossimo anno sarร  ridotto di uno 0,1%, mentre tra due anni calerร  al 3,8%. Soltanto, dunque, nel 2017 il tetto fissato dai parametri Ue al 3% sarร  toccato, con una discesa al 2,8%. Cambia, dunque, la posizione governativa dopo che nei mesi scorsi Parigi aveva dichiarato di voler impegnarsi a scendere sotto il 3% giร  dal 2014.

Queste le parole del ministro delel Finanze francese Michel Sapin:

Abbiamo preso la decisione di adattare il passo di riduzione del deficit alla situazione economica del paese. La nostra politica economica non sta cambiando, ma il deficit sarร  ridotto piรน lentamente del previsto a causa delle circostanze economiche.

All’interno del comunicato che accompagna i numeri della legge di bilancio Sapin spiega che nessun ulteriore sforzo sarร  richiesto al Paese dal momento che il governo respinge l’Austerity.

Sapin non รจ nuovo a un ragionamento di questo genere. Giร  in passato aveva dichiarato inattuabili i target di deficit per il prossimo anno proposti dall’Unione. Dunque, nel 2015 la Francia crescerร  solo di un punto. Sapin ha poi posto l’accento sugli sforzi (“Senza precedenti”) da parte del Governo in materia di Spending Review: 50 miliardi di euro tagliati entro tre anni.

Intanto, ieri il Paese ha oltrepassato la soglia dei 2000 miliardi di debito pubblico toccando quota 95,1% del Pil. Il programma di Spending Review proseguirร  anche nel 2015 ma il pareggio di bilancio (a differenza di quanto dichiarato in concomitanza con l’ultima manovra finanziaria) accadrร  tra cinque anni e non tra tre.