Caos tribunali fra chiusure e salvataggi

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 Non si placano le polemiche relative alla prossima chiusura – si parla dell’ autunno prossimo – di numerose sedi di tribunali della nostra penisola. Continuano ad essere infatti discordanti, quando non proprio opposti, i pareri dei parlamentari in merito alla spinosa faccenda.

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Di sicuro, per il momento, c’è quello che riporta il testo della riforma dei tribunali, che, per andare incontro ad esigenze di recupero delle risorse, prevede, a partire da settembre prossimo, appunto, la chiusura e l’ accorpamento di numerose sedi minori.

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Nello specifico, la legge, approvata a fine 2011, prevede l’ accorpamento di un totale di 31 tribunali, 220 sedi distaccate e 667 uffici del giudice di pace. Inseguito all’ insorgere di numerose proteste, tuttavia, sono già stati “salvati” e dunque sottratti al destino di chiusura una serie di uffici periferici collocati ad esempio su isole, come a Portoferraio, sull’ isola d’Elba, o a Pantelleria, Capri, Ischia, La Maddalena, Lipari e Procida.

Il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, tuttavia, esprimendosi sulla vicenda, ha rilevato come un blocco improvviso della riforma proprio a ridosso della sua definitiva entrata in vigore provocherebbe possibili conseguenze negative. Nel caso in cui ci fosse la necessità di tornare indietro sul provvedimento, invece, la legge consentirebbe almeno due anni di tempo per eventuali misure correttive e integrative.

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