Commissione europea, dubbi sulla Legge di Stabilità

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Legge di Stabilità 2016: il testo della manovra da 27-30 miliardi è appena giunto nel quartier generale della Commissione europea. Malgrado Bruxelles sia letteralmente bloccata dalle ingenti misure di sicurezza per proteggere il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione da una manifestazione contro il Ttip, i responsabili europei asserragliati nel palazzo Berlaymont parlando di Italia sono più rilassati del previsto.

Tra le righe confermano la sensazione che filtra anche a Roma, un’intesa informale tra governo e Ue sulla Legge di Stabilità c’è. Verrà formalizzata a novembre. Ma perché tutto fili liscio mancano ancora un paio di verifiche tecniche da non sottovalutare.

Un alto funzionario europeo impegnato direttamente sul dossier la spiega così: “La Finanziaria è in linea con le nostre aspettative, ora però dobbiamo fare i calcoli e vedere se tutto torna”. Al setaccio di Bruxelles le due principali coperture della manovra: spending review e aumento della crescita. Se a Bruxelles saranno considerate solide, ci sarà il via libera a finanziare il resto della Legge di Stabilità portando il deficit al 2,2% grazie alla flessibilità per le riforme e gli investimenti. Un gruzzolo da 13 miliardi che in altri tempi non sarebbe mai passato.

Dunque nei prossimi giorni i tecnici del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, passeranno ai raggi x i 5 miliardi di spending. “Dobbiamo verificare – spiegano dietro le quinte – quanto siano dettagliati, strutturali e affidabili. Non ci accontentiamo di voci incerte”.

Se l’esame sarà positivo, la seconda tappa cruciale è fissata per la prima settimana di novembre. In teoria Bruxelles entro il 31 ottobre potrebbe bocciare tout court la manovra, ma l’ipotesi al momento non è presa in considerazione.

 

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