Cig in calo a marzo

Calano di molto le ore di cassa integrazione autorizzate: durante lo scorso mese complessivamente sono state pari a 61,6 milioni, con una riduzione del 43,8% in confronto a marzo 2014, mese nel quale le ore autorizzate sono state 109,7 milioni.

Dipendente Starbucks? L’università la paga l’azienda

Ci sono delle aziende che garantiscono ai loro dipendenti l’accesso al percorso di formazione, compatibilmente con l’iter lavorativo. Starbucks è una di queste aziende. Oggi presente in 58 paesi, nel 2012 contava più di 19.435 caffetterie in tutto il mondo. 

Quanto costa un’ora di lavoro nell’Eurozona?

Il costo del lavoro nell’Eurozona è molto diverso da un Paese all’altro e questo fa sì che ci siano anche imprenditori che in situazioni come quella italiana, preferiscano poi delocalizzare l’attività in regioni in cui il costo di un’ora di lavoro è più contenuto. Il tutto in attesa di conoscere gli effetti della legge di Stabilità.

Cgil lancia allarme: circa 10 milioni di lavoratori in sofferenza

Mentre il Jobs Act si appresta a diventare legge, sono in crescita le sofferenze e il disagio sociale: nel nostro Paese ci sono oggi 9 milioni e 410mila di persone in grave difficoltà per la mancanza di lavoro o per la precarietà di una posizione lavorativa non scelta ma subita.

Il Governo ha pronto il piano anti-disoccupazione

I dati Istat sulla disoccupazione giovanile hanno fatto suonare un vero e proprio campanello d’allarme. Il tasso, pari al 44,2%, è una sorta di voragine. Che va colmata il prima possibile. Come? Il Ministero del Lavoro vuole rinvigorire la strategia a medio e lungo termine, consentendo nell’immediato una risposta tale da ridurre il ‘buco nero’ in cui stanno sprofondando sempre più italiani.

Tagli al cuneo fiscale, la strategia di Padoan per ridare ossigeno alle imprese

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan sta pensando a strategie precise, di concerto con il Premier Renzi, per ridare ossiggeno alle aziende. L’obiettivo di Padoan è quello di elevare i finanziamenti portandoli da due a cinque miliardi di euro, per poi ridurre l’Irap oppure i contributi sul lavoro, così da favorire nuove assunzioni e una ripartenza definitiva del mercato del lavoro.