Cosa succede se si smette di versare i contributi del fondo pensione integrativo?

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 E’ notizia di questa mattina che circa 1,2 milioni di persone che sono iscritte ad un fondo pensione integrativo – circa un quinto dei 5,8 milioni di possessori di previdenza integrativa italiani – nel corso dello scorso anno hanno smesso di pagare i contributi richiesti dai fondi stessi.

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Sono tutti coloro che, perché in cassa integrazione o per perdita del lavoro, non possono più permettersi di pagare quanto richiesto. Ma cosa accade a chi non paga?

In primo luogo va evidenziato che, dato che la previdenza integrativa in Italia è facoltativa, non si incorre in nessuna sanzione, né pecuniaria né amministrativa.

Gli effetti di questo mancato pagamento si vedranno su quanto riceveranno di pensione integrativa: maggiore sarà l’interruzione del pagamento dei contributi integrativi e minore sarà l’importo della rendita al momento della cessazione del versamento dei contributi.

Ma non tutto è perduto. Infatti, essendo la previdenza integrativa non obbligatoria e flessibile, il lavoratore, nel caso in cui si presentino le condizioni che permettono di riprendere il pagamento dei contributi volontari, potrà ricostituire la sua pensione.

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Inoltre, nel caso di ritorno al pagamento dei contributi integrativi si potrà accedere anche alla deduzione fiscale di questa spesa fino entro la soglia dei 5164,57 euro annui.

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