Malgrado l’attuale condizione dei mercati, ci sono una serie di Ipo in vista per l’anno in corso e molte societร che avevano cambiato idea sono tornate a “sondare” il terreno.
D’altrondeย Borsa offre numerosi vantaggi allo standing aziendale. Vantaggi che vanno sfruttati per โpatrimonializzareโ una societร e configurare una reale alternativa al canale bancario.
Ma sono indubbi anche gli svantaggi, o meglio, gli ostacoli. Le Pmi sanno che i costi e gli adempimenti per arrivare sul listino sono tanti. Tra una piccola media impresa che punta allโAim e una azienda medio-grande che punta allโMta, variano di gran lunga alcuni criteri: impegno, tempo, denaro.
In particolare, il Mercato telematico azionario richiede specifici requisiti. Tra questi menzioniamo lโavere adottato principi contabili internazionali. In piรน occorre presentare i bilanci consolidati durante gli ultimi tre esercizi, eccetto il caso in cui gli emittenti non hanno ancora pubblicato un bilancio annuale. ร necessario, inoltre, seguire il codice di autodisciplina presentato da Borsa Italiana. Esso prevede norme per la corporate governance, come per esempio avere consiglieri indipendenti e un comitato interno di controllo.
Bisogna poi adeguarsi agli adempimenti in tema di pubblicazione dei conti, con lโobbligo di annunciare le trimestrali entro 45 giorni dalla chiusura del trimestre e la semestrale entro sessanta giorni. Il bilancio annuale, invece, va presentato entro centoventi giorni. In conclusione, lโazienda deve avere una capitalizzazione prevedibile di quaranta milioni di euro e almeno il 25% di flottante. In altri termini, lโazienda deve mettere sul mercato almeno un quarto del suo capitale sociale.
Questi sono i motivi per i quali sono numerose le aziende, soprattutto piccole, che desistono e scelgono di rinunciare alla quotazione in borsa.
Per diverse aziende, lโopacitร รจ meglio della trasparenza e lโassetto casalingo รจ preferito alla corporate governance. La carenza di capitali non รจ legata esclusivamente alla carenza dellโofferta ma anche alla carenza della domanda. Le imprese sono sottocapitalizzate dal momento che preferiscono tale aspetto in confronto alla perdita del controllo e dal momento che hanno una naturale diffidenza verso gli investimenti esterni.