Borse europee in balia della Grecia

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Le Borse europee sono in balia della Grecia. Senza indicazioni provenienti da Wall Street, i mercati del Vecchio continente sono ripartiti all’insegna della prudenza vincolati soprattutto dall’evoluzione della situazione greca con le trattative tra Atene e i creditori che procedono al rilento.

Dopo l’allarme lanciato dal ministro dell’Interno  Nikos Voutsis secondo cui il Paesenon ha soldi per pagare pensioni e salari e insieme far fronte a 1,6 miliardi di scadenze di prestiti da restituire al Fmi nel mese di giugno, il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis ha precisato: “Sulla base dei nostri problemi di liquidità abbiamo una necessità imperativa di raggiungere l’accordo il prima possibile. Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo”.

E il ministro delle Finanza, Yanis Varoufakis dice: “Il prossimo 5 giugno la Grecia pagherà la rata del prestito Fmi perché per allora sarà stato raggiunto un accordo con i creditori internazionali”. Uno dei meccanismi individuati è una sorta di “scudo”: un prelievo del 15% sui depositi bancari di cittadini greci non dichiarati all’estero, e il doppio per legalizzare quelli in Grecia. Varoufakis ha detto di aver preso anche in considerazione la possibilità di tassare i ritiri di contante via bancomat e sportello bancario per incoraggiare le transazioni elettroniche tracciabili e combattere l’evasione fiscale.

Un’apertura dopo che ieri aveva attaccato: “Il problema non sono le riforme, ma l’austerity che vogliono imporre alla Grecia. In questo modo una ripresa è impossibile”. I creditori, però, restano alla finestra consapevoli del fatto che il tempo stia per scadere “e senza un accordo con i creditori la Grecia non otterrà alcun nuovo finanziamento” ha detto al quotidiano tedesco Bild il direttore del fondo salva-Stati europeo (Esm), Klaus Regling: “Stiamo lavorando giorno e notte per un’intesa, c’è il rischio di insolvenza e tanti rischi ad esso collegati”.

 

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