Due anni di CIG per la Fiat di Melfi

 Per Sergio Marchionne, ad di Fiat, la richiesta di due anni di cassa integrazione per i dipendenti della Fiat di Melfi è prassi normale e non c’è alcuna intenzione di chiudere gli impianti, anzi.

Questi due anni sono il periodo di tempo necessario per adeguare gli stabilimenti alla produzione dei nuovi modelli annunciati dalla casa produttrice lo scorso 30 ottobre. Si tratta di modifiche necessarie per la produzione dei due nuovi SUV (uno Fiat e l’altro Chrysler) che riguardano i reparti e le linee di produzione.

Fusione fiat – Chrysler

Marchionne assicura, inoltre, che non si prevede un blocco totale degli impianti, ma periodi in cui si continuerà a lavorare per la produzione della Grande Punto e periodi in cui, causa lavori, la fabbrica sarà ferma.

Dati cassa integrazione 2007-2012

In questi momenti ai lavoratori sarà data la possibilità di usufruire della cassa integrazione, che sarà equamente distribuita tra tutti i dipendenti. L’ad di Fiat ha inoltre confermato che in Italia non verranno chiusi altri stabilimenti di produzione, che sono stati salvati con la chiusura di quelli al di fuori del territorio italiano.

Fiat Auto Poland taglia 1500 posti di lavoro

Soddisfatti anche i vari sindacati. Luigi Angeletti (UIL), Roberto Di Maulo (Fismic) e Antonio D’Anolfo (UGL) concordano nell’affermare che questa cassa integrazione, per quanto dolorosa, deve essere accolta in modo positivo perché finalizzata al rilancio della produzione.

Banca Mondiale taglia stime crescita PIL

 Ieri sera la Banca Mondiale ha pubblicato il bollettino Global Economic Prospects, nel quale fa un’inversione di marcia e taglia le stime di crescita del PIL.

La causa di questo pessimismo sta nel fatto che, anche se il periodo peggiore della crisi economica mondiale iniziata nel 2008 sembra avviarsi verso la fine, il percorso per il risanamento dell’economia e per il ritorno ad una situazione di normalità è ancora lungo e pieno di insidie.

Fitch taglia l e stime di crescita dell’economia mondiale

Il Global Economic Prospects parla di un PIL che è cresciuto del 2,3% nel 2012, stessa percentuale che si stima anche per l’anno in corso, precedentemente definita al 3%. Il tasso di crescita del PIL dovrebbe iniziare a risalire a partire dal 2014, anno per il quale la previsione è del +3,1%, e nel 2015 con un +3,3%.

Obama preoccupato per il rischio default

A preoccupare di più la Banca Mondiale, oltre al generale rallentamento dell’economia, c’è anche il problema del debito pubblico americano. Se non si arriva all’accordo una delle maggiori economie mondiali collasserebbe, portando delle enormi conseguenze per tutti gli altri paesi.

La crisi economica europea nel 2013

Oltre all’economia americana, le preoccupazioni della Banca Mondiale sono rivolte anche alla situazione cinese, zona in cui si potrebbe verificare un rallentamento degli investimenti, e il problema dei paesi produttori di petrolio, i quali potrebbero interrompere le forniture.

RBS coinvolta nello scandalo Libor

 Dopo i primi scandali si fanno sempre più stretti i controlli sulle banche. Fanno scuola i casi della Barclays, che ha pagato una multa di mezzo miliardo di dollari e ha dovuto rivedere tutte le poltrone più importanti, e quello della UBS, il colosso svizzero, anche lei costretta ad una multa molto salata – un milione di euro – per i guadagni illeciti che sono riuscite ad ottenere con il rimaneggiamento dei tassi di interesse.

► Scandalo Libor: UBS pronta la patteggiamento che le costerà un miliardo di dollari

Stessa accusa per RBS, la Royal Bak of Scotland, che, secondo alcune testimonianze,  tra il 2007 e il 2010, avrebbe regolarmente alterato i tassi per aumentare i guadagni provenienti dai derivati. Diverse le indagini che sono state avviate per verificare quanto accaduto.

Se le indagini dovessero portare ad una conferma, anche alla RBS sarà comminata una multa, il cui ammontare dovrebbe essere intorno ai 500 milioni di sterline, più di 800 milioni di dollari.

► Deutsche Bank, perquisizione e cinque arresti per evasione fiscale 

Secondo quanto emerso dalle prime indiscrezioni, a partire dal 2007 e fino al 2010, diversi trader della banca hanno falsato il tasso Libor al fine di ottenere maggiori guadagni dalla transazioni legate a questo indice. Come noto, anche per delle variazioni infinitesimali del Libor, si possono ottenere rendimenti particolarmente alti.

► Scandalo tassi interbancari: come cambierà la situazione?

Dai vertici della Royal Bank of Scotland fanno sapere che alcune teste stanno già per cadere, mentre sarà chiesto anche il rimborso dei pagamenti effettuati verso tutti coloro che risulteranno coinvolti nelle indagini.

Supermercati tagliano l’IVA alle famiglie in difficoltà

 Il Gruppo Carrefour ha deciso di seguire le orme di Esselunga e di proporre degli sconti sulla spesa alle famiglie in difficoltà. Esselunga l’ha proposta per la prima volta questa estate con un bonus di 8 euro ogni 50 euro di spesa, che adesso si può ottenere anche con solo 40 euro di spesa.

► Finanziamenti per famiglie e imprese in diminuzione

Carrefour segue le orme ma  a modo suo. Dal 18 gennaio e fino al 31 marzo, infatti, in tutti i 1.204 punti vendita del gruppo (Iper, Market, Express) sarà lo sconto dell’IVA per gli anziani con oltre 65 anni di età e per le famiglie con più di cinque componenti (in quest’ultimo caso è necessario presentare almeno un’autocertificazione).

I prodotti sui quali sarà applicatolo sconto sono macelleria, pescheria, frutta, verdura, salumi, formaggi e pane fresco, circa il 65% dei prodotti che rientrano in una normale spesa famigliare. Lo sconto dovrebbe essere di circa il 7% sul prezzo di vendita dei prodotti elencati, con un risparmio medio di 150-200 euro l’anno per gli over 65 e di 350-500 euro l’anno per le famiglie numerose.

► Le rinunce degli italiani

Al momento della presentazione dell’iniziativa, l’ad di Carrefour Italia Giuseppe Brambilla di Civesio ha sottolineato che non si tratta di un’operazione con finalità di marketing, ma di una volontà di andare incontro alle persone bisognose. Anche perché questa operazione costerà al Gruppo Carrefour circa 12 milioni di euro in un anno.

 

Richiesta mutui in calo del 42%

 Per la richiesta di mutui il 2012 è stato un anno record. Le richieste sono diminuite del 42% come dimostra il Crif, l’Istituto specializzato nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie. Lo stesso istituto mostra come rispetto al 2008 la richiesta di mutui è scesa del 49% e come anche la richiesta di prestiti è diminuita nel 2012 del 4%.

Questi sono probabilmente gli effetti della crisi economica, che si vedono anche nella diminuzione dei consumi e nelle difficoltà ad accedere al credito.

► Tassi mutuo Italia più alti in Europa

Il dato sui mesi del 2012 vede una diminuzione più bassa a dicembre con il 27%. Che ci sia una inversione di tendenza nella richiesta dei mutui e il peggio sia passato? È presto per dirlo, ma nei mesi si è passati dal -43% di settembre, al -40% di ottobre. Al -32% di novembre e quindi al -27% di dicembre.

Lo studio del Crif ha affermato che nel breve periodo lo sviluppo del credito alle famiglie è fortemente condizionato dall’evoluzione macroeconomica che determina i comportamenti sia dell’offerta sia della domanda.

► I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Sulla domanda di mutui in diminuzione, secondo l’indagine

riflette anche l’andamento pesantemente negativo delle compravendite di immobili residenziali che nel corso dell’anno appena concluso si sono di fatto riposizionate su volumi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli registrati negli anni di picco, tra il 2004 e il 2008. Le richieste di prestiti, invece, scontano la contrazione dei consumi di beni durevoli di importo più rilevante come auto, moto, arredamenti, elettrodomestici tipicamente sostenuti dall’accensione di un finanziamento.

Nuovo massimo storico debito pubblico

 I dati sul debito pubblico nel mese di novembre mostrano come si sia registrato un nuovo massimo storico. Il debito pubblico italiano è arrivato a 2 mila 020,7 miliardi di Euro. L’aumento rispetto al mese precedente è di 6 miliardi.

Nel supplemento al bollettino statistico di Finanza Pubblica della Banca d’Italia si afferma che questo aumento del debito pubblico è dovuto soprattutto al fabbisogno che è pari a 4,4 miliardi. La Banca d’Italia parla anche degli effetti degli scarti di emissione e dell’andamento del cambio che sono pari a 0,7 miliardi di Euro.

► Record del debito pubblico italiano

I dati di dicembre dovrebbero riportare il debito pubblico sotto i 2 miliardi di Euro, visto l’avanzo del settore statale e il decumulo della liquidità del Tesoro.

I dati dei primi undici mesi dell’anno mostrano un aumento del debito pubblico di 113,9 miliardi di Euro che è dovuto soprattutto al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche all’incremento delle attività del Tesoro presso la Banca d’Italia e all’emissione di titoli sotto la pari. Anche il sostegno ai Paesi dell’Eurozona in difficoltà, che comprende la quota di prestito che l’Italia ha erogato, ha influito su questa crescita.

► Ue chiede all’Italia di estinguere il debito

C’è poi il fatto che le entrate fiscali sono aumentate a novembre del 3,3% e che in generale sono aumentate nel confronto con l’anno precedente del 3,1%.

Fusione Fiat – Chrysler

E’ ormai prossima la fusione tra Fiat e Chrysler. Più che fusione si tratta di simbiosi. Tutto passa dall’acquisizione della quota di Veba nella casa automobilistica Usa, la quale potrebbe verificarsi prima della sua quotazione in Borsa. Bloomberg attribuisce questo pensiero a Sergio Marchionne, Head manager di Fiat e Chrysler, che sarebbe intervenuto con questa riflessione durante la sua visita al salone del’auto di Detroit. Marchionne avrebbe inoltre aggiunto che “L’Ipo Chrysler è tecnicamente fattibile tra 9 mesi”.

► L’IPO su Chrysler potrebbe essere accelerata dal fondo Veba

Marchionne è stato chiaro sul fondo Veba. Il Ceo di Fiat ritiene che esso non sarà ancora a lungo azionista di Chrysler  ma “Loro devono fare il loro lavoro e vogliono monetizzare”. Dichiarazioni, quelle di Marchionne, fatte all’interno del suo commento sul contenzioso con il sindacato UAW che mediante Veba detiene una quota pari al 41,5% di Chrysler.

Per quanto riguarda la valutazione della quota Veba, gruppo sul quale Fiat intende esercitare l’opzione di acquisto, Marchionne ha inoltre dichiarato che “bisogna trovare un benchmark. Occorre trovare una soluzione. Il processo è in evoluzione”.

A Detroit il gruppo Veba sta presentando la nuova Maserati Quattroporte nonché un altro modello: la Dodge Dart. Quest’ultima è una berlina media che prende le mosse dalla piattaforma dell’Alfa Romeo Giulietta adattata alle esigenze Usa, primo vero prodotto della collaborazione tecnica tra le due entità aziendali.

Monti vuole abolire Redditometro

Mario Monti e Silvio Berlusconi sono in pieno clima elettorale. In ogni intervento i due avversari se le ‘danno’ di santa ragione, portando al massimo il loro scontro mediatico a distanza, il quale con ogni probabilità terminerà con il classico faccia a faccia poco prima del voto.

► Come usare il Redditometro

Mario Monti, ospite di Bruno Vespa da Porta a Porta (Berlusconi ha già timbrato il cartellino nella trasmissione dell’amico giornalista) ha analizzato le diverse proposte economiche, nonché l’attuale situazione del nostro Paese che si prepara in questo 2013 all’introduzione di nuove tasse, tra le quali la Tares.

EVASIONE FISCALE

Uno degli impegni che ha contraddistinto la gestione del Governo da parte di Monti nei suoi 13 mesi di esecutivo è sicuramente quello rivolto alla battaglia contro l’evasione fiscale. Si tratta sicuramente di uno dei modi più efficaci per far quadrare i conti in un Italia che è chiamata a risollevare le tasche dello Stato. A discapito, ovviamente, dei contribuenti, sulla cui testa pesa sempre di più il crescente aggravio.

Uno degli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate è il ReddiTest (o Redditometro che dir si voglia).

A sorpresa, Mario Monti ne parla molto male. Lo considera una ‘bomba ad orologeria’ piazzata da Silvio Berlusconi. Se il ‘Professore’ dovesse prendere nuovamente il controllo di Palazzo Chigi, con ogni probabilità, lo strumento potrebbe avere vita breve.

 

Inflazione dicembre 2012

Nell’ultimo mese dell’anno precedente, parliamo dunque di dicembre 2012, il tasso d’inflazione annuo ha subito l’ennesimo rallentamento. E’ già il terzo. Il tasso si è bloccato al 2,3%, dal 2,5% di novembre. Il dato provvisorio prima della comunicazione del dato da parte dell’Istat, la quale ha rivisto le stime al ribasso era intorno al 2,4%.

► Diminuzione inflazione 2013

Su base mensile, nello specifico, i prezzi salgono dello 0,2%.

AUMENTI

I prezzi dei prodotti comprati con maggiore frequenza dai consumatori sono saliti dello 0,1% su base mensile e del 3,1% con un netto rallentamento dal 3,5% di novembre su base annua. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2012 si aggira intorno al 3%, in accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto al 2,8% verificatosi per il 2011.

Parliamo pertanto del dato più alto dal 2008, quando si aggirava intorno al 3,3%.

CAUSE

A cosa è dovuto il rallentamento del tasso d’inflazione? L’Istat lo ‘giustifica’ con l’ulteriore frenata dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che hanno fatto verificare un calo congiunturale dello 0,7% e una crescita tendenziale del 7,7%, dall’11,6% di novembre.

L’inflazione di fondo, il cui calcolo è stato fatto al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale all’1,6% (era +1,5% nel mese precedente).

Rispetto a dicembre 2011, i maggiori tassi di crescita interessano i seguenti settori: abitazione, acqua, elettricità e combustibili, trasporti, istruzione.

Crollo vendite iPhone 5

Apple cede. Riduce le ordinazioni di componentistica per i suoi iPhone. La causa di questa flessione nella produzione è dovuta ai risultati di vendita, nettamente più bassi delle aspettative.

PRIMO TRIMESTRE 2013

Nello specifico, nel primo trimestre dell’anno in corso, parliamo dunque del periodo iniziato a gennaio che terminerà a marzo, le richieste di schermi fatte pervenire ai fornitori (che sono Sharp, Japan Display e LG) sarebbero state tagliate della metà rispetto agli originali 65 milioni.

► iWatch iOs 7 iPhone Mini iMac Pro e iTv sono le novità Apple 2013

NEL FRATTEMPO IN SUD COREA

Dall’altra parte del mondo, Samsung si trova nella condizione economica opposta. Il colosso rivale ha infatti annunciato di aver venduto ben più di 100 milioni di unità di Galaxy S.

In particolare i consumatori di cellulari intelligenti hanno comprato fino ad oggi oltre 25 milioni di Galaxy S, nonché 40 milioni di Galaxy S II e 41 milioni di Galaxy S III.

Quello che Samsung ha raggiunto in un anno è un traguardo raggiunto da Apple in un arco di tempo di quattro anni.

Un brutto colpo per la casa di Cupertino.

IL VENTO E’ CAMBIATO

Non è dato sapere se i successi di Samsung dipendano esclusivamente dal crollo di appeal da parte di Apple. Certo è che da quando il Ceo Steve Jobs è venuto a mancare, l’azienda americana ha messo giorno dopo giorno a repentaglio la sua leadership.