Il Datagate pesa su Piazza Affari

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 Un contesto molto delicato e comunque incerto quello degli Stati Uniti d’America, un contesto che si ritrova chiaramente ad aver influenzato i mercati nazionali ed internazionali. 

Ma, nonostante l’aumento di settembre dei beni durevoli, è scesa la fiducia dei consumatori. Infatti, nel mese di ottobre la fiducia è scesa ai minimi del dicembre 2012. Questo risultato negativo è chiaramente legato alle difficili vicende dello shutdown. L’indice Michigan è arretrato a 73,2 punti rispetto ai 77,5 punti del mese di settembre.

Una situazione complicata tra il Vecchio Continente ed il Nuovo Continente. Tuttavia, nonostante lo scenario incerto, Wall Street è riuscita a muoversi in lieve rialzo. Nella giornata di venerdì scorso il Dow Jones è avanzato dello 0,2% come l’S&P 500. Anche il Nasdaq segna un lieve rialzo, rialzo dello 0,3%.

Invece, l’Europa dimostra di avere chiaramente maggiori difficoltà nel chiudere in rialzo. La settimana del Vecchio Continente giunge al termine con Londra che chiude con un rialzo dello 0,1%. Anche Francoforte sottolinea le sue difficoltà a chiudere in rialzo terminando la settimana con un + 0,1%. Non Parigi si è ritrovata a cedere lo 0,08%.

Per quanto riguarda i mercati nazionali non ci sono state buone notizie. L’influenza degli Stati Uniti d’America e del dollaro giocano negativamente a Piazza Affari. Infatti, Piazza Affari ha chiuso con un calo dell’1,45%. Un calo che si è registrato nonostante la discreta e timida ripresa delle vendite al dettaglio che si è consolidata dal mese di agosto ad oggi.

Un calo molto importante quello di Piazza Affari, un calo dell’1,45% che pesa sull’economia del paese.

Photo Credits – Vittorio Zunino Celotto – Getty Images Entertainment – Getty Images – 926381622

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