Borsa giapponese, gli investitori rimangono cauti

Home > Strumenti > Gestione portafoglio > Borsa giapponese, gli investitori rimangono cauti

 Borsa giapponese poco mossa questa mattina con il Nikkei che ha ceduto lo 0,19% a quota 14458. Il quadro grafico dell’indice resta stabile, i prezzi non sono per ora riusciti a lasciarsi alle spalle area 14500, livello intorno al quale si sono mossi nel corso delle ultime settimane, e a risalire fino sui 15000/15100 punti. Sarebbero infatti necessari movimenti oltre questo ostacolo, coincidente con la media mobile a 100 giorni, per sgombrare il campo da dubbi sulla capacità di ripresa e riportare fiducia negli acquisti. Probabile in tal caso la ripresa del cammino verso l’area critica successiva, a 15500 e più in alto in area 15700 (gap ribassista del 24 gennaio), spiega Fta On line. Difficoltà nel lasciarsi alle spalle 15000 e la violazione di 14200 porterebbero inevitabilmente ad un nuovo confront o con il supporto dei 13900 punti, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del rialzo partito lo scorso giugno, un livello che allo stato attuale rappresenta l’ultimo baluardo in grado di scongiurare l’affondo verso 13613 (per la ricopertura del gap rialzista del 3 settembre) e 13200 punti.

Nikkey, ancora debole l’indice della Borsa Giapponese

L’incertezza odierna è dovuta prevalentemente all’attesa sui dati odierni del mercato del lavoro statunitense, dopo che ieri i sussidi di disoccupazione sono risultati inferiori alle stime. Restando sul fronte macroeconomico domestico invece da segnalare che in marzo il tasso di disoccupazione del Giappone è rimasto costante al 3,6% toccato nel precedente mese di febbraio e in linea con le attese degli economisti.

La spesa delle famiglie è invece cresciuta del 7,2% su base annuale, contro stime medie degli analisti per un +1%. Il dato, che segna la maggiore crescita dal 1975, supera anche il 5,8% del marzo 1997, ultima volta in c ui il Giappone aumentò le tasse sui consumi. Anche in questo caso il forte incremento è stato spinto dal rincaro delle tasse in vigore dal 1° aprile scorso.

 

Lascia un commento