Le borse europee inaugurano la settimana sommerse dagli interrogativi riguardanti iย tassi americani, ma per una risposta sarร necessarioย aspettare il 17 settembre quando la Federal Reserve comunicherร ย le sue decisioni.
Prima di annunciareย quando iniziareย la stretta monetaria (il costo del denaro non viene alzato dal 2006), i banchieri americani cercheranno di capire come reagiranno i mercati alla frenata del Pil cinese dopo che Pechino ha corretto al 7,3% dal 7,4% la crescita nel 2014: “Si tratta del ritmo di crescita annuale piรน basso degli ultimi 24 anni”, spiega il governo che attribuisce il calo “ad un rallentamento dell’edilizia, un indebolimento della domanda interna e alle difficoltร delle esportazioni”.
Con Wall Street chiusa per il Labour day, i listini del Vecchio continente riescono comunque a strappare una giornata positiva, nonostante le nuove incertezze sollevate da Pechino. Milano segna un rialzo finale dello 0,7%, in linea con Francoforte. Londra termina gli scambi a + 0,52% e Parigi a +0,59%. L’euro chiude in lieve rialzo a 1,1164 dollari e 133,22 yen in una seduta caratterizzata da scambi limitati a causa della chiusura dei mercati statunitensi. Stabile il cambio dollaro/yen, a quota 119,33. Anche lo spreadtermina poco mosso in area 120 punti base, mentre i Btp rendono l’1,87%.
Le prime reazioni ai dati cinesi erano arrivate dall’Asia, dove Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,38% al termine di una seduta ondivaga, mentre in Cina la volatilitร รจ rimasta alta: Hong Kong ha chiuso in calo dell’1,23%, Shanghai ha perso il 2,5% finale. In assenza di dati macroeconomici di rilievo l’Europa guarda alla produzione industriale tedesca salita a luglio dello 0,7% congiunturale e dello 0,5% tendenziale. E’ stato rivisto anche il dato della produzione industriale di giugno da -1,4% a -0,9%. I dati sono inferiori alle attese a conferma del fatto che il rallentamento della Cina ha influssi sull’industria manifatturiera tedesca e – a cascata – sull’export italiano. Fatto che potrebbe penalizzare la crescita nell’ultima parte dell’anno.