Il centro finanziario di Londra sta perdendo la sua influenza

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 L’area della City di Londra è il centro finanziario probabilmente più importante  del mondo. Il settore finanziario è un elemento chiave dell’economia britannica, in particolare dal 1980 quando Margaret Thatcher è andata a capo del Paese.

Tuttavia, questo gioiello dell’economia britannica sta vivendo una serie di dubbi sulla sua sostenibilità in un contesto che è cambiato notevolmente dall’inizio della crisi globale. Infatti, la crisi economica si trascina in Europa con la crisi del credito che ha portato a un rallentamento nel centro finanziario di Londra. Inoltre, la crisi finanziaria del 2008-2009 ha dato luogo a un aumento della domanda per la regolazione delle attività finanziarie. Infine, l’ascesa dell’Asia e l’inclinazione del mondo degli affari verso questa parte del globo possono fare temere un cambiamento nella finanza internazionale.

 

La Borsa di Londra a rischio ribasso

 

La crisi finanziaria  del 2008-2009 ha sollevato una serie di problematiche finanziarie. Una delle soluzioni è stata la separazione delle attività bancarie. L’obiettivo era quello di proteggere le industrie nazionali e banche del Regno Unito. Al culmine della crisi, il Regno Unito teme che salvare le banche che corrono il rischio di fallimento potrebbe portare a un rischio sistemico per l’economia globale.

Le banche sostengono che questa prospettiva rappresenterebbe un costo compreso tra i 5 ei 10 miliardi di euro all’anno. Il risultato sarebbe che le banche dovrebbero ridurre le loro operazioni nei mercati finanziari, vale a dire ridurre il volume delle transazioni. Tale legislazione limiterebbe le prospettive delle banche nazionali e minerebbe la capacità di Londra di attrarre investimenti. Il centro finanziario di Londra sarebbe in grande difficoltà a mantenere la propria posizione sui mercati internazionali su beni come le azioni, le obbligazioni o i derivati.

Da notare tuttavia che lo sviluppo della finanza britannica è principalmente il risultato di banche internazionali , più che le banche britanniche. Infatti, oltre il 50% delle attività bancarie nel Regno Unito sono detenuti da istituzioni straniere. In questo senso è possibile affermare che Londra fornisce il centro finanziario, ma gli attori sono essenzialmente stranieri.

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