Coronavirus, italiani più indebitati ma con rate sostenibili

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Gli Italiani, ai tempi del coronavirus sono più indebitati, ma riescono a gestire meglio le rate perché queste sono più basse rispetto al passato e quindi più sostenibili. E’ questo ciò che emerge dai dati relativi all’indebitamento della penisola in questi primi sei mesi del 2020.

Più debiti ma meno sofferenza

Parlando di numeri, la platea degli italiani indebitati si è allargata durante questo periodo di emergenza legato al Covid-19, spingendo a una crescita pari al 4,8% della popolazione che ha delle linee di credito attive, sia per ciò che concerne i mutui, sia per ciò che riguarda i prestiti finalizzati e personali. Allo stesso tempo però il debito è divenuto più sostenibile: secondo la mappa del credito Mistercredit di Crif, la rata media è scesa a 333 euro al mese , con un decremento del 3,2% rispetto al semestre precedente,  e l’esposizione media residua si attesta intorno ai 32.200 euro. Insomma, gli italiani si sono indebitati ulteriormente ma con giudizio, ponendo la giusta attenzione alla sostenibilità dell’impegno derivante dalla restituzione e scegliendo delle rate mensili accettabili perché “spalmate” su un periodo più lungo.

Un fattore importante perché capace di tenere sotto controllo la rischiosità.

Costo del denaro favorevole con tassi bassi

Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla moratoria varata dal Governo che ha consentito alle banche di poter gestire in modo abbastanza semplice anche le domande di sospensione delle rate nel mutuo sulla prima casa. Perché è possibile per gli italiani raggiungere un indebitamento più alto e più leggero?

La ragione sta nel costo del denaro estremamente favorevole, con i tassi applicati ai minimi storici e da offerte vantaggiose e dalla propensione dei vari istituti erogatori di mettere a disposizione piani di rimborso più lunghi attraenti per i consumatori.

La regione più indebitata è  la Toscana, dove la propensione al credito è più alto, mentre quella con cittadini meno indebitati è il Trentino Alto Adige, dove la maggior parte dei finanziamenti è legato ai mutui. Inferiore alla media è il tasso di indebitamento di Sicilia, Calabria  Campania dove la situazione è analoga e la percentuale dei prestiti personali è molto bassa.

Una situazione simile a quella attuale si era verificata anche nei primi sei mesi del 2018 quandola percentuale di cittadini indebitati era salita del 7,6% in soli sei mesi. La crisi, in questo caso generata dall’emergenza Covid, non ha fermato la domanda di finanziamenti da parte della popolazione che dopo un periodo di “stasi” nel corso del lockdown è poi cresciuta nuovamente con aumenti a doppia cifra sia per mutui che prestiti finalizzati, rispettivamente pari al 33,7% e al 22,2%.

 

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