Secondo uno studio dell’OCSE che ha preso come parametro di riferimento il potere d’acquisto della moneta, i paesi dell’Europa sono ancora lontani dalla ripresa economica. Il PIL, infatti, crescerร ad un ritmo ย molto lento per almeno altri 50 anni.
Nello specifico, il PIL italiano crescerร mediamenteย dell’1,4% ogni anno. Una crescita sicuramente molto bassa, ma migliore di quella di alcuni paesi insospettabili, come la Germania e il Giappone ย (+1,1% e +1,3% rispettivamente), nazioni dove la produttivitร รจ sempre stata molto elevata.
Secondo gli esperti dell’OCSE la causa principale รจ da rintracciare nell’invecchiamento della popolazioneย che eserciterร una pressione al ribasso sull’input di lavoro e sulla produttivitร . In Italia si prevede che nel 2030 gli ultra 65enni saranno il 40% della popolazione e nel 2060 saranno il 60%, il doppio rispetto ad oggi. In Giappone gli overย 65 sfioreranno il 70% tra cinquant’anni e in Germania saranno il 60%.
Piรน precisamente, in Italia รจ prevista una crescita delย dell’1,3% l’anno tra il 2011 e il 2030, che arriverร all’1,5% dal 2030 al 2050: mezzo punto percentuale in meno rispetto alla media dei paesi dell’OCSE. In base a questi dati anche il peso del PIL totale dell’Italia sarร sempre meno sentito nel mondo, scendendo dalย 2,8% del 2008 all’1,8% nel 2020 e all’1,4% nel 2060.
Lo stesso accadrร anche in altri paesi, come ilย Portogallo, la Grecia e l’Austria.