Le banche americane sono contro Obama
La rielezione di Barack Obama, schiacciante sul fronte della preferenza popolare, ha avuto una base meno solida di sostegno da parte dei grandi gruppi finanziari che speravano in una vittoria repubblicana.
La rielezione di Barack Obama, schiacciante sul fronte della preferenza popolare, ha avuto una base meno solida di sostegno da parte dei grandi gruppi finanziari che speravano in una vittoria repubblicana.
Il colosso britannico fa registrare una perdita netta di 1,977 miliardi di sterline, causa le svalutazioni nella congiuntura economica in Italia e Spagna.
Restano alcuni nodi da sciogliere circa la concessione di altri due anni al Paese. Si tornerà a discuterne il 20 novembre a Bruxelles.
Si sta arrivando alle battute finali per la definizione del piano di stabilità. Gli ultimi emendamenti presentati saranno discussi in mattinata, dopodiché il testo sarà sottoposto alla Commissione Bilancio.
Per Mario Monti non ci sono dubbi: la ripresa dell’economia europea è legata alle decisioni dei paesi con l’economia più forte, che devono rendersi disponibili e solidali con quelli che hanno più problemi.
Apertura delle contrattazioni finanziarie incerta, sia in Europa che nel resto del mondo. A pesare sulle transazioni l’attesa per la risoluzione della questione greca e del Fiscal Cliff.
L’Eurozona si è salvata dal peggio della crisi economica grazie agli interventi mirati decisi dalla BCE, ma la situazione rimane ancora difficile.
Superata (anche se di poco Londra). Hong Kong e Singapore sono però in agguato e nel 2015 lo scenario potrebbe nuovamente mutare.
L’economia ha subito un colpo talmente duro in questi ultimi anni che difficilmente sarà possibile una ripresa in tempi brevi. Europa, America e economie emergenti sono all’interno di un circolo vizioso da cui sarà difficile uscire.
Dallo studio del potere di acquisto emerge che il PIL crescerà molto lentamente per i prossimi 50 anni, sia in Italia che in altri paesi d’Europa.