Gli Stati Uniti trovano l’accordo sul debito e di avviano al dopo shutdown

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 Negli Stati Uniti Repubblicani e Democratici hanno finalmente trovato accordo sulla questione del debito e possono passare oggi oltre le ristrettezze dello shutdown. L’accordo è arrivato due giorni fa in Senato, grazie all’intesa trovata dai senatori di parte opposta Harry Reid, democratico, e Mitch McConnell, repubblicano, che hanno siglato per primi l’accordo che ha impedito agli Stati Uniti di precipitare verso il default

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Vero è che lo shutdown, la riduzione dei servizi federali non essenziali ha già inciso parecchio sull’economia del paese, in seguito alla sua durata che si è prolungata per sedici giorni. L’intesa prevede il governo possa sforare fino al 7 febbraio 2014 il tetto del debito fissato a 16.700 miliardi di dollari. Il limite massimo sarebbe stato raggiunto a mezzanotte del 17 ottobre (le sei del mattino in Italia), ma l’accordo è intervenuto a porre fine allo spettro del default e allo ‘shutdown’, prolungando il bilancio federale (scaduto il 30 settembre scorso) fino al 15 gennaio prossimo.

Obama invita ad aumentare il tetto del debito

Barack Obama , il presidente degli Stati Uniti ha accolto con gioia la diffusione della notizia dell’intesa e ha poi firmato il programma di accordo, il  Continuing Appropriations Act. Allo stesso modo anche Wall Street ha festeggiato la fine dello shutdown con una giornata estremamente positiva che ha fatto volare indici e titoli a livelli non ordinari.

Arrvano, però, intanto anche le prime stime su quanto gli americani abbiano perso, in termini economici, in soli 16 giorni. Secondo le statistiche dell’agenzia di rating Standard’s and Poors, lo shutdown è costato all’Aemrica lo 0,6% del PIL nel quarto trimestre 2013 e 24 miliardi di dollari.

 

 

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