Come funziona il pignoramento dello stipendio dopo il Decreto del Fare

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 Il Decreto del Fare ha cercato, tra i tanti obiettivi previsti, anche di rendere più ‘umano’ il rapporto tra i contribuenti e il fisco – inteso qui anche per Equitalia, la società che si occupa della riscossione dei tributi – per andare incontro ai cittadini in questo momento di difficoltà.

Ed Equitalia ha dovuto ammorbidire i suoi metodi e allungare le sue tempistiche, soprattutto quando si tratta di contribuenti in evidente difficoltà causa crisi.

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Le nuove soglie di pignorabilità dello stipendio di Equitalia

Gli stipendi dei contribuenti debitori del fisco saranno pignorati per somme proporzionali al debito stesso:

debito fino a 2.500: pignoramento di è un decimo dello stipendio;

debito compreso tra 2.500 e 5.000 euro: un settimo;

debito superiore ai 5.000 euro: pignoramento di un quinto dello stipendio (limite massimo previsto dalla legge).

Lo stipendio, ma anche le pensioni e altre indennità legate al lavoro, quando versate sul conto corrente del debitore, non saranno mai pignorabili se costiutiscono l’ultimo emolumento ricevuto.

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Le nuove tempistiche del pignoramento dello stipendio

Con il Decreto del Fare si allunga il tempo a disposizione del contribuente per ricorrere alle eventuali tutele previste. Il pignoramento dello stipendio, infatti, non scatterà più a 15 giorni dalla data di notifica da parte della società ma a 60 giorni.

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