Big Data: l’importanza di saperli interpretare

Si parla di Big Data quando si ha un insieme talmente grande e complesso di dati da richiedere la definizione di nuovi strumenti e metodologie per estrapolare, gestire e processare informazioni entro un tempo ragionevole.

Fincantieri: la nave costruita per la Cina è tutta Made in Italy

Si chiama “Costa Venezia”, è tutta Made in Italy e al suo interno fa rivivere l’unicità della cultura veneziana e italiana. È la nave da crociera costruita per il mercato cinese negli stabilimenti di Fincantieri a Monfalcone.

La consegna ufficiale a Costa Group da parte dell’eccellenza italiana nel settore della cantieristica, è avvenuta a Monfalcone, mentre a Trieste venerdì 1 marzo si è tenuto il battesimo della nave con una cerimonia in grande stile.

Il nome della nave da Crociera deriva dalla sua struttura interna che rappresenta una riproduzione di una Venezia in miniatura.

A dare il loro saluto alla nuova nave erano presenti il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, il sindaco Roberto Dipiazza, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, Giuseppe Bono amministratore delegato di Fincantieri, Mario Zanetti direttore generale di Costa Group Asia, Michael Thamm amministratore delegato del Gruppo Costa e di Carnival Asia e le autorità del Porto di Trieste.

“Costa Crociere – ha affermato il ministro Centinaio – è l’orgoglio dell’Italia in giro per il mondo. E’ una nave costruita da Fincantieri per Costa Asia e dedicata al mercato asiatico e servirà a fare sognare gli asiatici e far sì che vengano in Italia nel maggior numero possibile”.

Costa Venezia rientra in un piano di espansione che porterà alla luce sette nuove navi, pronte a partire entro il 2023, per un investimento complessivo di più di 6 miliardi di euro. La nave pesa 135.500 tonnellate lorde, è lunga 323 metri e potrà contenere più di 5.100 viaggiatori.

“Questa nave – ha evidenziato l’ad del Gruppo Costa e Carnival Asia, Michael Thamm – aiuterà a sviluppare ulteriormente il mercato delle crociere in Cina che ha un grandissimo potenziale tuttora inesplorato. Basti pensare che i cinesi in crociera sono attualmente circa 2,5 milioni l’anno, ovvero meno del 2% del totale che viaggiano all’estero”.

Nel corso della cerimonia per il battesimo di Costa Venezia a Trieste, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha detto: “Ho l’orgoglio di poter dire che Costa Venezia è una nave da crociera made in Friuli Venezia Giulia perché costruita a Monfalcone da Fincantieri con il contributo delle imprese della filiera della navalmeccanica che operano in regione”.

“Trieste – ha proseguito Fedriga – non è conosciuta a livello mondiale come lo è Venezia, ma proprio per questo, da gioiello nascosto quale essa è, molte persone grazie a questo evento hanno avuto modo di apprezzarne non solo la bellezza, ma anche la sua storia di città cosmopolita e dal profilo internazionale”.

“Nel concreto, sul piano occupazionale – ha concluso – la Regione, in accordo con Fincantieri, ha creato dei percorsi formativi finalizzati a soddisfare le esigenze del comparto navalmeccanico dando un impulso significativo al mercato del lavoro”.

I festeggiamenti sono stati aperti nel pomeriggio di venerdì dal sorvolo delle Frecce Tricolori sopra la nave e sopra Piazza Unità d’Italia. A seguire l’alza e ammaina bandiera sulle note dell’inno nazionale, la cerimonia della campana, la benedizione della nave impartita dall’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi e il taglio del nastro da parte della madrina Beiye Gan e del comandante Giulio Valestra.

https://youtu.be/4F5Z-GVoz2s

A chiudere nel modo migliore questa giornata di festa sono stati a mezzanotte i 3.000 fuochi d’artificio con i quali Costa Venezia ha festeggiato con la città di Trieste il suo “battesimo”.

Il design interno di Costa Venezia è un vero e proprio viaggio virtuale a Venezia. Il cuore della nave ricorda Piazza San Marco, circondata da bar e ristoranti. Nel Teatro Rosso, che è simile a La Fenice, vi sono in programma eventi a tema, mentre il Ponte Lido di Venezia ospita la piscina e un grande prendisole. Arredi e decorazioni sono realizzati nello stile della Serenissima, con sete, broccati e velluti.

Dopo “Costa Venezia”, la prossima nuova nave del gruppo a entrare in servizio, nell’ottobre 2019, sarà “Costa Smeralda”, nuova ammiraglia del marchio Costa Crociere e prima nave per il mercato globale alimentata a LNG. Una seconda nave progettata esclusivamente per il mercato cinese, gemella di “Costa Venezia”, è attualmente in costruzione da Fincantieri a Marghera, con consegna prevista nel 2020.

Banca Popolare di Bari: misure uniche a sostegno degli azionisti

Banca Popolare di Bari rafforza il rapporto con i propri soci approvando una serie di condizioni vantaggiose per i soci ed il loro nucleo familiare.

La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione, che l’11 febbraio ha deciso di mettere a disposizione prestiti e mutui agevolati per i soci che da lungo tempo sono impossibilitati a vendere le proprie azioni.

Il pacchetto di soluzioni, che sarà disponibile nelle 350 filiali del Gruppo, è accessibile a tutti i soci indipendentemente dal possesso azionario.

Un plafond di 350 milioni di euro finanzierà due tipologie di Prestito Personale. Il primo è un Prestito Finalizzato all’acquisto di beni e servizi. È stato pensato per venire incontro alle esigenze di acquisto immediate e finalizzate del socio.

È di 10.000 euro l’importo massimo del prestito con una durata estendibile fino a 10 anni e la possibilità di beneficiare di un periodo di preammortamento, ovvero del pagamento di una rata “contenuta” di soli interessi, di massimo 5 anni. Il tasso è di 0,90%, fermo restando i requisiti di concedibilità in base al merito creditizio. L’operazione è rinnovabile alla scadenza.

La seconda opzione è un’estensione del Prestito Finalizzato, che si può richiedibile in aggiunta al prestito finalizzato. L’importo aggiuntivo massimo richiedibile è pari a 40.000 euro, con durata estendibile fino a 10 anni. Anche in questo caso c’è la possibilità di beneficiare di un periodo di preammortamento di massimo 5 anni, ad un tasso del 3%, fermo restando i requisiti di concedibilità in base al merito creditizio.

Un’altra tipologia di supporto finanziario di cui potranno beneficiare i soci è un voucher per accedere ad un mutuo ipotecario per Acquisto e Ristrutturazione Casa opzionabile dai soci.

La validità dell’esercizio dell’opzione è pari a 24 mesi ed il mutuo prevede una durata massima di 40 anni e per un importo fino all’80% del valore dell’immobile ipotecato con un massimo concedibile di 300.000 euro, ad uno spread di 0,75% per i primi 10 anni e l’1% per i successivi, ermo restando i requisiti di concedibilità in base al merito creditizio. Preammortamento fino a 5 anni e con la possibilità di sospensione della rata per 6 mesi, opzione attivabile 2 volte durante la vita del mutuo.

In caso di erogazione del mutuo ipotecario, a favore del mutuatario è prevista la stipula, a carico della Banca, di una “Polizza Temporanea Caso Morte”. Per questa iniziativa viene previsto un plafond di 250 milioni di euro.

Un altro voucher è destinato per una Polizza Long Term Care, sempre a carico della Banca Popolare di Bari, che prevederà l’erogazione di una rendita mensile a favore del socio nelle situazioni di non autosufficienza previste dalla Compagnia.

L’Istituto creditizio pugliese aprirà inoltre un Tavolo di confronto con il Comitato Associazioni dei Consumatori per la risoluzione dei casi meritevoli di immediata attenzione.

Le nuove offerte finanziarie e previdenziali decise dal Gruppo Banca Popolare di Bari sono in linea con il Piano Industriale 2019-2023. Inoltre, dimostrano come Popolare di Bari intende porre le basi per una forte e rinnovata attenzione agli attuali azionisti che potranno accedere a concrete iniziative a loro dedicate beneficiando di condizioni uniche sul mercato.

La Corte Appello sospende la multa per la Popolare di Bari

Le sanzioni che la Consob aveva comminato alla Banca Popolare di Bari sono sospese: si è pronunciata così ieri, 22 gennaio, la Corte d’Appello di Bari.

Le sanzioni pecuniarie amministrative per complessivi 2,6 milioni erano state disposte nei confronti di figure apicali della banca, manager, consiglieri di amministrazione e componenti del collegio sindacale dell’attuale e delle precedenti gestioni.

Il Presidente della Corte d’Appello aveva già sospeso le sanzioni il 16 e il 26 ottobre 2018, ieri la Corte ha confermato la sospensione con un provvedimento in cui ritiene ‘non pretestuosi’ gli argomenti addotti dalla Banca.

La notizia è stata resa nota dalla Popolare di Bari che ha anche comunicato che il merito sarà discusso nel prossimo mese di marzo.

La Consob contestava all’Istituto pugliese violazioni inerenti gli aumenti di capitale del 2014 e 2015 e la vendita di strumenti finanziari ai clienti e per questo aveva multato la Banca e dei suoi esponenti aziendali.

La Popolare di Bari aveva respinto i procedimenti sanzionatori, illustrando in un lungo elenco la sua posizione e sottolineando di aver operato correttamente, impugnando i provvedimenti davanti alla Corte d’Appello di Bari.

Il rilancio della Banca Popolare di Bari con un nuovo piano industriale

Lo scenario attuale per il settore bancario non è per niente sereno, varie turbolenze stanno coinvolgendo vari istituti di credito.

Nonostante le incertezze del momento, il Gruppo Banca Popolare di Bari, il più grande gruppo bancario autonomo del Centro e Sud Italia, sta preparando un nuovo piano industriale e un contestuale aumento di capitale.

Le incertezze del momento hanno anche risentito della complessa interpretazione della riforma, su cui, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, il Consiglio di Stato ha deciso di adire la Corte di Giustizia dell’UE.

I due temi maggiormente controversi su cui è stato richiesto l’intervento della Corte di Giustizia dell’UE sono stati: la soglia degli attivi e il diritto al rimborso per i soci in caso di trasformazione.

Oltre due anni per decidere sulla riforma e ciò ha avuto delle ripercussioni sul settore delle popolari che sono, da sempre, maggiormente vicine ai tessuti produttivi in cui operano.

Di notevole importanza risulta lo sforzo, dichiarato dall’Istituto, di affrontare adeguatamente i rapporti con i propri soci e i clienti.

In questo quadro normativo incerto gli istituti di credito stanno cercando di affrontare le leggi che sono in vigore.

In questo panorama, Popolare di Bari sta lavorando al nuovo piano industriale e a breve si attiverà per deliberare un irrobustimento del patrimonio.

La Commissione UE esaminerà l’acquisizione sottosoglia di Fincantieri dei cantieri Stx

La Commissione europea esaminerà con attenzione la proposta di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri. È quanto ha comunicato la stessa Commissione con una nota in cui evidenzia di aver accolto la domanda presentata dalla Francia e dalla Germania che la invitavano a esaminare alla luce del regolamento sulle concentrazioni.

Fincantieri ha già siglato l’accordo per l’acquisizione dei cantieri navali, l’intesa era stata siglata il 27 settembre 2017 e suggellata con la firma del 2 febbraio 2018 tra il gruppo navale italiano e lo Stato francese, rappresentato in quella occasione dall’Agence des Participations de l’Etat.

Questo accordo ha consentito a Fincantieri di acquisire di fatto il controllo di Chantiers de l’Atlantique (nuovo nome di Stx), in quanto il gruppo italiano ha ottenuto dallo Stato francese il 50% dei cantieri navali, più in prestito per 12 anni l’1%.

Di fatto Fincantieri stava aspettando le autorizzazioni dell’Antitrust francese e tedesca e non di quella europea, in quanto il progetto di acquisizione, come la stessa Commissione ha reso noto, “non raggiunge le soglie di fatturato previste dal regolamento Ue relativamente alle concentrazioni per le operazioni che devono essere notificate alla Commissione a causa della loro dimensione europea”.

Nonostante questo però la Commissione intende chiedere a Fincantieri di notificare l’operazione in quanto “la Francia ha presentato alla Commissione una domanda di rinvio a norma dell’articolo 22, paragrafo 1, del regolamento UE sulle concentrazioni”.

“Tale disposizione – fa sapere Bruxelles – permette a uno o più Stati membri di chiedere alla Commissione di esaminare una concentrazione che pur non rivestendo una dimensione europea incide sugli scambi all’interno del mercato unico e rischia di incidere in misura significativa sulla concorrenza nei territori degli Stati membri che presentano la richiesta. La Germania si è associata alla richiesta di rinvio trasmessa dalla Francia”.

“Sulla base degli elementi forniti dalla Francia e dalla Germania – dice ancora la Commissione -, e fatti salvi i risultati della sua indagine esaustiva, la Commissione ritiene che l’operazione potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera”.

Con questa affermazione la Commissione dimostra di varcare i confini europei e di stabilire, senza che sia legittimata, quali sono le operazioni che possono incidere a livello globale. Anzi la Commissione sostiene “di rappresentare l’autorità più idonea a valutare i potenziali effetti transfrontalieri dell’operazione. Di conseguenza, l’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri sarà esaminata nella sua integralità”. Una volta ricevuti i documenti, Bruxelles avrà 25 giorni lavorativi per esprimersi.

Chantiers de l’Atlantique è un’impresa di costruzione navale francese con sede a Saint-Nazaire, il cui capitale di maggioranza è detenuto dallo Stato francese, attraverso l’Agenzia delle partecipazioni statali.

Fincantieri è un’eccellenza italiana nel comparto navale riconosciuta a livello mondiale, con 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite. Questa azienda ha il suo punto di forza nella sua capacità produttiva, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere. Il Gruppo conta oggi 20 stabilimenti in 4 continenti, oltre 19.000 dipendenti ed annovera tra i suoi clienti i maggiori operatori crocieristici al mondo.

Fincantieri: il piano di rilancio del sito di Castellammare di Stabia convince i sindacati

Fincantieri ha illustrato il nuovo piano di rilancio dello stabilimento di Castellammare di Stabia ai delegati delle Rappresentanze sindacali unitarie, i quali nei giorni scorsi avevano espresso preoccupazioni e perplessità per le intenzioni dell’azienda di voler modificare la struttura catieristica stabiese.

Come spiegato da Marco Grillo, responsabile delle risorse umane del Gruppo Fincantieri, ai sindacati, il piano muove nell’ottica di aumentare la potenzialità della struttura, rendere il cantiere più funzionale e competitivo, assicurando lavoro per i prossimi dieci anni.

Con il riammodernamento si prevede un aumento della produttività del 40%, con relativi risvolti occupazionali. I lavori per modificare la struttura cantieristica dovrebbero durare pochi mesi: verranno realizzati una piattaforma semisommergibile e un sistema di carrelli, che permetteranno di varare costruzioni di stazza maggiore.

Il nuovo piano industriale è stato approvato dalla rappresentanza sindacale unitaria (RSU) di Stabia (FIM-FIOM-FAILMS). L’unico vincolo è che il progetto “dovrà svilupparsi così come presentato”.

I sindacati sostengono che “per rendere tutto ciò attuativo, c’è bisogno di un forte intervento delle istituzioni a partire dalla quota parte per gli investimenti previsti sulle aree demaniali, mentre l’azienda già si è resa disponibile a supportare economicamente la parte di adeguamento infrastrutturale non ancora quantificata”.

Sui lavori di ammodernamento del sito stabiese, i sindacati vigileranno attentamente, come scrivono in un comunicato diramato a fine incontro, “affinché il tutto venga realizzato per garantire il futuro al nostro stabilimento”.

Fincantieri andrà ad approvare il nuovo piano tra marzo e aprile 2019 e la sua attuazione di concluderà nell’arco di un quinquennio.

Si tratta di un piano che aumenterebbe di circa il 40% la capacità produttiva, con chiari risvolti anche dal punto di vista occupazionale.

Gli investimenti prevedono per lo stabilimento di Castellammare l’eliminazione dello scalo di varo e la realizzazione di una piattaforma semisommergibile e un sistema di carrelli mobili che permetterebbe di varare navi di stazza maggiore, oltre a tronconi per unità da crociera.

“Tale sistema – è il commento che arriva da Fincantieri -, utilizzato da anni e con ottimi risultati nel cantiere ligure di Riva Trigoso, unitamente ad un piano di interventi volti principalmente al recupero di spazi e all’efficientamento dell’area scafo, consentirebbe di abbattere i costi di produzione, rendendo così possibile la costruzione a costi competitivi di più navi, anche in parallelo, oltre a tronconi per unità da crociera con il rispetto delle stringenti tempistiche imposte dai programmi”.

L’azienda assicura che senza questi interventi “il cantiere stabiese si potrebbe trovare in futuro con un carico di lavoro ridotto proprio per l’impossibilità di costruire tronconi a supporto dei siti di Marghera e Monfalcone”, questo perché le navi che questi stabilimenti dovranno realizzare “hanno dimensioni tali che superano la capacità di varo in larghezza che lo scalo attuale può assicurare”.

“Tutte queste azioni – evidenzia la società – assicureranno una capacità maggiore al cantiere che, in questo modo, diventerà ancor più strategico nell’ambito del Gruppo”.

Battisti (FS) a Rfi: la puntualità dei treni va ripristinata al più presto

La puntualità dei treni dell’Alta Velocità è in questi giorni al centro dell’attività dell’amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato Italiane, Gianfranco Battisti.

Battisti, come reso noto da un comunicato diramato dalle Ferrovie dello Stato, ha chiesto a Rfi, gestore dell’infrastruttura, di convocare un tavolo permanente con le imprese ferroviarie e di intervenire per ripristinare nel più breve tempo possibile la puntualità dei treni.

“Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fs Italiane – si legge nella nota -, preso atto della gravità della situazione, da lui ereditata, che la puntualità dei treni da molti mesi mostra forti problematiche e non evidenzia miglioramenti apprezzabili, ha chiesto al Gestore dell’Infrastruttura Rfi di convocare un tavolo permanente con le imprese ferroviarie”.

“Obiettivo del tavolo – prosegue la nota – è di concordare o, se necessario, imporre, nel pieno rispetto della cornice regolatoria, le idonee misure per ripristinare nel più breve tempo possibile la puntualità ai migliori standard, almeno pari agli stessi livelli raggiunti negli anni precedenti e che hanno contribuito a rendere i servizi Alta Velocità una eccellenza italiana nel mondo”.

La presenza di Fincantieri in Cina suscita reazioni in Italia

L’Italia si inserisce nel settore crocieristico cinese grazie all’accordo che Fincantieri ha siglato a Shanghai con China State Shipbuilding Corporation (Cssc), gigante della cantieristica cinese, e il distretto di Baoshan, per creare un parco della cantieristica navale.

La firma segue a ruota quella di Pechino quando è stato sottoscritto un accordo vincolante tra Fincantieri, CSSC e Carnival Corporation, per la costruzione nel cantiere Waigaoqiao Shipbuilding (SWS) di Shanghai di due navi da crociera, mai realizzate per il mercato cinese.

Baoshan si trova in un’area strategica, proprio nella parte settentrionale della megalopoi, all’incrocio dello Huangpu e dello Yangtze.

Si tratta di un progetto di grande rilevanza che potrà portare in Cina altre piccole e medie imprese italiane che vorranno insediarsi a Baoshan e sfruttare il parco cantieristico che nascerà.

La società italiana leader al mondo nella progettazione e costruzione di navi da crociera e operatore di riferimento in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, dalle navi militari all’offshore, dalle navi speciali e traghetti a elevata complessità ai mega-yacht, nonché nelle riparazioni e trasformazioni navali, produzione di sistemi e componenti meccanici ed elettrici e nell’offerta di servizi post vendita.

Con oltre 8.400 dipendenti in Italia e un indotto che impiega quasi 50.000 addetti, Fincantieri ha saputo valorizzare una capacità produttiva frazionata su più cantieri facendone un punto di forza, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere.

Tanto che il bilancio dei primi 9 mesi di quest’anno è più che positivo, i ricavi al 30 settembre 2018 sono in incremento del 8,5% rispetto al medesimo periodo del 2017; Ebitda margin al 7,3% in aumento rispetto al 6,5% del 30 settembre 2017; carico di lavoro complessivo record a 32,5 miliardi (quasi 6,5 volte i ricavi del 2017).

La sua presenza in Cina sembra aver messo in allarme i suoi concorrenti. A supporto di questi ultimi sono scesi in campo il viceministro per le Infrastrutture e Trasporti della Lega, Edoardo Rixi, e Luigi Merlo.

Merlo, presidente di Federlogistica, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova ed ex consigliere del ministro Graziano Delrio, qualche anno fa voleva entrare nel management di Msc, società di navigazione fondata da Gianluigi Aponte. Ma in quella occasione l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), con delibera firmata dal presidente Raffaele Cantone, ha bloccato la sua nomina. Luigi Merlo non poteva diventare direttore delle relazioni istituzionali per l’Italia di Msc, in quanto la sua nomina violava la legge di riforma dei porti.

Il viceministro Edoardo Rixi aveva sostenuto: “Fincantieri secondo me ha commesso un grave errore, così l’industria navalmeccanica rischia di finire come il tessile, svenduta ai cinesi. Va bene il dialogo ma deve essere alla pari, così rischiamo che tornino i fantasmi del passato. Condivido l’allarme che aveva lanciato Gianluigi Aponte”.

Qualche giorno fa Merlo durante un incontro pubblico a Genova ha dichiarato: “Pechino annuncia di voler costruire 15-20 navi da crociera l’anno: il pericolo di creare una sovracapacità nel settore delle navi da crociera è evidente, e questo si è determinato perché l’Europa ha permesso un trasferimento di una delle ultime conoscenze appannaggio del Vecchio Continente alla Cina, con il rischio concreto che questo abbia serie conseguenze sull’industria italiana, compreso il cantiere di Sestri Ponente qui a Genova”.

Dichiarazioni che sembrano più un sostegno per MSC Crociere, interessata ad arginare la concorrente Carnival, che un vero pensiero contro la presenza di Fincantieri in Cina.