Confindustria: Italia in piena emergenza credito

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 Se avesse ragione Confindustria questa sarebbe la terza volta che l’Italia finisce nella morsa del credit crunch, dopo le prime due ondate del 2007-2009 e quella del 2011-2012.

► Calano i prestiti alle imprese e alle famiglie

Una situazione che potrebbe portare famiglie e imprese in condizioni ancora più difficili di quelle in cui si trovano in questo momento.

Confindustria denuncia un atteggiamento di chiusura da parte degli istituti di credito, con un numero di prestiti concesso sempre più basso e, di contro, tassi sempre più alti e

molte imprese rinunciano a chiedere crediti. Un terzo delle aziende ha liquidità insufficiente e molte con progetti validi vanno in crisi per carenza di fondi. Così, anziché lasciare il posto a una timida ripresa, la recessione può di nuovo aggravarsi.

Si è creato, in Italia, un circolo vizioso che deve assolutamente essere spezzato e per farlo deve il paese necessita di uno shock finanziario, una mossa adeguata che possa riportare il paese alla crescita economica. Quela potrebbe essere questo evento?

► Ancora fermi i pagamenti della PA alle aziende

Per Confindustria non ci sono dubbi: è il pagamento immediato alle imprese di 48 miliardi di euro di debiti commerciali della Pubbliche Amministrazioni, che porterebbe una serie di

eventi positivi a catena su tutto il circuito dei pagamenti e restituirebbe fiducia. Ripartirebbero i progetti di investimento accantonati, salirebbero i rating aziendali, favorendo l’erogazione di credito a tassi più bassi.

 

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